Birmania, la democrazia interrotta: l’incontro online di Comitato e Centro per la Pace

Tre mesi fa il Myanmar è rimasto scioccato da un colpo di stato militare. Molto sangue e molte lacrime sono state versate. Ma il Myanmar non si è fermato. Da un lato un popolo pacifico che chiede e vuole il rispetto del voto democratico e dall’altro i generali che applicano una violenza feroce e utilizzano le vite di una intera nazione per i loro interessi personali, economici e di potere. Siamo solo all’inizio. Il mondo deve fermare immediatamente la violenza dei militari e il tentativo di ripristino della dittatura.

Un popolo è in lotta contro dittatori militari che non riconoscono i risultati elettorali e criminali di guerra che fanno uccidere i dimostranti. Il conto è sempre più drammatico; più di settecento manifestanti uccisi e almeno 3.000 prigionieri politici, ma il popolo birmano si muove con decisione, intelligenza e grande capacità inventiva. Oltre agli scioperi e alle manifestazioni di massa c’è la protesta delle pentole suonate dalle case nelle prime ore della sera, lo sciopero del silenzio, i cortei con i motorini e tante altre forme di protesta.

La situazione birmana è anche molto in movimento. I parlamentari eletti con le elezioni di novembre hanno presentato una nuova costituzione per uno stato federale ed è stato nominato il Governo di Unità Nazionale che comprende anche varie rappresentanze etniche. C’è stata anche una riunione dell’Asean, l’Associazione dei paesi del Sud-est asiatico che ha chiesto in cinque punti la cessazione immediata della violenza. Lo stesso ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che a suo tempo aveva lavorato con i militari per una transizione verso la democrazia, in una sua dichiarazione, ha detto di essere “sconvolto dalla violenza straziante” che le forze di sicurezza usano contro i civili.

Per un aggiornamento della situazione, e a sostegno del popolo birmano che chiede la liberazione dei prigionieri politici, e il ritorno alla democrazia il Centro per la Pace Forlì-APS e il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo – Onlus di Forlì hanno organizzato una videoconferenza. Mercoledì 5 maggio 2021 alle ore 21.00 sulla piattaforma Zoom si parlerà di “Birmania democrazia interrotta tra colpo di stato, potere dei militari e traffici di armi”. Interverranno Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Cervi e già Presidente dell’Associazione Parlamentare Amici della Birmania, Virginia Whitworth King, dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli e membro della Comunità Birmana in Italia, e Giorgio Beretta, dell’osservatorio Opal e Rete Pace e disarmo.

Moderatore dell’incontro sarà Raffaele Barbiero del Centro per la Pace Annalena Tonelli. Previsto anche un intervento di Andrea Saletti sui legami tra il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo e la Birmania dove, con il finanziamento alla realizzazione di un ospedale per i malati di Aids, sono stati stabiliti importanti legami a partire dal rapporto di amicizia mantenuto con Phyu Phyu Thin, parlamentare birmana eletta e stretta collaboratrice di Aung San Suu Kyi.

Link diretto all’evento: https://zoom.us/j/88696655588