Ausl Romagna, inaugurata la nuova chirurgia senologica di Forlì 

La Chirurgia senologica Forlì-Ravenna, diretta dalla dottoressa Annalisa Curcio, dal 2019 svolge la sua attività nelle sedi di Forlì-Cesena, Ravenna e Faenza con un’ équipe trasversale, unica e dedicata esclusivamente ad interventi di chirurgia mammaria oncologica e ricostruttiva. È inserita nel percorso multidisciplinare della Breast Unit di Forlì-Cesena e di Ravenna (Lugo, Faenza), dove i diversi professionisti condividono le scelte terapeutiche, confrontandosi nei gruppi multidisciplinari e assicurando la miglior qualità di cura alle donne affette da tumore della mammella. Il nuovo reparto, inaugurato oggi, si trova al quinto piano del Padiglione Morgagni dell’Ospedale di Forlì, e’ dotato di  dodici  posti letto di degenza, di due nuove sale operatorie e di un’area ambulatoriale dedicata con due ambulatori chirurgici, di cui uno per la dermopigmentazione dell’areola nelle pazienti sottoposte a ricostruzione mammaria post-mastectomia totale.

Nel 2022 sono stati eseguiti 900 interventi di chirurgia oncologica della mammella di cui 548 a Forlì-Cesena e 352 a Ravenna-Faenza (Fonte: PNE 2023) e quasi 200 interventi di chirurgia ricostruttiva, grazie all’ integrazione nell’equipe di chirurghi plastici dedicati che eseguono interventi di ricostruzione protesica immediata con le tecniche ricostruttive più attuali. Nell’U.O. di Chirurgia senologica, sede di Forlì, è stato ideato e condotto lo studio clinico prospettico sull’utilizzo della matrice dermica di derivazione umana decellularizzata (Moda) prodotta dalla Banca della cute di Cesena, diretta dal professor Davide Melandri, nella ricostruzione mammaria, oggetto di un’importante pubblicazione scientifica. Rappresenta il primo centro europeo in cui viene eseguita la ricostruzione diretta con protesi e matrice biologica di derivazione umana (Moda). Il modello organizzativo della U.O., caratterizzato dalla presenza nell’ equipe di chirurghi senologi e chirurghi plastici, che operano in sinergia sia nelle scelte che nella pianificazione chirurgica, consente di eseguire gli interventi di chirurgia mammaria con un approccio oncoplastico, (applicando tecniche di chirurgia plastica ai principi della chirurgia oncologica) e assicura oltre la radicalità oncologica, un buon risultato cosmetico alle donne operate.

L’U.O. di Chirurgia senologica nella sede di Forlì è il Centro di riferimento per la chirurgia di riduzione del rischio per le donne, portatrici di varianti patogenetiche che predispongono allo sviluppo di tumori della mammella e dell’ovaio, che non presentano ancora la malattia, alle quali è necessario poter assicurare il miglior risultato cosmetico. Da sempre dedicata all’attività scientifica e di ricerca in collaborazione con l’Irst-Irccs di Meldola, la Chirurgia senologica di Forlì  ha partecipato a numerosi studi multicentrici nazionali e internazionali, è impegnata attivamente nelle più importanti Società scientifiche nazionali (Anisc, Acoi, Senonetwork) e in un’ intensa e costante produzione scientifica con numerose pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali. Ha dato un importante contributo scientifico in ambito senologico mediante l’ideazione di tecniche chirurgiche specifiche (tecnica dell’idrodissezione nella mastectomia con la conservazione del complesso areola-capezzolo, la mastectomia con lembo dermico bipeduncolato) utilizzate da tanti chirurghi senologi in Italia e all’estero, è stata centro di riferimento per la Scuola Speciale di Chirurgia senologica e Ricostruttiva Acoi e, da oltre 10 anni, è sede di riferimento (Comitato di Gestione e Docenza) del Master Universitario di II livello di Chirurgia Oncoplastica e Ricostruttiva dell’Università di Genova e in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

I volumi di attività e gli indicatori di esito della Chirurgia Senologica (tasso di reinterventi chirurgici entro 120 giorni da intervento conservativo, chirurgia ricostruttiva contestuale alla mastectomia) rispecchiano gli standard nazionali più elevati (vedi ultimo Pne). La collaborazione e il supporto delle Associazioni di volontariato (Ior, Lilt, Fiori d’Acciaio) che ci affiancano in tutti i territori e nei reparti è fondamentale per sostenere e accompagnare le pazienti nel loro percorso di malattia e di cura. Proprio grazie al contributo dello Ior è stato realizzato il progetto di umanizzazione degli spazi di cura del nuovo reparto di Chirurgia senologica che sarà ubicato nel Padiglione Morgagni dell’Ospedale di Forlì.

Progetto di umanizzazione degli spazi del reparto di Chirurgia senologica Ospedale Morgagni Forlì

L’Istituto Oncologico Romagnolo ha donato circa 55 mila euro per il progetto di umanizzazione degli spazi, che  è stato realizzato con opere d’arte e con pannelli luminosi al soffitto dando luminosità e colore agli ambienti, il restyling e la riqualificazione ambientale ha reso questi luoghi di cura più accoglienti e confortevoli per le donne, per i loro familiari e per i professionisti che trascorrono gran parte del loro tempo quotidiano negli ambienti ospedalieri. L’obiettivo del progetto è rendere migliore la percezione della malattia e di porre più attenzione all’accoglienza delle pazienti e dei loro familiari nei luoghi della cura, ponendo al centro la persona con i suoi bisogni psicologici e relazionali e non solo la malattia. La qualità ambientale può migliorare inoltre le performance dei professionisti e questo rappresenta un elemento essenziale per garantire  l’efficacia e la qualità dell’assistenza.

La scelta dell’arte racchiude in sé diversi significati affini al nostro lavoro e alla nostra chirurgia,  è mirata a sottolineare l’importanza della bellezza (ripristino della propria integrità fisica e dell’immagine di sé dopo un trattamento chirurgico che interessa una parte significativa del corpo di una donna), il significato della comunicazione (l’opera d’arte è l’espressione più elevata dell’interiorità e dell’animo umano) e della cura come arte del riguardo e dell’attenzione alla persona considerata nella sua interezza.

Gli investimenti

L’intervento per il nuovo reparto è stato finanziato per 2,9 milioni di euro con finanziamenti statali e regionali.