Forlì, tassa di soggiorno: numeri in crescita, le risorse hanno finanziato eventi e servizi

I numeri non sono ancora quelli del periodo pre-covid, ma il ritorno dei vacanzieri a Forlì è in netta crescita, con riscontri superiori perfino alle aspettative. “Nel 2022, le entrate derivanti dalla tassa di soggiorno hanno superato le più rosee delle aspettative. Il covid ha determinato una contrazione evidente dei flussi vacanzieri e un incasso minore derivante dalla tassa di soggiorno. Finalmente, dopo due anni di pandemia, anche a Forlì il turismo torna a rappresentare una boccata d’ossigeno per albergatori, ristoratori ed esercenti, nonché una linfa importante per le casse comunali”. L’assessore con delega al turismo, Andrea Cintorino, analizza nel dettaglio gli introiti derivanti dall’imposta di soggiorno, spiegandone il riutilizzo e gli investimenti sul territorio.

“Nel 2022, grazie alla tassa di soggiorno, abbiamo incassato 170.354,00 euro, il 25% in più rispetto al 2021 (136.407,10 euro). Non siamo ancora tornati ai livelli pre-covid, ma le premesse sono più che soddisfacenti e ci permettono di avanzare previsioni fiduciose per l’anno in corso”. Nel 2019, prima dello scoppio della pandemia, la tassa di soggiorno aveva assicurato un introito pari a 255.424,50 euro, mentre nel 2020, l’anno peggiore in termini di restrizioni e chiusure forzate, l’imposta ha determinato un incasso di 70.090,00 euro.