Ior: la parola ai protagonisti della 31esima Giornata dei Volontari

Da sinistra, Dino Amadori e Giovanni Martinelli

Alle 9.30 della giornata di sabato 9 giugno, il Palacongressi di Bellaria ha aperto le porte alle cinquecento persone che sono giunte da Imola a Cattolica per partecipare alla 31esima Giornata dei Volontari dello Ior: l’appuntamento con cui l’Istituto Oncologico Romagnolo celebra quello che è dal 1979 il vero motore delle sue attività.

Dal palco, ha detto il prof. Dino Amadori, presidente Ior e direttore scientifico emerito Irst-Irccs: “Il tessuto sociale della Romagna ha nello Ior un fermento difficile da trovare in altre sedi, e di questo siamo molto orgogliosi. In questi quasi 40 anni abbiamo portato ad un arricchimento culturale per i cittadini del territorio con pochi eguali. L’obiettivo è quello di proseguire nella realizzazione della rete oncologica della Romagna: noi siamo grandi fautori della creazione di un network onnicomprensivo che si occupi di terapia e ricerca scientifica, governata dall’Irst di Meldola e dall’Azienda. Ma per fare ciò serve abbattere i vari campanilismi che ci limitano. Il problema cancro non è risolto, anche se fortunatamente stiamo osservando grandi progressi. Ma non sarà solo la cura del tumore a sconfiggere questa malattia: sarà la cura della società, dell’ambiente, delle nostre abitudini, oltre ad una maggior attenzione all’intervento palliativo fino alle ultime fasi di vita. Per poterlo fare dobbiamo essere tutti uniti”.

Dopo i saluti e l’apprezzamento espresso dal sindaco di Rimini e presidente della Provincia di Rimini Andrea Gnassi, è intervenuto l’economista Stefano Zamagni: “Il volontariato oggigiorno è sotto attacco da un duplice fronte: quello neoliberista e neostatalista. Sono due visioni opposte ma altrettanto limitate. Occorre non confondere il dono con la donazione: la donazione presuppone un oggetto, il dono rappresenta invece una relazione interpersonale. Questo è vero soprattutto se applicato alla sanità. Non dobbiamo confondere nemmeno il dolore e la sofferenza: il dolore è uno stato fisico, che può essere lenito tramite la somministrazione di medicine; la sofferenza presuppone invece sentirsi abbandonati a causa di quella condizione. Il volontariato interviene proprio su questo secondo aspetto e non è semplice supporto laddove ci siano carenze a causa di vincoli di bilancio. Il principio di reciprocità è fondamentale per la costruzione del capitale sociale, che si fonda su rapporti di fiducia. La corda crea legami: e se nel territorio si crea fiducia, anche lo sviluppo economico registra successi. Per questo motivo l’opera dello Ior in Romagna è tanto fondamentale”.

Stefano Zamagni

Il professor Giovanni Martinelli, direttore scientifico Irst-Irccs ha detto: “Quando un malato entra in Istituto ha paura, è preoccupato: venire accolti, per prima cosa, da due persone che li accompagnano per mano nel suo processo di cura è fondamentale. Ringrazio l’Istituto Oncologico Romagnolo soprattutto per l’attività di prevenzione che porta avanti: fare prevenzione è molto difficile in Italia, le risorse sono poche, quindi i progetti promossi dallo Ior sono preziosi per l’individuazione precoce della malattia e soprattutto per correggere quelle cattive abitudini che possono predisporre una persona alla neoplasia”. Ha aggiunto la dottoressa Roberta Pericoli, responsabile di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infermi di Rimini: “Le cure che riusciamo ad erogare a Rimini sono al pari delle migliori d’Europa, grazie anche al grande supporto di associazioni di volontariato che non ci abbandonano mai, come l’Istituto Oncologico Romagnolo. Questo si ripercuote anche sulla speranza di guarigione dei nostri pazienti. Nell’ultimo anno abbiamo avuto 201 ricoveri, 1480 giorni di degenza, 1755 accessi in day hospital e siamo stati in grado di somministrare 329 trasfusioni e 1.310 farmaci chemioterapici su 38 pazienti. I numeri possono sembrare piccoli, perché comunque i tumori infantili rimangono rari: tuttavia questo tipo di paziente richiede maggior tempo ed attenzione rispetto all’adulto. Acquisteremo uanche un ecodoppler per venipuntura, che renderà più facile effettuare trasfusioni fondamentali. Per questo siamo davvero grati allo Ior”.

Infine, Gianfranco Magnani, presidente onorario “Rosetti Marino Spa” e vincitore dell’Annual Ior Award 2018, ha sottolineato: “Siamo molto convinti dell’aiuto che diamo allo Ior dal 1992, perché un domani l’attività che porta avanti può servire anche a noi e alle famiglie dei nostri dipendenti. Da allora lo sviluppo dell’oncologia della Romagna, grazie soprattutto proprio allo Ior, è stata tale che le nostre strutture sono divenute all’avanguardia a livello nazionale ed internazionale. Il ritorno che ha avuto il territorio da queste attività è innegabile”.