Al via in Emilia Romagna la terza edizione del Festival Trasparenze di Teatro Carcere

Il 13 novembre 2023 prende il via la terza edizione del Festival Trasparenze di Teatro Carcere, un percorso che prosegue fino al 23 dicembre 2023 tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione Emilia-Romagna e organizzato dal Teatro del Pratello. Ferrara, Reggio Emilia, Parma, Bologna, Forlì, Ravenna e Modena le città coinvolte.

Peculiarità del progetto artistico del festival è lo sviluppo di un tema comune tra le attività teatrali attive in 14 sezioni di 8 Istituti Penitenziari per adulti: Bologna (Sezione Femminile), Ferrara (sezione maschile), Forlì (sezione maschile e sezione femminile), Ravenna (sezione maschile), Parma (sezione maschile), Castelfranco Emilia (Sezione maschile), Modena (sezioni maschili e sezione femminile), Reggio Emilia (sezioni femminili e sezione maschile) e con minori  in carico ai Servizi di Giustizia Minorile dell’area penale esterna. Il festival è la sfida di sette compagnie teatrali che, con poetiche ed esperienze pregresse, talvolta molto distanti tra loro, in un progetto di rete, si danno un tema comune da sviluppare su tre anni: tema del triennio 2022-2024 è “Miti e Utopie”, che si sviluppa con un sottotitolo di tre parole: “Errare/Perdono/Comunità”. Tre ambiti di ricerca particolarmente significativi per il luogo, il carcere, nel quale si svolgono le attività di produzione.

L’edizione 2023 si arricchisce, inoltre, di una nuova sezione: accanto agli spettacoli di cui sono protagonisti i detenuti, anche quattro spettacoli teatrali di compagnie esterne, che entrano in carcere per presentare altrettanti spettacoli ad un pubblico esclusivamente di spettatori-detenuti. La terza edizione del festival si apre lunedì 13 (ore 15.00) con il debutto, presso l’Istituto Penitenziario di Reggio Emilia (via Luigi Settembrini, 8), de “Il Cerchio di Storie”, spettacolo prodotto dal Centro Teatrale MaMiMò, nell’ambito delle attività promosse dal Comune di Reggio Emilia, che nasce applicando il “Protocollo Pretexts” – protocollo creativo basato sulla lettura e le arti, nato all’Università di Harvard- nella sezione femminile del carcere di Reggio Emilia. Così nelle note di regia: “Il romanzo ‘Tre cavalli’ di Erri De Luca è stato posto al centro di un cerchio di lettura, condivisione, creatività. Abbiamo trattenuto le parole in bocca, le abbiamo assaggiate, ce le siamo passate, le abbiamo contaminate attraverso le emozioni e le nostre storie. Nel cerchio, tutte lettrici, tutte uguali. Come novelle Sherazade abbiamo combattuto il tempo della detenzione attraverso il potere della narrazione, attraversando muri e limiti. Il risultato di questa straordinaria avventura sono le storie-tangenti sorte dal cerchio, storie vissute, storie inventate, immaginate, sognate, poco importa”.

Martedì 21 (ore 16.00) il festival fa tappa a Forlì con il debutto de “Città sul filo – storie di esseri alati, viaggiatori e uomini”, spettacolo all’interno della Casa Circondariale forlivese (via della Rocca, 4),  prodotto da Con…tatto Aps e Malocchi & Profu.mi Aps. A partire da “Le città invisibili” di Calvino, “Città sul filo” è un viaggio utopico attraverso città ideali e luoghi invisibili che conduce verso un’ipotetica “libertà”.  In scena attori detenuti della Casa Circondariale di Forlì e allievi del Liceo Monti di Cesena. Firmano la drammaturgia Sabina Spazzoli, Giovanna Casalboni, Daniela Romanelli, Paolo Turroni, gli allievi del liceo Monti di Cesena e i detenuti della Casa Circondariale di Forlì (in replica e mercoledì 22 novembre alle 14.00).

