Il Dio dei nostri padri
Sono piacevolmente sorpreso del successo editoriale del libro di Aldo Cazzullo “Il Dio dei nostri padri, il grande romanzo della Bibbia”. Dal titolo sembra una storia del passato. In verità, più che un romanzo, è la storia del rapporto di Dio con l’umanità, con ciascuno di noi e con tutti. Una storia che continua oggi e per il futuro. Talvolta mi chiedo quanto conta Dio nella società di oggi. Leggevo che, in Germania, coloro che si dichiarano credenti in Dio sono meno del 50%. È anche vero che, sempre in Germania, chi dichiara l’appartenenza a una Chiesa aggiunge un carico fiscale tra l’8% e il 9% all’aliquota sul reddito. “In tempi di crisi economica, con il Paese in recessione ormai da tre anni di seguito, anche i tedeschi devono fare una scelta tra Dio e mammona” (Corriere della Sera).
Mentre si moltiplicano le ricerche statistiche sull’aumento di coloro che non credono, prendono sempre più valore e significato alternativo le testimonianze di coloro che credono. E ci sono! Non sorprende più l’aumento di coloro che non credono. Per certi versi, è preferibile una decisione chiara che fingere una fede che non c’è o è incoerente. Ma non vorrei ignorare chi la fede ce l’ha. Gioisco e valorizzo la fede di coloro che oggi, anche giovani, credono. A loro sì, vorrei dare voce! Ho incontrato alcuni giovani in questi giorni, che hanno portato una testimonianza di fede molto bella e serena. Un giovane di Forlì, attratto da Gesù dopo aver letto il vangelo di Giovanni, si è impegnato fino a contagiare molti dei suoi amici e coloro che frequenta per lavoro o svago. Un giovane adulto africano, in visita a Forlì, ha portato la sua testimonianza di fede nel Paese a maggioranza assoluta di musulmani dove è vissuta per alcuni anni Annalena. E lo fa da anni, servendo i poveri, con il sostegno della moglie che vive con i figli in un’altra città. A Roma, durante la seconda assemblea sinodale delle Chiese in Italia, abbiamo ascoltato la testimonianza della mamma di Sammy Basso e di una coppia di sposi che da anni è missionaria in Etiopia. Il Dio di Gesù Cristo genera ancora fiducia e speranza nelle giovani generazioni. La speranza cammina con loro. Mi piacerebbe raccogliere la vitalità della fede in Dio dei giovani di oggi. Sono segni di speranza e di fiducia in Dio che rallegrano. Sono segni dell’attualità della risurrezione. Sono i fiori della Pasqua del 2025, i fiori più belli del Giubileo. Vi invito a cercarli e diffonderli, sono il profumo del futuro.
Buona Pasqua di risurrezione a tutti!
+Livio Corazza