Presentato il volume su San Mercuriale; arrivato anche il messaggio dell’ambasciatrice dell’Armenia

È stato presentato il 28 ottobre, presso l’Abbazia di San Mercuriale, a Forlì, il volume “San Mercuriale. Il vagabondo di Dio: ecco il suo volto 1800 anni dopo”, realizzato con il contributo della Cna di Forlì-Cesena e il Comune di Forlì, il sostegno della diocesi di Forlì-Bertinoro e del Lions Club Forlì-Cesena Terre di Romagna e la collaborazione di Ausl Romagna Cultura. Alla cerimonia erano presenti le autorità, tra cui il vescovo di Forlì, mons. Livio Corazza e il sindaco di Forlì, Gianluca Zattini.  

Sono intervenuti il curatore del libro, Salvatore Giannella, giornalista e scrittore, Mirko Traversari, antropologo fisico, Elisabetta Cilli, archeogenetista. Il progetto sullo studio delle reliquie di San Mercuriale, che ha preso avvio con la ricognizione scientifica del 19 settembre 2018, nasce grazie a una virtuosa collaborazione tra ricercatori e istituzioni. Protagonisti dell’iniziativa sono Mirko Traversari, antropologo fisico e responsabile del progetto, il Gruppo Ausl Romagna Cultura e la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con il contributo del Lions Club Forlì Cesena Terre di Romagna, particolarmente attivo sul fronte della valorizzazione della città di Forlì, che si è dimostrato immediatamente sensibile all’importante iniziativa. Oggetto dello studio scientifico dei ricercatori sono state le preziose reliquie di San Mercuriale, custodite in tre chiese forlivesi, e in particolar modo, nella Basilica dedicata al Santo, in piazza Saffi. La scoperta della derivazione armena di San Mercuriale, certificata dalle analisi scientifiche, ha aperto importanti scenari di collaborazione e di studio internazionali.

“Uno degli aspetti più affascinanti, oltre ad avere ridato un volto al Santo – spiega il dottor Traversari- è stato quello di aver ritrovato sulle reliquie, la storia cittadina e le vicissitudini dell’Abbazia, certificandone l’autenticità e restituendo un importante tassello alla memoria collettiva”. “L’analisi genetica – ha chiarito la dottoressa Cilli – ha confermato la tradizione cittadina del capo traslato alla Trinità, che di fatto appartiene allo stesso nucleo di reliquie conservate a San Mercuriale”.

Questo, poi, il messaggio inviato da S.E. Tsovinar Hambardzumyan, ambasciatrice straordinaria e plenipotenziaria della Repubblica d’Armenia presso la Repubblica Italiana, letto durante l’iniziativa di ieri: “A sua eccellenza mons vescovo, egregio signor sindaco di Forlì. Dopo il messaggio di vicinanza da noi inviato, a nome nostro e del  popolo armeno, alla città di Forlì, in occasione della tragica alluvione di maggio scorso, rinnoviamo l’affetto e l’amicizia con i forlivesi e le loro istituzioni per le celebrazioni di San Mercuriale,  primo vescovo armeno di Forlì e per la presentazione degli studi sulle sue reliquie. Ringraziamo mons. vescovo per le importanti parole di solidarietà verso il popolo armeno,  contenute nel suo recente messaggio alla città e tutti gli studiosi che hanno portato avanti gli studi sul Santo, a partire da Mirko Traversari, Elisabetta Cilli e Donata Luiselli. Esprimiamo riconoscimento  per il supporto dato dalla diocesi di Forlì Bertinoro, dal Lions Club – Forlì-Cesena Terre di Romagna, in particolare il dottor Fiori, dall’Università di Bologna e da Tiziana Rambelli per il gruppo Ausl Romagna. Cogliamo l’occasione per chiedere al Santo in comune pace, dialogo, rispetto dei valori, in tutti i popoli e in tutto il mondo”.