“I giusti nel tempo del male”: in scena al Testori gli studenti dell’Istituto tecnico “Matteucci” di Forlì

Nei momenti bui della storia, nel “tempo del male”, tra dittature e guerre, le persone sono chiamate a fare una scelta: restare in silenzio, per prudenza; “credere, obbedire, combattere”; oppure trovare la forza di dire “no”. “I giusti nel tempo del male” è il titolo dello spettacolo che le studentesse e gli studenti del laboratorio espressivo teatrale dell’Istituto Tecnico Economico “Matteucci”, coordinati dalle docenti Donatella Boscherini e Marina Padovani, in collaborazione con il Centro Diego Fabbri, metteranno in scena per la cittadinanza martedì 7 maggio alle 21.00 al Teatro Testori, via A. Vespucci di Forlì, 13. I ragazzi sono stati magistralmente guidati nella recitazione da Laura Sciancalepore, regista e sceneggiatrice, che da anni collabora con il Centro dedicato al nostro illustre contaccitano, ha ricostruito in quattro “quadri” alcune storie degli ultimi cento anni: storie di chi ha fatto la scelta giusta, a costo della vita; storie di chi invece si è schierato dalla parte sbagliata; storie, personali e collettive, di chi ha raccolto la pesante eredità di queste scelte sbagliate e ha deciso di fare i conti col passato.

“Il laboratorio teatrale, affermano le docenti, si conferma una irrinunciabile occasione per i ragazzi di esprimersi ed essere protagonisti, valorizzando i propri talenti e superando le proprie fragilità. I ragazzi dal palco entrano in relazione con il pubblico e lo coinvolgono comunicando pensieri ed emozioni”. La rappresentazione si apre col ricordo, nel centenario della morte, del deputato socialista Giacomo Matteotti, assassinato il 10 giugno del 1924 da una squadra di fascisti per avere denunciato i crimini del regime nascente. Prosegue con Sophie Scholl, attivista della “Rosa bianca”, movimento di resistenza ed opposizione non violenta al nazismo, ghigliottinata il 22 febbraio del 1943, a soli 22 anni. Il terzo quadro raccoglie testimonianze di vittime e carnefici al processo di Norimberga (1945-1946) e al processo di Francoforte (1963-1965), di cui ci ha lasciato una fedele ricostruzione Peter Weiss ne “L’istruttoria”.

Infine, Helga Schneider, scrittrice tedesca naturalizzata italiana, abbandonata all’età di quattro anni dalla madre che aveva scelto di essere guardiana in un lager, nel libro “Lasciami andare madre”, pubblicato nel 2001, racconta l’ultimo drammatico incontro con una donna anziana, sconosciuta, distante, eppure madre. Le “cornici” di questi quattro quadri riportano altre voci, diverse eppure simili, che provengono dal mondo antico o dal presente, dalla letteratura e dalla musica, voci che parlano di giustizia, di coraggio e di speranza. La speranza che i giovani nutrono per il loro futuro. La speranza che gli adulti devono nutrire nei confronti dei giovani.

“Per noi del Centro Fabbri – afferma il direttore Paolo De Lorenzi – è stato un onore e un piacere collaborare alla realizzazione di questa importanrte messa in scena, sia per il grande valore educativo e formativo del laboratorio teatrale che per le temetiche trattate. Ancora una volta si conferma come il teatro sia uno strumento di forte crescita individuale e collettiva e come possa essere un elemento di condiovione e di forte aggregazione anche per le giovani generazioni”. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, verrà replicato nella mattinata del 7 maggio alle ore 11.00 per le scolaresche. Info: info@centrodiegofabbri.it; 328.2435950.