Unione Giovani Commercialisti: “Il rapporto 2023 della Camera di Commercio riflette malessere tra imprese e professionisti di Forlì-Cesena”

La Camera di commercio della Romagna ha recentemente presentato i dati dell’Osservatorio economico, aggiornati con gli scenari Prometeia. L’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Forlì-Cesena, associazione sindacale che riunisce oltre 5.000 dottori commercialisti a livello nazionale, evidenzia per tramite del suo presidente, Francesco Mondardini, alcuni aspetti di preoccupazione per le imprese e i professionisti della nostra provincia.

“Il 2023 è stato un anno di cali generalizzato per la nostra provincia. Calo delle imprese attive, calo degli artigiani, calo delle startup innovative. L’unico elemento a salire è stata l’inflazione. L’offerta si riduce e i prezzi aumentano, è una combinazione pericolosa che può minare la competitività del nostro territorio”, commenta Mondardini. Anche i giovani non stanno attraversando un momento positivo. “Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (18,1%) di Forlì-Cesena è superiore a quello dell’Emilia-Romagna (17,4%). Il dato non sorprende: se diminuiscono le imprese, si riducono di conseguenza anche i posti di lavoro e i primi a soffrirne, purtroppo, sono i giovani con meno esperienza”. L’Unione ha stilato a sua volta un elenco di punti di attenzione sull’andamento economico delle imprese di Forlì-Cesena. A emergere, in particolare, la riduzione di arrivi e presenze turistiche nel 2023, attenuata solo in parte dagli stranieri giunti in vacanza sulla Riviera. Per un territorio come Forlì-Cesena, percepito e valutato positivamente per accoglienza e ristorazione, questo calo può essere collegato a una “cattiva pubblicità” post alluvione operata da alcuni media. E’, infatti, passato il messaggio errato di un territorio non ancora pronto per la stagione estiva e con il mare non balneabile, un messaggio in grado di influenzare in particolar modo il turismo italiano, più sensibile a queste notizie rispetto a quello straniero. Altro parametro degno di attenzione, quello riferito ai prestiti bancari verso le imprese, in diminuzione rispetto all’anno precedente, a testimonianza di un peggioramento delle già difficili condizioni di accesso al credito bancario. Infine l’ecommerce, che risulta in rapido aumento a scapito del negozio fisico, a conferma di un trend destinato a consolidarsi nei prossimi anni soprattutto rispetto ad alcune tipologie di beni per le quali oggi a malapena resiste l’esperienza fisica dell’acquisto.