“Vincerà la vita”: il ricordo di don Mario Ricca e Lamberto Valli

Don Mario Ricca

“Andrà tutto bene”. Tre parole che riecheggiano altre brevissime espressioni del nostro passato. Negli anni ’60 “Su con la vita!” era l’incoraggiamento di don Mario Ricca ai parrocchiani della Cava, agli studenti e alle persone che vedeva depresse e prive di fiducia in se stesse, negli altri, nel futuro. Ed erano tante anche allora, pur se molto meno numerose di oggi. Con lo stesso spirito di cercare di offrire ragioni di speranza, don Mario lasciò la sua parrocchia per uno straordinario impegno di evangelizzazione e promozione umana nella missione di Kasika (Zaire), dove morì di malaria nel 1978.

Quasi contemporaneo di don Mario era Lamberto Valli, un altro forlivese di cui “far memoria”, soprattutto per l’impegno sui temi educativi anche in ambito nazionale. A meno di quarant’anni, affrontò una durissima lotta contro un tumore allo stomaco: in una trasmissione radiofonica allora molto seguita (3131), annunciò agli ascoltatori la malattia di cui stava morendo (“dalle mie parti in Romagna si dice che ho un ‘malaz’, un malaccio”). Aggiungeva: “E tuttavia bisogna lottare, bisogna credere nelle ragioni della vita”.

Lamberto Valli

Lamberto Valli ha continuato finché è vissuto a far risuonare con la propria testimonianza tre parole che danno il titolo a un suo articolo del 1 novembre 1972: “Vincerà la vita”. Titolo anche di una raccolta di suoi articoli (Edizioni Piemme). La fede in Dio (o anche solo nelle intime risorse dell’uomo) deve tradursi “in un amore concreto per gli altri, che continua la vita, che fa vincere la vita”. Oggi Lamberto avrebbe dedicato queste parole anzitutto a coloro che in diversi ruoli, per un senso del dovere e di fratellanza umana spinto non di rado fino al sacrificio,  sono in prima linea nella lotta e nell’impegno di cura contro la pandemia.

PIERANTONIO ZAVATTI