Bologna: la 15esima edizione del Festival Francescano celebra gli 800 anni della Regola francescana

Nel 1223, Papa Onorio III confermò la Regola di “frate Francesco” cambiando la storia della Chiesa e dell’intero nostro Continente. Ottocento anni dopo, quell’esperienza e le motivazioni dalle quali era scaturita continuano a interrogarci, parlando agli uomini e alle donne di oggi. Sì, perché per passare dall’impossibile al possibile, ovvero: dal sogno alla realtà, occorre mettersi in relazione e, in un mondo globalizzato, le relazioni riguardano anche chi proviene da molto lontano. Il luogo dove condividere queste riflessioni sarà il centro storico di Bologna, tra piazza Maggiore e il palazzo comunale, dal 21 al 24 settembre 2023 in occasione della quindicesima edizione del Festival Francescano, organizzato dal Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna. Un Festival che quest’anno assume un respiro internazionale per i temi trattati e la provenienza degli ospiti (in totale, un centinaio) che proporranno conferenze, spettacoli, laboratori e presentazioni di libri, tutte gratuite. Non mancheranno le attività per i bambini con l’Antoniano di Bologna, che sabato 23 settembre festeggerà i sessant’anni del Piccolo Coro. Il programma completo su: www.festivalfrancescano.it.

Il programma scientifico inizia giovedì 21 settembre, alle 15.00 a Palazzo D’Accursio con un convegno sulla Regola francescana coordinato dallo storico francese Jacques Dalarun. Un altro convegno aprirà il programma scientifico di venerdì 22 settembre, alle 15 presso l’Oratorio san Filippo Neri sui Monti di Pietà e sul credito solidaristico. Alle 16.30, in piazza Maggiore, il noto giurista Gherardo Colombo terrà una lectio magistralis sulle regole. Si parlerà di “capitale spirituale” a Palazzo D’Accursio, per poi tornare in piazza con il Cardinale Zuppi e la giornalista Cecilia Sala su “Sogni infranti”, dialogo che affronterà l’attualità caratterizzata da guerre e migrazioni. Sabato 22 settembre, aprirà il Festival fra Pietro Maranesi alle 10, e nel corso della giornata tre tavole rotonde: su don Tonino Bello, vescovo che si batté per la pace; sull’enciclica “Laudato si’” e sul “profeta disobbediente” don Lorenzo Milani (con mons. Erio Castellucci).

Tra i dialoghi, quello che vede coinvolti Lidia Maggi e Alberto Melloni su “la Chiesa dei sogni” ed Elena Granata con Giovanni Mori di Fridays for Future sulle città come laboratorio di cambiamento. Incursioni nell’XI Canto della Divina Commedia, dedicato a San Francesco, con Vittorino Andreoli e nell’arte medievale con Rosa Giorgi. La filosofa Michela Marzano parlerà dei sogni fragili dei giovani. Domenica 23 settembre, spiccano tra gli ospiti i nomi di due psichiatri: quello di Paolo Crepet, sulla necessità di cambiamento nonostante le resistenze e quello di Vittorio Lingiardi, sulla opportunità di accogliere se stessi e gli altri. Nella stessa giornata, prenderà parte al Festival il filosofo Roberto Mancini e si terrà il dialogo tra il sindaco di Bologna Matteo Lepore e Romano Prodi sul futuro dell’Europa.

Particolarmente nutrito anche il programma di incontri con gli autori. Tra questi, il filosofo francese Frédéric Gros (“Désobéir”, 22 settembre ore 19); il sabato Éric-Emmanuel Schmitt (“La sfida di Gerusalemme”, in dialogo con il card. Zuppi), Annalena Benini (sulla figura di Annalena Tonelli), Pietro Damosso (“Può la Chiesa fermare la guerra?”), fra Enzo Fortunato (“Processo a Francesco”), mons. Giovanni Checchinato (“Omelia per gli invisibili”, in dialogo con Vincenza Rando); la domenica Romano Cappelletto, Angela Iantosca e Livia Turco (“Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione”) e Luigino Bruni (“Critica della ragione manageriale e della consulenza”).

Infine, gli spettacoli. Giovedì 21 settembre alle ore 21.00, sul grande palco di piazza Maggiore, Ginevra Di Marco, cantautrice folk e popolare, fonde il suo universo interpretativo con le poesie di Franco Arminio. “È stato un tempo il mondo”, verso di una canzone dei CSI, dà il titolo alla serata inaugurale del Festival, per ricordarci cosa è stato il mondo e cosa sta diventando. Venerdì 22 settembre, alle ore 10, Roberto Mercadini è il protagonista di piazza Maggiore con il suo divertente spettacolo “Noi siamo il suolo, noi siamo la Terra”. Basato su rigorosi dati scientifici e attraverso un linguaggio visionario, lo spettacolo ci invita a riflettere su cosa siano gli ecosistemi e come interagiscano tra loro. Alle ore 19, nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, Alessandro Castellucci e la sua Macrò Maudit Teàter mettono in scena “Aspettando Giona: un profeta per la vita della città”, uno scontro generazionale tra padre e figlia ambientato sull’isola di Lampedusa, dove la giovane presta servizio in un centro di accoglienza.

I temi dell’immigrazione, della responsabilità personale e della cittadinanza attiva in uno spettacolo con le musiche degli Abdo Buda Marconi Trio. Infine, alle 21 in piazza Maggiore c’è “La rivincita delle parole”: il fondatore della pagina satirica Spinoza.it, Stefano Andreoli, incontra il rapper e cantautore Ghemon, per un viaggio tra comicità e musica che attraversa le nevrosi della comunicazione dei nostri tempi. Un’occasione di riscossa per le parole che quotidianamente maltrattiamo, ma che restano protagoniste della nostra vita. Ultimo spettacolo da non perdere, sabato 23 settembre alle ore 21 sempre in piazza Maggiore, “Della festa anch’io son parte”. Una serata senza regole, oltre le regole e dentro alle regole. Sportivi, campioni e artisti, tutti in piazza per parlare di sogni, regole e per cantare insieme i 60 anni del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna. Scritto e condotto da Federico Taddia e con Michele Dalai, Frankie hi-nrg mc, Deborah Iurato, Emanuele Lambertini, Andrea Santonastaso e Tommaso Stanzani.

Festival Francescano è organizzato dal Movimento francescano dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio e in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, della Fondazione del Monte, della Chiesa di Bologna, della Fondazione Comunicazione e Cultura della CEI.