Giornate Diritti Umani: incontri con artisti, esperti e attivisti a cura del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione

Fin dal 2006 il Campus e la città di Forlì hanno ospitato il Festival internazionale dedicato ai temi dei diritti umani “Human Rights Nights”, che si è svolto a Bologna dal 2001, grazie alla collaborazione tra Università di Bologna e Cineteca. Un’esperienza interrotta con la pandemia che torna ora con una nuova veste. Dal 7 al 9 novembre si terranno infatti le “Giornate Diritti Umani” organizzate dal Dipartimento di Interpretazione e Traduzione del Campus di Forlì, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Forlì e in collaborazione con il Punto Europa, il Centro Diego Fabbri e le associazioni Un Secco No e Women.

L’iniziativa di Campus, con il coordinamento di Raffaella Baccolini del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione si terrà al Teaching Hub (viale Corridoni 20) e al Padiglione Gaddi-Morgagni (via Giacomo della Torre 1) e prevede la proiezione di documentari sul tema dei diritti umani, accompagnati da approfondimenti con artisti, esperti e attivisti. La manifestazione affronta tematiche specifiche della realtà del Campus e dei suoi corsi di laurea, con un ampio coinvolgimento trasversale che va dalla giurisprudenza all’economia, dalla sociologia alle questioni ambientali, dalle migrazioni ai conflitti. L’edizione 2023 affronta questioni quanto mai attuali di carattere internazionale, quali le proteste in Iran, il conflitto israelo-palestinese, la guerra in Ucraina, l’opposizione in Russia e le grandi trasformazioni in atto nelle economie avanzate.

“Un’opportunità per ascoltare voci emarginate e vedere rappresentazioni alternative attraverso narrazioni cinematografiche e dibattiti che esprimono la complessità della questione dei diritti umani”, dice Raffaella Baccolini del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione. “Attraverso un programma combinato di cinema, reading di poesia, presentazione di libri e dibattiti, la manifestazione dà voce al coraggio e alla visione di individui e gruppi che vogliono documentare e testimoniare ingiustizie e lotte, ma anche portare esempi di speranza e resilienza”. Più circoscritti alla situazione italiana sono gli approfondimenti sui diritti delle persone LGBTQ+, nelle carceri e un confronto sulla povertà. Tre documentari, infine, affrontano l’impatto dei conflitti su soldati, operatori umanitari, reporter e interpreti.

Programma

Martedì 7 novembre, ore 19.00 Teaching Hub (Aula1)

Dopo i saluti delle autorità, si terrà alle 19,30 l’evento introduttivo dal titolo “Ucraina: poesie in tempo di guerra”, reading di poesie di Halyna Kruk e Oksana Stomina, poete ucraine, presentate da Kamilla Voronina del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, che leggeranno le loro poesie in ucraino, mentre l’attrice Laura Zoli leggerà e reciterà la traduzione italiana. Due testimonianze autentiche e commoventi del dramma ucraino, della speranza e resilienza di due testimoni oculari del conflitto che ci permettono di immergerci nelle storie di coloro che sono stati colpiti dalla tragedia della guerra. L’evento è a cura del Centro Diego Fabbri.

Mercoledì 8 novembre, ore 9.00-11.00 PadIglione Gaddi-Morgagni (Aula 3.2) – “Let there be light”, documentario (Usa 1946/1981; 58 minuti)

Proiezione del documentario “Let there be light”: Giuliana Laschi, del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali e Presidente del PuntoEuropa, presenta il film di John Huston, considerato uno dei più importanti documentari di guerra mai realizzati, che descrive il trattamento della psiconevrosi, oggi nota come disturbo da stress post-traumatico. Il film è stato bloccato per quasi 40 anni dal governo degli Stati Uniti.

Ore 11.00-13.00 Teaching Hub (Aula 4) – “La povertà è un destino?”

Incontro – dibattito in cui Alessandro Martelli e Stella Volturo, del Dipartimento Sociologia e Diritto dell’Economia, guideranno il pubblico in un confronto sulla povertà, tra vissuti, rappresentazioni e policies.

Ore 15.00-17.00 Teaching Hub (Aula 9) – Focus su Israele e Palestina

È di stretta attualità l’incontro in cui Francesca Biancani, del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali, affronta le questioni quanto mai complesse del conflitto israelo-palestinese a un mese dall’attacco del 7 ottobre di Hamas, la risposta del governo israeliano e la gravissima emergenza umanitaria attualmente in corso a Gaza.

Ore 17.00-19.00 Teaching Hub (Aula 7) – Diritti umani, carcere e comunità

Dibattito sui diritti umani nelle carceri tra Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti dei detenuti, e Rita Monticelli, delegata Diritti umani del Comune di Bologna, moderati da Roberto Carnero del Dipartimento Interpretazione e Traduzione. La tutela dei diritti fondamentali delle persone, specie di quelle in condizioni di fragilità come sono anche i detenuti, è una questione che ci chiede di riflettere sui concetti di giustizia, pena, rieducazione.