Il giorno seguente, mercoledì 22 (ore 15.00), dalla Romagna all’Emilia con la Cooperativa sociale Le Mani Parlanti che, presso la Casa Circondariale di Parma (Str. Burla, 57, ) presenta “Errare nel tempo – Secondo errore: fingere di essere un cavaliere”, lavoro a cura di Vincenzo Picone, Filippo Arganini e Laura Casali, frutto di un percorso attivato a partire dalla scorsa primavera con attori detenuti e giovani studenti del Liceo Artistico Toschi di Parma sul significato profondo della finzione come rappresentazione di sé e del mondo. Così la compagnia: “Il pretesto narrativo è epico quanto semplice: una spada nella roccia aspetta di essere estratta solo e solamente da chi è in grado di portare il peso della verità sulle proprie spalle (o nelle proprie mani). Ognuno ci prova come può – o come crede…ci prova una ragazza, un detenuto, un uomo barbuto, un ragazzo di sedici anni, un regista e un attore professionista. Insomma, la spada, è davvero democratica. Come la giustizia”.

Martedì 5 (ore 16.00) e mercoledì 6 dicembre (ore 10.00 e ore 16.00) a Bologna il Teatro del Pratello mette in scena, presso la Casa Circondariale “Rocco D’Amato” (via del Gomito 2), “Maman Boxing Club”, nuovo lavoro della Compagnia delle Sibilline, formata dalle detenute attrici della sezione femminile della Casa Circondariale bolognese, lavoro diretto da Paolo Billi, che firma anche la drammaturgia. “Maman Boxing Club” mette in scena l’avventura pazza di un gruppo di donne che dà vita a una palestra di boxe femminile, che viene interrotta all’improvviso perchè troppo eccentrica, fuori norma: un mondo femminile che si afferma con la boxe non per imitare il maschile, ma per affermare una alterità ineffabile. Con la boxe si crea una comunità in cui l’uomo non può aver posto, segnata da sorriso e tradimento, da perdono e passione. Metafora trasformativa della vita in una sezione femminile, dura, contradditoria.

Dal 4 al 7 dicembre (ore 14.00) si torna in Romagna e precisamente nella Casa Circondariale di Ravenna (via Port’Aurea, 57), palcoscenico di “Che fatica Ercole!”, spettacolo di Lady Godiva Teatro Aps; testi, drammaturgia  e regia sono di Eugenio Sideri, con la collaborazione di Beatrice Cevolani. In scena gli attori detenuti della casa circondariale ravennate insieme a un gruppo di giovani attori e cantori. Così nelle note di regia: “Proseguiamo il cammino nel mito, incontrando Ercole, la sua nascita, il suo destino, le sue imprese. Siamo partiti dall’inizio, strizzando l’occhio a Zeus ed Era, un po’ come in una commedia all’italiana, per incontrare poi Tiresia, Euristeo e le 12 immancabili fatiche. Il percorso di una figura tra le principali della mitologia, sia greca che latina; un uomo che, ancor prima di essere divino, affronta le imprese che la vita ci pone, ogni giorno, davanti, e che sono da superare”.

A Modena, presso la Casa Circondariale “Sant’Anna” (strada Sant’Anna, 370), nelle giornate del 12, 13 e 14 dicembre (ore 18.00) il Teatro dei Venti presenta “Cassandra_permeati da un grande vento” con le detenute della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena; percorso di creazione a cura di Francesca Figini e Oxana Casolari, con la drammaturgia di Stefano Tè e Azzurra D’Agostino, regia di Stefano Tè. Il lavoro è un’ indagine sulla figura femminile di Cassandra dall’interno di un luogo per eccellenza marginale, attraverso un reading di racconti, visioni, voci sul futuro. I testi sono scritture originali della poetessa Azzurra D’Agostino, che firma anche la drammaturgia, nati a partire dal lavoro con le detenute attrici. “La lingua utilizzata”- precisa la regista  “è la poesia, che è sempre, in qualche modo, profezia”. Sempre nella Casa Circondariale di Modena, venerdì 15 dicembre (ore 17.00), viene presentato “Sognalib(e)ro_reading”, con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Modena, nell’ambito della serata di Premiazione del concorso letterario nazionale per le carceri, promosso dal Comune di Modena in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, con il contributo di Bper Banca.

