Camera di commercio: scenari di previsione per il territorio dopo l’alluvione di maggio

“Le alluvioni di maggio, il perdurare delle stesse sui nostri territori, hanno determinato un rallentamento del tasso di crescita. Gli scenari previsionali aggiornati a luglio, presentano nella maggior parte degli indicatori valori leggermente migliorativi rispetto ad aprile 2023: fanno eccezione il tasso di occupazione, in miglioramento nel corso degli anni, l’export, comunque in crescita con un ritmo superiore a quello regionale e nazionale, così come l’aumento del reddito disponibile delle famiglie”, commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna. “Come ho già avuto modo di rilevare recentemente, abbiamo temuto conseguenze peggiori sul Pil, data la vastità del territorio alluvionato. Dall’analisi del Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna su dati Prometeia per misurare l’impatto dell’alluvione sull’economia locale, uscita ieri, si evince che i danni più gravi sono concentrati sulle infrastrutture pubbliche; l’impatto risulta più pesante per le famiglie. Lo testimoniano le molte iniziative avviate dagli imprenditori per aiutare i propri dipendenti. Tra le imprese va sottolineato che l’impatto più pesante lo subisce l’Agricoltura con una diminuzione della ricchezza prodotta del -5,1%”.

“Ciò non toglie -aggiunge Battistini – che perdere anche una sola impresa significa compromettere lo sviluppo socio economico del territorio e il benessere delle nostre comunità. Per questo la Camera ha stanziato 2,5 milioni per contributi a fondo perduto per la ripartenza delle imprese danneggiate dall’alluvione e ha attivato una raccolta fondi, prioritariamente rivolta alle imprese, per le imprese. La nostra è una risposta di sistema, immediata, semplice ed efficace rispetto anche alla modalità di erogazione. Solo dentro questa logica potremo resistere e ripartire. Vogliamo riaffermare con forza il valore sociale che un’impresa ha per la comunità, anche tra difficoltà e incertezze”.

I dati previsionali 2023 – Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, luglio 2023) per il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) rilevano un incremento del valore aggiunto pari allo 0,9% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), in lieve miglioramento rispetto a quello previsto lo scorso aprile (+0,8%), leggermente inferiore al dato regionale (+1,2%) e nazionale (+1,2%); la variazione 2023 risulta essere comunque inferiore a quella stimata per il 2022 (+4,7%) come accade del resto in tutti i livelli territoriali. A livello settoriale, per l’anno in corso, si stima una crescita della ricchezza prodotta nelle costruzioni (+5,4%) e nei servizi (+1,9%) e una diminuzione nel manifatturiero (-3,5%) e nell’agricoltura (-5,1%). Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+1,9%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione più cauta rispetto a quella stimata in precedenza (+3,1%), in misura superiore sia al dato regionale (0,0%) e sia a quello nazionale (+0,3%); in tale contesto, il 2022 si dovrebbe chiudere con un +2,0%.

Stimato in rallentamento l’aumento del reddito delle famiglie (+4,9%, rispetto al precedente +5,3%), elaborato a prezzi correnti, con un trend leggermente inferiore a quello regionale (+5,2%) e nazionale (+5,1%); dal canto suo, il valore aggiunto per abitante, pari a 28.700 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, leggermente più alto della precedente previsione di aprile, continua a risultare maggiore di quello dell’Italia (27.200 euro) ma più contenuto rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (33.400 euro).

Sul fronte del mercato del lavoro, il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel 2023, sarà caratterizzato da tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 72,2% e 68,6%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 66,5% e 61,3%) ma peggiori dello scenario regionale (73,5% e 70,2%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (5,0%), quasi stabile rispetto a quello 2022 (5,1%), confrontabile con quello Emilia-Romagna (4,4%) e Italia (7,9%). La produttività per addetto (64.500 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (73.400 euro in Emilia-Romagna, 68.300 euro in Italia).

