Club 41 Forlì in visita al campanile di San Mercuriale

Il Club 41 Forlì nei giorni scorsi è andato alla scoperta del campanile di San Mercuriale, uno dei luoghi più rappresentativi della città, alto 75 metri e costruito in soli due anni dal 1178 al 1180 su disegno dell’architetto forlivese Francesco Deddi. A realizzarlo, come riporta una piccola lapide in latino posta sul lato del campanile che guarda piazza Saffi, fu mastro Aliotto. La visita ha avuto una guida d’eccezione, l’architetto Emanuele Ciani, progettista e direttore lavori degli interventi di restauro a San Mercuriale, che ha illustrato le caratteristiche del campanile e gli interventi di conservazione e valorizzazione del monumento messi in atto. L’architetto Ciani ha spiegato che il campanile è composto da due torri, una interna e una esterna, e che tra le due torri si sviluppa una scala in laterizio con 274 gradini per arrivare alla cella campanaria, da cui si può ammirare un meraviglioso panorama a 360°. Ha anche ricordato che fu preso come modello nel 1902 per la ricostruzione del campanile della Basilica di San Marco a Venezia.

Sono state ricordate, inoltre, alcune vicende storiche legate al campanile, come il suo salvataggio, grazie all’opera dell’abate dell’epoca mons. Giuseppe Prati noto a Forlì come don Pippo, dalle mine tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la visita al campanile, la serata del Club 41 si è conclusa con una cena presso “Casa Romagna” in piazza Saffi. “È stato veramente interessante – afferma Vittorio Manes, presidente del Club 41 – salire in cima al campanile e ammirare il bellissimo panorama dall’alto, conoscerne meglio la storia e le caratteristiche architettoniche. Ringraziamo per questa opportunità, l’architetto Emanuele Ciani per le sue spiegazioni e l’abate di San Mercuriale, don Antonino Nicotra, per averci permesso di accedere al campanile”. Manes, inoltre, aggiunge: “Sono tante le bellezze architettoniche e artistiche di cui sono ricche Forlì e il nostro territorio. Una di queste è sicuramente il campanile di San Mercuriale, sempre più accessibile al pubblico, grazie proprio ai recenti interventi di ristrutturazione”.