 Il 19 e 20 dicembre (ore 21.00) Festival Trasparenze di Teatro Carcere approda a Ferrara con il Teatro Nucleo che, presso la Casa Circondariale C.Satta (via Arginone, 327), presenta FEGATO, drammaturgia e regia sono di Marco Luciano con la collaborazione di Andrea Zerbini. Lo spettacolo, che vede in scena gli attori detenuti della Casa Circondariale della città estense, nasce analizzando la figura del titano Prometeo attraverso l’operetta morale che Leopardi iniziò a scrivere nel 1824, “La scommessa di Prometeo”, e si sviluppa attorno alla domanda su cosa avrebbe fatto Prometeo se avesse saputo cosa l’essere umano sarebbe diventato. E sempre il Teatro Nucleo, venerdì 22 dicembre (ore 21.00), chiude il festival al Teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro (Fe) (via Della Ricostruzione, 40) con “Agnus Dei”, spettacolo con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Ferrara; la drammaturgia e regia sono di Marco Luciano con la collaborazione di Horacio Czertok. Liberamente ispirato alle lettere dal carcere di Antonio Gramsci, lo spettacolo non intende narrare in maniera biografica la vita del politico e filosofo italiano, quanto piuttosto indagare, attraverso quadri grotteschi e sarcastici, azioni poetiche e musica dal vivo, alcuni archetipi morali e sociali,  alcuni clichè che la società continua ad alimentare quando si parla di carcere e detenzione.

Accanto agli spettacoli del Festival si colloca “Ponti sospesi”, tavola rotonda di studio e confronto sui progetti teatrali con minori e giovani adulti in carico alla giustizia Minorile, prevista per mercoledì 20 dicembre dalle 9 alle 13.30 presso la Sala Cenerini in via Pietralata 60 a Bologna. Tra gli ospiti, la Presidente del Tribunale per i Minorenni Gabriella Tomai, il Direttore dell’Istituto penale per i Minorenni Alfonso Paggiarino, Patrizia Sandri docente del Dipartimento di Scienze Dell’Educazione Università di Bologna, Susanna Vezzadini, docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università di Bologna, Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana e Cristina Valenti, docente del Dipartimento delle Arti – Università di Bologna. Nella stessa giornata al Prat, Teatri Comunità di Bologna (via del Pratello 53), alle ore 15.00 va in scena una anteprima de “Il pregiudizio spiegato a nonno Petroushka” con i ragazzi della Compagnia del Pratello/Ufficio Servizio Sociale Minorenni, con la regia e drammaturgia di Paolo Billi. Lo spettacolo debutterà nel gennaio 2024 al Teatro Arena del Sole di Bologna. L’anteprima è riservta alla scuole coinvolte nei percorsi di promozione della legalità collegati al Festival.

Ulteriore momento di riflessione il 14 dicembre (ore 9.30) al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara “Chi sbaglia impara/il teatro come elemento connettivo tra Scuola e Carcere”, conferenza spettacolo a cura del Teatro Nucleo, rivolta agli Istituti Superiori del territorio. Per la sezione dedicata esclusivamente agli ospiti degli Istituti Penali, quattro spettacoli teatrali di compagnie esterne in quattro differenti città. Si comincia lunedì 27 novembre (ore 15.00) agli Istituti Penitenziari di Reggio Emilia (via Luigi Settembrini, 8), palcoscenico per “Patria. Il paese di Caino e Abele”, un spettacolo prodotto da Mamimò con la regia di Fabio Banfo. Si prosegue giovedì 7 dicembre (ore 16.00) alla Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna (via del Gomito 2), con “Le mie lacrime non le vendo”, concerto per due voci recitanti e violoncello con Viviana Venga, Fulvio Accogli e Antonello Manzo al violoncello, drammaturgia e regia di Paolo Billi. Giovedì 14 dicembre (ore 21.00) alla Casa Circondariale “C.Satta” di Ferrara Teatro Nucleo presenta “POP Piccola Orchestra Pasolini”, spettacolo con la drammaturgia e le musiche di Marco Luciano e Veronica Ragusa. Chiude la sezione, venerdì 15 dicembre (ore 14.00) alla Casa Circondariale di Ravenna, Lady Godiva Teatro Aps che presenta “OlmO. Io corro per vendetta”, scritto e diretto da Eugenio Sideri con Enrico Caravita.

Il Festival è organizzato dal  Teatro del Pratello Cooperativa Sociale in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia- Romagna  ed è sostenuto dal Ministero della Cultura. Le attività annuali negli Istituti Penitenziari dell’Emilia Romagna sono realizzate nell’ambito del Protocollo tra Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, Regione Emilia-Romagna, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e Centro Giustizia Minorile dell’Emilia Romagna, con il contributo della Regione Emilia Romagna (L.R. 13/99). Le attività di produzione del Teatro del Pratello rivolte a minori e giovani adulti in carico alla giustizia e alle detenute della casa Circondariale di Bologna sono inoltre sostenute dal Comune di Bologna, dalla Regione Emilia Romagna e dal Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche.