Le porte sante della profezia
Il rito dell’apertura della porta santa di San Pietro ha segnato l’inizio del Giubileo, offrendo ai fedeli un “percorso straordinario”.
Nel corso dell’anno giubilare, milioni di pellegrini attraverseranno le porte sante e potranno godere dell’indulgenza plenaria, una grazia speciale concessa dalla Chiesa cattolica durante l’Anno Santo che consiste nella remissione totale della pena temporale dovuta ai peccati già confessati e perdonati. Le porte sante si chiuderanno fra un anno, tranne una: quella aperta da papa Francesco nel carcere di Rebibbia, un segno che dovrebbe interrogare le comunità cristiane sul significato che un rito potrebbe assumere, specialmente se praticato da molti, nella quotidianità.
L’Anno Santo, i pellegrinaggi e altri tempi di grazia contemplati in quasi tutte le religioni offrono ai fedeli l’opportunità di cercare il significato del loro credere e una spinta per vivere.
Il pellegrinaggio non ha traguardo, ma è cammino: per questo le porte sante da raggiungere ed aprire sono altrettante tappe di un percorso che è la vita di ciascuno. Con la nostra Chiesa locale abbiamo simbolicamente aperto, il primo giorno dell’anno, la porta del carcere che, grazie all’opera di educatori, polizia penitenziaria, cappellano, volontari, associazioni e persone detenute, può essere luogo di incontro e di speranza. Nella nostra città numerosi progetti e testimonianze dimostrano come la rieducazione sia possibile e come lo potrebbe essere per tanti in esecuzione penale, aprendo la porta dei pregiudizi per fare crescere la cultura della legalità. Altre sono le porte sante da aprire ogni giorno: fra queste, i luoghi di accoglienza e le case dove vivono le persone anziane sono quelli che più ci interrogano sul nostro cammino e azzerano ogni presunzione che esista un “noi” e un “loro” fra gli esseri umani. L’esperienza della visita e, ancora di più, la frequentazione degli anziani e dei luoghi in cui vengono curati hanno un significato profetico, perché indicano la strada che dovremo percorrere e insegnano a farlo come fratelli.
Il cammino dell’uomo è l’incontro con l’altro insieme a cui sappiamo di condividere la destinazione, per questo non possiamo immaginarci pellegrini solitari. Le porte sante sono quelle di ogni dimora dove, entrando, riceviamo la grazia di incontrare il volto di altri esseri umani: fratelli e, come noi, pellegrini. È Gesù stesso a dircelo al versetto 9 del capitolo 10 del Vangelo di Giovanni: “Io sono la Porta, se uno entra attraverso di me sarà salvo”.
Raoul Mosconi