Lo scenario previsionale per la provincia di Forlì-Cesena

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, luglio 2023) per la provincia di Forlì-Cesena rilevano un incremento del valore aggiunto pari allo 0,7% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), in lieve peggioramento rispetto a quello previsto lo scorso aprile (+0,8%), inferiore al dato regionale (+1,2%) e nazionale (+1,2%); la variazione 2023 risulta essere nettamente inferiore a quella stimata per il 2022 (+4,6%) come accade del resto in tutti i livelli territoriali. A livello settoriale, per l’anno in corso, migliora la stima della crescita della ricchezza prodotta nelle costruzioni (+5,8%) e nei servizi (+2,0%), peggiora invece la stima delle variazioni nel manifatturiero (-3,3%) e nell’agricoltura (-5,2%), che risultano di segno negativo.

Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+1,3%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione molto più cauta rispetto a quella stimata in precedenza (+4,1%), in misura superiore sia al dato regionale (0,0%) e sia a quello nazionale (+0,3%); in tale contesto, il 2022 si dovrebbe chiudere con un +0,5%. Stimato in rallentamento l’aumento del reddito delle famiglie (+4,8%, rispetto al precedente +5,5%), elaborato a prezzi correnti, con un trend leggermente inferiore a quello regionale (+5,2%) e nazionale (+5,1%). Il valore aggiunto per abitante, pari a 30.600 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, anche se leggermente più alto della precedente previsione di aprile, continua a risultare maggiore di quello dell’Italia (27.200 euro) ma più contenuto rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (33.400 euro).

Per ciò che riguarda il mercato del lavoro, la provincia di Forlì-Cesena, nel 2023, avrà tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 74,0% e 71,1%) migliori del contesto regionale (nell’ordine, 73,5% e 70,2%) e nazionale (66,5% e 61,3%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (4,0%), stabile rispetto a quello 2022 (4,0%), confrontabile con quello Emilia-Romagna (4,4%) e Italia (7,9%). La produttività per addetto (66.900 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (73.400 euro in Emilia-Romagna, 68.300 euro in Italia).

Lo scenario previsionale per la provincia di Rimini

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, luglio 2023) per la provincia di Rimini rilevano un incremento del valore aggiunto pari all’1,1% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), migliore del modesto aumento previsto lo scorso aprile (+0,7%), in linea con il dato regionale (+1,2%) e nazionale (+1,2%); la variazione 2023 risulta essere comunque nettamente inferiore a quella stimata per il 2022 (+4,7%) come accade del resto in tutti i livelli territoriali. A livello settoriale, per l’anno in corso, migliora la stima della crescita della ricchezza prodotta nelle costruzioni (+4,7%) e nei servizi (+1,8%), peggiora invece la stima delle variazioni nel manifatturiero (-3,8%) e nell’agricoltura (-4,6%), che risultano di segno negativo.

Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+2,7%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione più ottimistica rispetto a quella stimata in precedenza (+1,8%), in misura marcatamente superiore sia al dato regionale (0,0%) e sia a quello nazionale (+0,3%); in tale contesto, il 2022 si dovrebbe chiudere con un +4,4%. Stimato in rallentamento l’aumento del reddito delle famiglie (+5,0%, rispetto al precedente +5,1%), elaborato a prezzi correnti, con un trend quasi in linea con quello regionale (+5,2%) e nazionale (+5,1%); dal canto suo, il valore aggiunto per abitante, pari a 26.400 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, anche se leggermente più alto della precedente previsione di aprile, è stimato più basso sia di quello dell’Emilia-Romagna (33.400 euro) sia del dato Italia (27.200 euro).

Per ciò che riguarda il mercato del lavoro, la provincia di Rimini, nel 2023, avrà tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 70,1% e 65,7%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 66,5% e 61,3%) ma peggiori dello scenario regionale (73,5% e 70,2%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (6,3%), leggermente più basso di quello 2022 (6,5%), confrontabile con quello Emilia-Romagna (4,4%) e Italia (7,9%). La produttività per addetto (61.400 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (73.400 euro in Emilia-Romagna, 68.300 euro in Italia).

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