Confagricoltura: incontro con gli agricoltori per illustrare il decalogo presentato a Bruxelles e parlare delle difficoltà del settore

Un incontro con gli agricoltori per illustrare il documento programmatico che Confagricoltura ha presentato alle istituzioni europee, a tutela della produttività e della competitività delle aziende agricole. Temi di grande attualità che riguardano da vicino anche le imprese romagnole del settore primario, come il costo del denaro e i gravosi adempimenti legati agli ecoschemi. Con il suo decalogo l’organizzazione ha voluto rimarcare la rilevanza di una modifica profonda della PAC, la necessità del multilateralismo, anche per la salvaguardia della redditività per i produttori e le garanzie ai consumatori. Sono questi i temi trattati nell’incontro organizzato da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini nella Sala Tecnovie di Cesena venerdì 8 marzo.

Il presidente Carlo Carli, insieme ai vicepresidenti Matteo Brunelli, Alberto Mazzoni e Nicola Pelliccioni, ha illustrato le risposte tecniche presentate da Confagricoltura all’Unione Europea per cercare di dar vita ad un’agricoltura più competitiva, sostenibile, innovativa e solida. Insieme a loro è intervenuto anche Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna. “Siamo molto soddisfatti di aver organizzato questo evento a cui hanno preso parte diversi agricoltori”, commenta il presidente Carlo Carli. “È stato un pomeriggio di confronto schietto e sincero tra le parti per cercare di capire come affrontare i problemi attuali che affliggono l’agricoltura e ragionare sulle attività da svolgere per il futuro. Proprio per questo abbiamo illustrato il documento che abbiamo presentato a Bruxelles, la scorsa settimana, all’Unione Europea che spiega, in dieci punti, la nostra idea di agricoltura”.

Nei 10 punti presenti nel documento redatto da Confagricoltura si trova la richiesta di un allargamento dell’Ue per aumentare in termini reali il bilancio destinato all’agricoltura e una revisione totale della PAC. In merito viene richiesto un intervento decisivo che tenga conto dell’evoluzione dei prezzi all’origine e della stabilità dei redditi per la gestione comune dei rischi e dei danni provocati dagli eventi climatici estremi. Sempre per la PAC, Confagricoltura propone inoltre l’eliminazione degli obblighi relativi alla rotazione obbligatoria e alla destinazione non produttiva dei terreni, con un’immediata sospensione delle sanzioni. L’Associazione ha inoltre richiesto la sospensione dell’entrata in vigore di alcuni adempimenti burocratici, un maggiore controllo sulle importazioni ed una semplificazione amministrativa, rivendicando la necessaria reciprocità nei controlli sulle importazioni.

“I punti che abbiamo espresso in questo documento sono stati pensati per tutelare la produttività e la competitività delle nostre imprese”, aggiunge Carli. “I nostri agricoltori soffrono l’elevato costo del denaro, i gravosi adempimenti legati agli ecoschemi, una situazione geopolitica instabile. Richiediamo una modifica profonda della PAC: serve multilateralismo, serve la salvaguardia dei prezzi per i produttori e i consumatori. È necessario farlo al più presto”.