Assemblea annuale soci della Rete Pmi Romagna: imprese innovative e spirito di comunità

La Romagna che verrà. Questo è stato il tema che Rete Pmi Romagna ha voluto dedicare all’edizione 2023 dell’Assemblea annuale dei soci svoltasi il 3 luglio presso Villa Torlonia a S. Mauro Pascoli. Aprendo i lavori e ringraziando per la grande partecipazione, il presidente Luca Bettini ha ricordato come si sia deciso di modificare il tema assembleare inizialmente previsto, per dedicarlo ai recenti eventi alluvionali e ad un confronto sulla situazione attuale, ma soprattutto sul modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro territorio, dopo la catastrofe.

“Siamo stati colpiti da eventi imprevisti come la pandemia, la guerra, la conseguente mancanza di materie prime e componenti, la crisi energetica, l’inflazione, l’aumento dei tassi bancari e, più di recente, l’alluvione, che ha gravemente ferito il nostro territorio. Tutti eventi che ci hanno messo duramente alla prova, ma non ci hanno abbattuti”, ha esordito il presidente Bettini. “Qui oggi, vogliamo avere un confronto aperto sulle prospettive future del nostro territorio, unitamente a rappresentanti di istituzioni e amministrazioni locali, rappresentanti del sistema economico e bancario e, ovviamente delle imprese, perché crediamo che solo lavorando insieme, possiamo affrontare le sfide che ci attendono e costruire un futuro migliore per noi tutti”.

La relazione introduttiva di Franco Mosconi, professore di Economia e Politica Industriale all’Università di Parma, ma originario di Bagno di Romagna e quindi profondo conoscitore del nostro territorio e delle sue dinamiche, ha preso spunto da una sua recente pubblicazione che evidenzia la forza del modello emiliano-romagnolo, basato sulla vivacità e innovatività del sistema impenditoriale, che insiste su un territorio connotato da uno straordinario spirito di comunità di cui, in condizioni di normalità, non si ha evidenza, ma che emerge in modo significativo in situazioni di difficoltà, come appunto nel corso della recente alluvione. La resilienza delle imprese romagnole e la loro capacità di reagire alle avversità sicuramente consentirà una rapida rimonta, ma l’area colpita è vastissima, non c’è paragone con quella sisma del 2012 nel modenese, che causò danni ingentissimi, ma in un’area circoscritta.

Tutte le attività economiche sono state coinvolte, a partire dall’agricoltura, indubbiamente quella che ha subito i maggiori danni, che si ripercuotono sull’intera filiera agroindustriale, dalla trasformazione, al packaging, dalla logistica ai trasporti. Senza parlare dei tanti piccoli centri collinari e dell’Appennino, che si trovano ancora in più grave difficoltà per via dei danni a strade e infrastrutture. Per questo ripartire sarà più difficile questa volta, ma è fondamentale impegnarsi come non mai, perchè parliamo di un’area che rappresenta il 24% dell’economia regionale e il 2,2% dell’economia italiana.  Poi c’è la crescita dimensionale delle aziende, la loro internazionalizzazione, i loro investimenti in tecnologie e soprattutto in capitale umano, temi di grande importanza da affrontare per il futuro modello di sviluppo del sistema imprenditoriale. Tutti i fondamentali del tessuto economico e della società civile in Romagna ci sono, uno spirito di comunità ineguagliabile. Per questo la rinascita del dopo-alluvione dipenderà solo dalla rapidità degli interventi e dalla adeguatezza degli stanziamenti nazionali.

Tale intervento è stato propedeutico alla successiva tavola rotonda, cui hanno preso parte, oltre allo stesso Franco Mosconi, il Presidente della Provincia e Sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il Presidente della Camera di Commercio della Romagna Carlo Battistini, intervistati da Roberto Graziani, imprenditore e consigliere di Rete Pmi Romagna, Tommaso Fabbri imprenditore e Presidente del Gruppo Giovani, nonchè dallo stesso Presidente Bettini.

A Enzo Lattuca, il compito di fornire aggiornamenti sullo stato dell’arte post-alluvionale. “L’incontro con il Generale Francesco Figliuolo, Commissario designato alla ricostruzione in Emilia-Romagna è stato positivo. Lui stesso ha definito quanto accaduto in Romagna ‘un fenomeno senza precedenti, fuori scala e fuori statistica’. Sia il presidente della Regione Bonaccini che i sindaci dei Comuni coinvolti hanno confermato la massima disponibilità a collaborare per imprimere una accelerazione. Ora manca il decreto di nomina ufficiale e i relativi atti del Governo che dovranno definire entità degli stanziamenti e ruoli (chi fa che cosa).Occorre però fare presto, considerando che sono stati già impegnati a livello regionale 500 milioni di euro per opere di somma urgenza e che queste risorse non hanno al momento alcuna copertura governativa e quindi il rischio è che i cantieri già avviati si fermino, poiché le anticipazioni dei singoli Comuni non possono essere sufficienti”.

Carlo Battistini, rispondendo ad una sollecitazione di Tommaso Fabbri in merito all’impatto dell’alluvione sul sistema imprenditoriale ed in particolare sulle PMI, ha ribadito le indubbie difficoltà che alcuni settori – in primis quello agricolo – avranno nel re-start, laddove il fattore dimensionale, ma anche generazionale, possono indubbiamente avere un ruolo importante e quindi un impatto sulla decisione stessa di riavviare talune attività, soprattutto nelle imprese di minori dimensioni. E ancora – su sollecitazione del presidente Bettini in merito al ruolo della banche – ha sottolineato come il nostro sistema bancario si trova in buona salute e che quindi, come accaduto durante la pandemia, può e deve fornire il proprio supporto per la ripresa post-alluvione, come la stessa Camera di Commercio si sta accingendo a fare con la messa a disposizione di fondi per le imprese danneggiate. A concludere l’Assemblea, l’intervento di Fabio Zaffagnini, founder di Rockin’1000, al quale Rete Pmi Romagna ha consegnato un riconoscimento per la creazione, nel corso di una sola notte, della piattaforma Volontari Sos, utilizzata da tanti Comuni alluvionati e mutuata dall’esperienza di Rockin’1000, a supporto della comunità.