Da Flai Cgil una donazione di 45mila euro per la rinascita del Parco Balducci dei Romiti

La Flai Cgil nazionale, categoria che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici del settore Agro-industria, ha donato 45mila Euro per la rinascita del Parco Balducci dei Romiti di Forlì, devastato dall’alluvione. “Con questa donazione vogliamo contribuire alla ripartenza del quartiere Romiti fortemente colpito dal disastro dell’alluvione – ha spiegato Giovanni Mininni, segretario generale nazionale Flai Cgil – Solidarietà è una bellissima parola ma deve anche trasformarsi in atto concreto, con questa donazione abbiamo provato a farlo”. Il Parco dei Romiti, si trova nel cuore del quartiere simbolo dell’alluvione, a pochi metri dalla Scuola Primaria Squadrani, questo Parco è da sempre un punto di aggregazione importante per il quartiere.  L’obiettivo è ripristinare quest’area verde affinché il Parco torni ad essere uno spazio sicuro e accogliente per tutte le persone della zona, di tutte l’età, un luogo dove incontrarsi, parlare e giocare in serenità dopo i lunghi mesi segnati dall’alluvione.

Da parte di tutta la Cgil Forlì-Cesena, un ringraziamento speciale e profondamente sentito a tutta la Flai Cgil nazionale per aver aiutato il nostro territorio in difficoltà. “Con questa donazione si coprono tutti i costi per il ripristino del parco e la sua piena funzionalità. Il Comune di Forlì ci ha assicurato che la progettazione è già in itinere e speriamo dunque che possano presto partire i lavori”, ha commentato la segretaria generale Cgil Forlì-Cesena Maria Giorgini. “Vogliamo restituire a bambini e bambine uno spazio in cui poter giocare Speriamo che questo progetto di riqualifica e ripristino possa portare un po’ sollievo a tutta la popolazione dei Romiti di Forlì, e anche ai nostri iscritti e iscritte Ggil che vivono quella zona e sono stati duramente colpiti dalla piena del Montone; portiamo ancora negli occhi le immagini di quei giorni in cui fango aveva coperto tutto: case, strade, ricordi; con le comunicazioni e le strade interrotte e la paura del peggio”.