Confartigianato, bonus edilizia: da ripensare il sistema degli incentivi

“Risolvere, con un compratore di ultima istanza, il grave problema dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia e riattivare un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici”. Netta la posizione di Confartigianato che evidenzia come da tempo la Confederazione abbia sollecitato un cambiamento del sistema degli incentivi proprio per scongiurare questo stallo. Il segretario dell’associazione forlivese Mauro Collina spiega: “Inaccettabile lasciare imprese e famiglie in mezzo al guado: la soluzione contenuta nel decreto legge varato il 16 febbraio dal Consiglio dei Ministri non appare efficace. Occorre un’intesa che parta dallo stato attuale; grazie alla spinta dei bonus edilizia, infatti, negli ultimi tre anni ben 2,1 punti di crescita del PIL sono ascrivibili ai maggiori investimenti in costruzioni in Italia, rispetto al resto dell’Eurozona. Tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati, proprio per far fronte alle aumentate richieste innescate dallo sconto in fattura”.

Nonostante questi risultati, la strada dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022, è stata costellata da ben 224 modifiche, una ogni 16 giorni. E così cittadini e imprenditori si sono trovati a destreggiarsi in un labirinto burocratico sempre più soffocante. Un’esperienza culminata con il blocco dei crediti nei cassetti fiscali degli imprenditori, che ora mette a rischio 47mila posti di lavoro. Conclude Collina: “La svolta green auspicata dall’Europa, con l’efficientamento del patrimonio immobiliare avrebbe potuto essere una grande opportunità per il Paese. Ora rischia di trasformarsi in vessazione per cittadini e imprese. Deve essere adottata una vera e propria strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di risorse pubbliche aggiuntive. In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita dell’economia e aiutare i cittadini a scegliere di intervenire sulla qualità e sull’efficienza energetica delle abitazioni”.