All’Arena San Domenico arriva Marco Paolini con lo spettacolo “Antentati. The Grave Party”

“La nostra storia è un poema epico in codice, un cammino tortuoso, una saga senza paragoni e noi non siamo né la fine, né il fine di quella storia…”. Evoluzione ed ecologia sono i temi che Marco Paolini, in chiave “epico-comica”, affronta in “Antenati. The Grave Party”, lo spettacolo che inaugura, lunedì 3 luglio alle ore 21.15, la Stagione estiva del Teatro Diego Fabbri all’Arena San Domenico di Forlì. Con questa Stagione, che è parte del progetto dell’Assessorato alla Cultura “Verso l’Auditorium Conad città di Forlì” e che proseguirà fino a fine luglio con un totale di cinque appuntamenti (prossimamente in scena: Gioele Dix, Moni Ovadia, Tullio Solenghi e il quartetto Dekru), Accademia Perduta/Romagna Teatri e il Teatro Diego Fabbri affiancano l’Amministrazione Comunale nel delicato momento che la città di Forlì sta attraversando a seguito dell’alluvione.

Gli incassi dei biglietti saranno pertanto devoluti alla raccolta fondi d’emergenza attivata dal Comune di Forlì per sostenere famiglie, persone e realtà maggiormente colpite e danneggiate. “Antenati” è uno spettacolo legato al progetto “La Fabbrica del Mondo”, ripercorre l’evoluzione della nostra specie. Attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono. Alla parola è affidato il compito di far vedere questa stirpe di funamboli che ci ha preceduto e da cui abbiamo ereditato difetti e virtù.

Siamo una specie curiosa e fragile, capace di adattarsi al clima per colonizzare gli angoli più remoti del pianeta. Siamo stati prede e siamo diventati predatori. Abbiamo inventato le cose, le parole per chiamarle e il modo per articolarle dentro un discorso e le abbiamo lasciate in eredità ai figli dei figli. Dentro il genoma di ogni individuo ci sono tracce, informazioni in codice di tutti coloro che lo hanno preceduto. Nella finzione del teatro seguendo quelle tracce si ricostruiscono i fili dei legami che permettono di organizzare una stravagante riunione di famiglia: tutti i nonni della storia chiamati a dar consiglio sul futuro della nostra specie a rischio di estinzione per catastrofici mutamenti climatici di origine antropica. Il narratore infatti sa di esser la causa dei suoi mali, si espone al consiglio ma anche al giudizio della specie. I temi di fondo di “Antenati” sono l’evoluzione e l’ecologia, ma in chiave epico-comica, i fatti e i problemi del presente si legano ai problemi del passato, colli di bottiglia dell’evoluzione, difficoltà e pericoli attraversati dai nostri antenati in 200.000 anni.

Darwin diceva che il soggetto dell’evoluzione è l’individuo più che la specie e che in ogni specie le differenze contano quanto le somiglianze. Competizione e collaborazione si bilanciano in modi sempre diversi, generazione dopo generazione. “Antenati” comincia narrando di atomi e batteri e prosegue descrivendo la migrazione continua di quei nonni poco più che trentenni, il loro arrivo in risposta all’invito e il loro comico e commovente tentativo di capire noi, internet e la catasta di meraviglie utili e inutili di cui ci circondiamo. “Nessuno di noi è solo uno, nessuno è uno solo uno, io sono fili e non dati, fili, fili…”.

Biglietti: 20 euro. Prevendite: dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 presso la biglietteria del Teatro Diego Fabbri (corso Diaz 38/1). Prenotazioni telefoniche (0543.26355): dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Biglietti online: Vivaticket. La sera di spettacolo la biglietteria dell’Arena San Domenico aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro Diego Fabbri. Info: 0543.26355; www.accademiaperduta.it.