Previsioni Prometeia, previsto in provincia un calo del valore aggiunto del 9,6%

In base agli ultimi “Scenari per le economie locali” elaborati dal Sistema camerale regionale su dati Prometeia (ottobre 2020) la diminuzione del valore aggiunto (a valori reali) della Romagna Forlì-Cesena e Rimini, nell’intero 2020, dovrebbe attestarsi attorno al 10,3% (-10% Emilia-Romagna, -9,8% Italia). La contrazione del valore aggiunto del territorio riguarda tutti i principali macrosettori: Industria (-13,5%), Costruzioni (-10,5%), Servizi (-9,9%). L’export è previsto in calo del 17,6% (-11,5% Emilia-Romagna, -12,6% Italia). Il reddito disponibile delle famiglie è previsto in diminuzione del 3,8% (Emilia-Romagna -3,8%, Italia -3,1%).

Per l’anno in corso, sul fronte del mercato del lavoro si prevede una contrazione del livello degli occupati pari al -2,5%, un tasso di occupazione del 44,3%(presidiati dagli ammortizzatori sociali) e un tasso di disoccupazione del 7,3% (che è previsto passare all’8,1% nel 2021). Per il 2021 le previsioni indicano un parziale recupero della ricchezza prodotta (+6,5%), analogamente al trend regionale (+7,1%) e nazionale (+6,3%).

“Siamo tuttora – dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna – in una situazione complessa e difficile da valutare. La ‘fotografia’ ad ottobre permette previsioni sulla nostra economia che, però, possono essere fortemente influenzate dagli sviluppi della pandemia covid-19 e dalla sua ‘seconda ondata’. Continuano, pertanto, a essere necessarie riletture e revisioni costanti e in tempi più rapidi del consueto, a fronte di uno scenario grave e in continuo mutamento. Ancora una volta la crisi colpisce tutti i settori e tutte le tipologie di imprese, ma si presenta più profonda per le piccole imprese, per i territori a vocazione turistica e per quelli con una più forte presenza di imprese artigiane ed ‘export-oriented’. I nostri territori stanno però dimostrando una buona di resilienza e ci avvantaggia essere situati in Emilia-Romagna, una delle regioni che trainano abitualmente lo sviluppo dell’intero Paese. La Camera di commercio della Romagna, consapevole di questa realtà e del suo ruolo, continua a erogare, senza averli mai interrotti, i suoi servizi e le sue funzioni, anzi, ha intensificato il supporto alle imprese, anche con modalità organizzative diverse, grazie all’alta digitalizzazione delle proprie attività. Inoltre, operando in network con il Sistema camerale regionale e nazionale, la Camera della Romagna porta avanti strategie di crescita e sviluppo di medio e lungo periodo, in sinergia con le Istituzioni locali, le Associazioni di Categoria e le Fondazioni presenti nei territori”.

In base alle previsioni di ottobre (Prometeia), il calo del valore aggiunto (a valori reali) della provincia di Forlì-Cesena nel 2020 dovrebbe attestarsi attorno al 9,6%, (Emilia-Romagna -10%, Italia -9,8%). La flessione del valore aggiunto per l’anno in esame è comune a tutti i principali macrosettori: -3,7% agricoltura, -13,2% manifatturiero, -10,0% costruzioni, -8,7% servizi. Le esportazioni diminuiranno del 12,8% (-11,5% Emilia-Romagna, -12,6% Italia). In termini di produttività e capacità di spesa, il reddito disponibile delle famiglie è previsto in flessione del 3,6% (-3,8% Emilia Romagna; -3,1% Italia); 26.200 euro il valore aggiunto per abitante (28.700 Emilia-Romagna; 23.200 Italia); 58.000 euro il valore aggiunto per occupato (64.400 Emilia-Romagna; 61.200 Italia).

Le forze di lavoro (somma tra occupati e disoccupati) sono previste in flessione dell’1,5% e gli occupati del 2,0%. Il tasso di attività (riferito al totale della popolazione) è stimato al 48,5% (in flessione rispetto al 49,3% del 2019), superiore al dato regionale (47,9%) e nazionale (42,4%). Il tasso di occupazione (riferito al totale degli occupati) si attesta al 45,6%, superiore al livello regionale (44,9%) e nazionale (38,2%). Il tasso di disoccupazione è previsto al 6,0% (6,2% a livello regionale, 9,8% a livello nazionale) e in aumento nel 2021 (6,6%). Nel 2021, infine, si prevede un rimbalzo del valore aggiunto (+6,6%) a fronte di un +7,1% a livello regionale e +6,3% a livello nazionale.