Integrazione della Romagna, Legacoop: soddisfazione per il richiamo di Mattarella

Legacoop Romagna ha accolto con soddisfazione ed entusiasmo le riflessioni del Presidente Mattarella, che nella giornata di martedì, è stato in visita a Cesena per i 40 anni di Macfrut. È stata un’occasione importantissima per tutta la società e l’economia romagnola, perché è servita per rinsaldare e rimotivare, in un contesto istituzionale così autorevole, il legame tra le diverse comunità che fanno parte della nostra area vasta.

Due gli aspetti del discorso del Presidente della Repubblica che maggiormente ci hanno colpito. Il primo è il richiamo alle potenzialità del settore agroalimentare, il cui paniere di eccellenze rappresenta il primo ambasciatore del nostro Paese in tutto il mondo. Se il comparto della produzione di cibo italiano in questi anni ha saputo aprirsi al mondo da protagonista, esplorando sempre nuovi mercati, è anche grazie alla straordinaria forza della cooperazione tra imprese, che ha consentito di mettere a valore tradizioni millenarie e tecnologie modernissime, in un costante processo di innovazione. Questo è particolarmente vero di fronte alle sfide di quest’epoca, a partire dal cambiamento climatico, come ha ricordato il Capo dello Stato, e lo è ancor più in Romagna, dove le cooperative sono particolarmente radicate e sono da sempre interpreti di primo piano dell’internazionalizzazione. La sola Legacoop qui associa 62 imprese nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente più di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di euro.

Il secondo aspetto riguarda – citando le esatte parole del Presidente Mattarella – “l’integrazione e la complementarietà nel territorio della Romagna”, che l’evoluzione di Macfrut dal suo contesto municipale, rappresenta in modo esemplare, ma che troviamo in tutti gli aspetti che rendono il nostro territorio più forte: dal sistema idrico alla sanità. Crediamo che questo influente richiamo vada colto da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Romagna, senza distinzioni politiche o ideologiche, nell’ottica di una pianificazione di lungo periodo che metta a fuoco tutti i temi legati alla crescita e allo sviluppo.

Infine non possiamo non apprezzare le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini, nel momento in cui ha chiesto al Governo di trasferire alle Regioni ed alle imprese i fondi del Pnrr sino ad ora inutilizzati o che non si fosse in grado di utilizzare in modo efficace. In un momento come questo, in cui stanno cambiando completamente gli schemi di riferimento, siamo convinti che flessibilità e capacità di adattamento siano le risorse giuste da attivare affinché si possa costruire il futuro a tutti i livelli. Quella del Pnrr è un’opportunità unica e storica per il nostro Paese: sarebbe assurdo sprecarla, sapendo bene che, invece, le Regioni e le imprese sarebbero in grado di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili, per rafforzare l’economia ed il sistema infrastrutturale italiani.