Torna “Inno al perdersi”, il festival promosso da Spazi Indecisi che ruota attorno ai luoghi abbandonati della Romagna

Torna “Inno al perdersi”, il festival promosso da Spazi Indecisi che trasforma i luoghi abbandonati della Romagna in spazi di cultura, sperimentazione e memoria. Dopo il successo delle edizioni precedenti, l’edizione 2025 si apre sabato 17 maggio e prosegue fino a ottobre, con un ricco calendario di eventi tra Forlì, Santa Sofia, Cervia e Predappio, intrecciando passato e presente con performance artistiche, proiezioni, allestimenti site-specific, soundwalk, musica e momenti per famiglie.

Il festival diffuso Inno al perdersi, promosso dall’associazione culturale Spazi Indecisi, si configura come una vera e propria esplorazione culturale, che trasforma i luoghi abbandonati della Romagna in spazi di sperimentazione e memoria. Ogni evento è una fermata, un invito a rallentare, osservare, ricordare e generare nuovi immaginari per spazi sospesi tra passato e futuro. “Con Inno al Perdersi vogliamo celebrare il legame profondo tra luoghi e memoria”, racconta l’associazione Spazi Indecisi. “Invitiamo il pubblico a perdersi tra luoghi dimenticati, storie sepolte e nuove visioni e immaginari per il territorio”.

Questa edizione si apre a Forlì, dove sabato 17 maggio riapre e si ripopola dopo oltre 20 anni di abbandono l’ex Casa Repubblicana “Carlo Cattaneo” con “Ala ca de’ pöpul”, una giornata tra letture politiche, una biblioteca temporanea, la performance – gioco “Carte del popolo”, un dj set site specific. L’evento si inserisce all’interno del festival Zardin, dedicato ai giardini e alle corti segrete del centro storico. Venerdì 23 maggio, sempre a Forlì, l’ex deposito delle corriere oggi centro culturale EXATR, ospiterà “Serata memorabile”, un viaggio nella memoria sonora e visiva delle discoteche abbandonate della Riviera romagnola. Con la musica di Magma e le fotografie di Gian Luca Perrone, si celebrerà l’eredità culturale di locali leggendari come Melody Mecca, Paradiso Disco Dinner, Woodpecker, Echos e Velvet.

Sabato 24 maggio, EXATR torna ad animarsi con “Abbiamo una buona memoria” per ricordare – un anno dopo – l’abbattimento delle torri Hamon, importante patrimonio industriale del territorio. Una serata fra live printing, visual e suoni in collaborazione con Tiratura, Sunset Studio e Adriano Zanni. Il giorno successivo, domenica 25 maggio, EXATR si trasformerà in un colorato laboratorio per famiglie con “Tutti a bordo!”, una mattina tra oggetti dimenticati e cortometraggi d’animazione curati insieme a Sedicicorto.

Sabato 21 giugno, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi, nel borgo completamente disabitato di San Paolo in Alpe che durante la II guerra mondiale fu scelta dagli alleati come zona di lancio di munizioni e viveri per i partigiani, avrà luogo “Proprio qui”. Una escursione che condurrà il pubblico nel vecchio borgo dove andrà in scena uno spettacolo teatrale ispirato ai racconti della comunità locale. Domenica 22 giugno, a Cervia, si potrà riscoprire la costa e in particolare le ex colonie Varese e Montecatini da una nuova prospettiva. Con l’evento “Levante”, i partecipanti saliranno sui pedalò per osservare da vicino le ex colonie, giganti di cemento che raccontano un pezzo di storia totalitaria, accompagnati in un viaggio fra ambiente e architettura.

Il festival riprenderà venerdì 3 ottobre con la residenza d’artista condotta da Gaia Ginevra Giorgi. L’artista abiterà un luogo in abbandono, componendo una partitura site-specific per una soundwalk partecipata. Nella stessa serata, proporrà una sessione di ascolto con field recording, interferenze radio e microfoni a contatto che faranno emergere le voci sommerse del luogo ancora segreto. Infine, sabato 4 ottobre il festival arriverà nelle gallerie del vento dell’ex stabilimento aeronautico Caproni di Predappio (FC) con “Contro vento”: una giornata tra cinema e aerodinamica, che vedrà la proiezione del film Si alza il vento di Hayao Miyazaki, un intervento sulla poetica antimilitarista del regista e un laboratorio per bambini curato da Euroavia, in collaborazione con CICLoPE e l’Università di Bologna.

“Inno al perdersi” è parte di IN LOCO 2025
A cura di: Spazi Indecisi
In collaborazione con: EXATR
Insieme a: Zardin, Città di Ebla, Circolo Arci Asyoli, Magma, Tiratura, Sunset Studio, 16corto, MarbreBlond, Palloncino Rosso, TAO Turtles of the Adriatic Organization, Tour de Bosc, Alpe Appennina, Pro Loco di Corniolo Campigna, Laboratorio CICLoPE (Unibo), Euroavia.
Con il contributo di: Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque | Società delle Fonti Spa, Energy Now Srl.

Per informazioni sul programma e gli eventi:
www.spaziindecisi.it/inno-al-perdersi-2025/
Mail: info@spaziindecisi.it
Tel: 340 2551298

Spazi Indecisi (www.spaziindecisi.it)

L’associazione Spazi Indecisi sperimenta dal 2010 processi di rigenerazione urbana di luoghi in abbandono attraverso dispositivi culturali che dialogano fra arti, geografia e memoria. Oggi opera nella ricerca multidisciplinare sul tema dell’abbandono, della sua patrimonializzazione e della relazione con il contesto e le sue comunità. Insieme a Città di Ebla ha avviato EXATR, il progetto di rigenerazione dell’ex deposito delle Corriere ATR in un centro di produzione culturale. Tra i principali progetti: IN LOCO. Museo Diffuso dell’Abbandono, Totally Lost e i progetti di rigenerazione urbana EXATR e Spinadello.

IN LOCO. Museo diffuso dell’abbandono (www.inloco.eu)

IN LOCO è un museo diffuso che racconta il territorio romagnolo, rendendo visibili luoghi privati e pubblici accomunati dallo stato di abbandono per valorizzare e rileggere un patrimonio che rischia di essere dimenticato. La mappatura di tali luoghi, attiva dal 2010, è stata il punto di partenza per tracciare itinerari di viaggio rivolti a fotografi, architetti, esploratori urbani e tutti coloro che vogliono conoscere la storia e il territorio della Romagna in modo alternativo. L’insieme degli itinerari dà vita a un museo in continua evoluzione, un dispositivo di conoscenza, conservazione e valorizzazione della memoria del territorio e delle sue evoluzioni culturali, sociali ed economiche. In questo processo di valorizzazione, il museo incrocia luoghi e persone, produce stimoli e innesca percorsi di partecipazione e rigenerazione aggregando intorno ai luoghi le comunità che vogliono portarli nel futuro.