Cia con il sottosegretario D’Eramo in visita alle aziende: gelate e gestione del rischio

“Gelate, occorrono strumenti di gestione del rischio che oggi sono sempre più integrati, anche se sulla parte passiva  (polizze assicurative) serve una maggiore integrazione”. È quanto ha rimarcato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna, Stefano Francia, nel corso di un incontro con il sottosegretario di Stato al Ministero dell’’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste  Luigi D’Eramo in visita ad alcune realtà produttive della Romagna. Francia, assieme ai rappresentanti delle istituzioni, nei giorni scorsi ha accompagnato D’Eramo in visita ad alcune realtà romagnole, tra cui l’azienda Fratelli Villa di Villafranca, un punto di riferimento del settore ortofrutticolo con 70 ettari di coltivazioni, da sempre specializzata nella produzione e commercializzazione all’ingrosso di frutta nella provincia di Forlì. In rappresentanza di Cia Romagna era presente Mirko Tacconi, responsabile del Centro assistenza agricola (Caa) della Cia della Romagna.

“Siccità e gelate primaverili stanno mettendo in seria difficoltà l’azienda e tante altre del comprensorio – ha segnalato Francia al Sottosegretario – e gli agricoltori hanno lamentato da più parti la pesante situazione. La Legge 102 che interviene sulle calamità naturali va inquadrata come paracadute che, per quanto piccolo, permette alle aziende di continuare l’attività imprenditoriale”. Le recenti gelate tardive del 5 e 6 aprile hanno provocato anche in Romagna pesanti danni. Molte aziende, seppure a macchia di leopardo, si trovano a fare i conti con un fenomeno di portata così impattante per il terzo anno su quattro. Gli uffici di Cia Romagna stanno prendendo in carico le segnalazione danni che gli agricoltori hanno avuto e ricordano ai soci che non l’avessero ancora fatto di contattare il proprio ufficio di riferimento. “La segnalazione – spiega Tacconi – è presupposto per la possibilità di avere eventuali risarcimenti su questo evento catastrofale attraverso il nuovo fondo Agricat”.