Ore 20.30-22.00 Teaching Hub (Aula 10) – “The Interpreters”, documentario Usa 2018 (durata 55 minuti)

La seconda giornata si conclude con la proiezione del documentario di Andrés Caballero e Sofian Khan, alla presenza di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, in dialogo con Amalia Amato del Dipartimento Interpretazione e Traduzione. Il documentario descrive la storia emblematica di tre interpreti di guerra che hanno prestato la loro opera per le forze armate statunitensi in Iraq e in Afganistan e sono stati lasciati nei loro paesi quando i militari si sono ritirati, con gravi rischi per loro stessi e per le loro famiglie, mostrando così la realtà di quello che è avvenuto e continua ad avvenire a chi ha svolto e svolge la mediazione linguistica e culturale in contesti di conflitto.

Giovedì 9 novembre, ore 9.00-11.00 Pad. Gaddi-Morgagni (Aula 2-2) – “Proteggi le mie parole”

La giornata inizia con la presentazione del volume “Proteggi le mie parole”, a cura di Giulia De Florio e Sergej Bondarenko (in collegamento), alla presenza di Sara Polidoro del Dipartimento Interpretazione e Traduzione, di Marco Puleri e Francesco Privitera del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Il volume, il cui titolo si deve a un verso del poeta russo Osip Mandel’štam “Proteggi le mie parole per sempre…”, raccoglie i poslednie slova (gli “ultimi discorsi”) di venticinque condannati politici nella Russia contemporanea. La raccolta, organizzata in ordine cronologico, si apre con quello di Maksim Smyšljaev e si chiude con quello di Viktorija Petrova.

Ore 11.00-13.00 Teaching Hub (Aula 9) – “Sans blessures apparentes – Enquête chez les damnés de la terre”, documentario (Francia 2010; 63 minuti)

Presentato da Chiara Elefante del Dipartimento Interpretazione e Traduzione, il film di Franck Delhens e Jean-Paul Mari analizza le ferite psicologiche subite da soldati, operatori umanitari e reporter che hanno lavorato nei conflitti. Militari, medici umanitari o reporter, nessuno di loro è tornato indenne dalle missioni che gli sono state affidate nel cuore dei Paesi in guerra. I loro racconti, difficili e profondamente toccanti, danno la misura della sofferenza che hanno vissuto.

Ore 13.00-15.00 Pad. Gaddi-Morgagni (Aula 2.3) – “I diritti delle persone LGBTQ”

Incontro condotto da Marco Balboni del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali.

Ore 15.00-17.00 Teaching Hub (Aula 10) – “Chiedimi se…”, corto (Italia 2022; 18,13 minuti)

Proiezione del corto di Margherita Fiengo Pardi, giovane attivista e regista che ha realizzato un corto sulla sua storia di figlia di una coppia omogenitoriale: “L’idea di intitolare così il video che racconta la storia della mia famiglia mi è venuta quando avevo tredici anni. Non riesco a ricordarmi precisamente chi fosse e dove fosse, ma sicuramente si trattava di un personaggio pubblico che era andato in televisione a dire che per i figli di due donne o di due uomini sarebbe stato meglio non essere mai nati. Chiedilo a me, chiedimi se è davvero così, volevo dire allora – e lo dissi, ma a mia madre. Oggi lo posso dire meglio, e l’ho detto con le immagini, e con quel titolo”. L’incontro, alla presenza della regista, è moderato da Roberta Pederzoli del Dipartimento Interpretazione e Traduzione e dell’associazione WOMEN e vede la partecipazione di rappresentanti/attiviste di Un Secco No, la presidente Anna Falcini e Paola Possanzini.

Ore 17.00-19.00 Teaching Hub (Aula10) – “In the Same Boat”, documentario (ltalia 2016; 70 minuti)

In collegamento con il regista, Rudy Gnutti, in dialogo con il Professor Paolo Pini, economista dell’Università di Ferrara, e con la moderazione di Patrick Leech del Dipartimento Interpretazione e Traduzione, la proiezione di “In the Same Boat” permetterà di ascoltare alcuni tra i più autorevoli studiosi internazionali (Bauman, Mujica, Latouche, Mazzuccato e altri) interrogarsi sulle grandi trasformazioni in atto nelle economie avanzate. La barca del titolo diventa una metafora della nostra civiltà: i progressi tecnologici potrebbero essere la chiave per realizzare un mondo più giusto e migliore, ma se non impariamo a gestirli e a orientare correttamente la nostra barca, il futuro appare minaccioso.

Ore 19-20:30 Teaching Hub (Aula1) – “Be My Voice”, documentario (Svezia, USA, UK, Norvegia 2021; 90 minuti)

L’evento conclusivo è un potente documentario sulle proteste in Iran. Giorgia Perletta del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali ci aiuterà ad inquadrare la situazione in Iran, attraverso la storia di Masih Alinejad, esempio per milioni di donne iraniane che si ribellano contro l’hijab forzato. L’attivista guida uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi e usa la sua libertà in esilio per dare voce alla protesta nel suo paese d’origine. Una guerriera lontana dalla sua terra (oggi vive sotto protezione negli Stati Uniti) ma non dall’anima del suo paese, che lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili, per il rispetto delle donne. Be My Voice raccoglie testimonianze e video inediti.

https://dit.unibo.it/it/eventi/giornate-sui-diritti-umani

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