Il vescovo Corazza, dopo la Gmg, scrive ai giovani: “Costruiamo una Chiesa più aperta”

Di ritorno dalla Gmg di Lisbona il Vescovo ha indirizzato un messaggio a tutti giovani della diocesi di Forlì-Bertinoro: ai 350 che hanno partecipato alla Giornata mondiale della gioventù, agli scout che hanno vissuto l’esperienza del Jamboree in Corea del Sud, agli animatori di Estate Ragazzi, a quanti hanno partecipato alle vacanze proposte da parrocchie, Agesci, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito e da altre realtà: “Le proposte educative del mondo giovanile ecclesiale sono state tante e significative – scrive mons. Corazza – i responsabili delle diverse aggregazioni mi hanno informato e coinvolto e, per questo, mi sento di invitarvi a condividere con me e con tutti gli eventi sperimentati”.

Il Vescovo rivolge ai giovani due inviti: “Raccontate a tutti, attraverso i canali della diocesi (Il Momento, Pigi, etc.) di cosa ringraziate e cosa vi portate a casa di quello che avete vissuto”. La seconda richiesta: “Vi chiedo di aiutarmi ad aiutare la nostra Chiesa e le nostre parrocchie ad essere più aperte ai giovani. A partire dalle esperienze che avete vissuto questa estate (e non solo), cosa dovrebbe cambiare nelle nostre comunità, in chiesa, a messa, in oratorio, a catechismo?”. Per rispondere al Vescovo si può utilizzare: https://padlet.com/pgforlibertinoro/giovaniforlivesi. Mons. Corazza dà infine appuntamento ai giovani, in particolare a quanti hanno partecipato alla Gmg e agli animatori di Estate Ragazzi, alla festa dell’8 settembre che si svolgerà nel pomeriggio e in serata nella parrocchia di Pieveacquedotto con giochi, testimonianze, cena e musica.

Qui di seguito il testo integrale del messaggio di mons. Livio Corazza:

Cari giovani,
anche gli ultimi partecipanti alla GMG sono tornati. Tutto è andato bene. Con così tanti ragazzi, diversi mezzi di trasporto, per una destinazione che dista da Forlì 2400 km circa, c’era di che essere preoccupati. E, invece, tutto bene: ringraziamo il Signore! Partendo proprio da questa preoccupazione, mi sento di ringraziare subito i genitori, che hanno avuto fiducia ed hanno sostenuto i loro figli. Un saluto affettuoso e un ben tornato a tutti i ragazzi che questa estate hanno partecipato ad eventi nazionali ed internazionali. In particolare, saluto i ragazzi scout che hanno vissuto l’esperienza forte del Jamboree in Corea del Sud. L’avventura è stata più movimentata rispetto a quella di Lisbona ma altrettanto istruttiva. Saluto anche i ragazzi che hanno vissuto l’estate nei gruppi scout, parrocchiali, l’Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito… Le proposte educative del mondo giovanile ecclesiale sono state tante e significative. I responsabili delle diverse aggregazioni mi hanno informato e coinvolto e, per questo, mi sento di invitarvi a condividere con me e con tutti gli eventi sperimentati.

Mi rivolgo in particolare ai ragazzi di Lisbona e a tutti coloro che hanno vissuto una esperienza importante, e che sentono il desiderio di condividerla e di dare ad essa una certa continuità. Vi faccio due richieste: raccontate a tutti, attraverso i canali della diocesi (Il Momento, Pigi, etc.) di cosa ringraziate e cosa vi portate a casa di quello che avete vissuto. A me, per esempio, ha colpito una preghiera che ho sentito durante la Via Crucis: “Signore, non devo sapere tutto, non voglio sapere tutto. Voglio solo capire cosa conta sapere per essere una persona migliore e creare un mondo più umano. Dammi un grande amore per tutto ciò che nel mondo è puro, vero, semplice e umano”.

La seconda richiesta, un po’ più strutturata: vi chiedo di aiutarmi ad aiutare la nostra Chiesa e le nostre parrocchie ad essere più aperte ai giovani. A partire dalle esperienze che avete vissuto questa estate (e non solo), cosa dovrebbe
cambiare nelle nostre comunità, in chiesa, a messa, in oratorio, a catechismo? Utilizziamo, per rispondere, i canali della pastorale giovanile in particolare il padlet di cui vi allego il link: https://padlet.com/pgforlibertinoro/giovaniforlivesi. Ringrazio don Andrea Carubia e tutti i preti, i capi, gli educatori, gli animatori che vi hanno accompagnati. Non tenete per voi queste belle esperienze, facciamo sì che
diventino lievito per tutti. Eravamo in tanti a Lisbona, ma noi non siamo chiamati a diventare massa, bensì lievito, lì dove siamo. Anche il lievito ha bisogno di ritrovarsi e riconoscersi qualche volta, per ripartire con nuovo entusiasmo perché, come dice papa Francesco, la gioia è missionaria.

A Lisbona ho imparato che grazie si dice: obrigado. Non è solo dire grazie, non esprime solo gratitudine per ciò che si è ricevuto, ma anche il desiderio di ricambiare il bene. A buon rendere, diciamo noi. Vi invito a ritrovarci restituendo quello che avete (abbiamo) ricevuto e condividerlo qui in Diocesi. Ringrazio il Signore per quello che avete vissuto quest’estate e per quello che vorrete condividere con me e, attraverso di me, con tutti. Ci vediamo l’8 settembre, per ogni informazione seguite le indicazioni della PiGi. Grazie, anzi, obrigado!