“Se la memoria non m’inganna”: un ciclo di incontri a cura di Forlì Città Aperta

Si pubblica qui di seguito la presentazione a cura di Forlì Città Aperta, relativa al ciclo di incontri dal titolo “Se la memoria non m’inganna”.

Da alcuni anni assistiamo ad un processo di riscrittura, mistificazione e strumentalizzazione della storia e delle giornate celebrative, contraddistinto da un preoccupante ritorno ad una retorica nazionalista e militarista. Le giornate celebrative assomigliano sempre di più a parate militari, gli eventi storici vengono completamente decontestualizzati al fine di poterne riscrivere il significato. Pensiamo sia importante parlare della storia e del recente passato dell’Italia e che anzi se ne sia parlato troppo poco, nel tentativo di minimizzare le parti di cui dovremmo vergognarci. Questo processo di autoassoluzione nazionale rischia di cancellare dalla memoria collettiva le tragedie causate dal nazionalismo e dal militarismo nella prima metà del secolo scorso.

Esempio lampante di questa preoccupante deriva è la giornata celebrativa del 26 gennaio, istituita lo scorso anno al fine di ricordare il valore militare del corpo degli Alpini durante la battaglia di Nikolajewka. Citando il documento che sancisce la nascita della giornata di celebrazione:

“La Repubblica riconosce il giorno 26 gennaio di ciascun anno quale Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, al fine di conservare la memoria dell’eroismo dimostrato dal Corpo d’armata alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la seconda guerra mondiale, nonché di promuovere i valori  della  difesa della sovranità e dell’interesse nazionale, nonché dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli alpini incarnano“.

Peccato che la battaglia di Nikolajewka sia avvenuta all’interno della campagna di invasione della Russia da parte delle truppe nazifasciste, quando il regime fascista mandò decine di migliaia di italiani a morire per seguire gli alleati nazisti nel loro delirio di conquista. Dove sarebbero i valori di sovranità nazionale in una guerra di invasione? O addirittura i valori di partecipazione civile, solidarietà e volontariato? Di più, la scelta di una data così infamante per la nostra storia a ridosso di quella del giorno della memoria, dove gli autori di quel sistematico sterminio di ebrei, Rom, Sinti, omosessuali, malati psichici, oppositori politici furono gli stessi, risulta una tragica e insensata parodia.

Crediamo fortemente che, se fosse stato necessario celebrare il corpo degli Alpini, sicuramente sarebbe stato doveroso scegliere una data ben diversa. Inoltre, se volessimo parlare della Seconda guerra mondiale e della guerra in generale, andrebbe fatto senza fanatiche celebrazioni ma raccontandola per la immensa tragedia che essa sempre rappresenta.

Infine, riteniamo fondamentale riflettere sul passato anche in rapporto al presente. Ricordiamo che i lager esistono ancora e che tra questi vi sono i centri di detenzione libici, dove migranti e rifugiati versano in condizioni disumane. Complice anche l’Italia che, tramite l’accordo Italia-Libia rinnovato il 2 novembre 2022 per altri cinque anni, finanzia uomini e mezzi della guardia costiera libica. Le politiche adottate negli ultimi anni e l’inasprimento della retorica di respingimento dei migranti sono fattori determinanti nelle stragi del Mediterraneo e dei frequenti episodi di violenza e razzismo nel nostro territorio. In Italia, la crescente apatia verso le morti in mare e il sostegno nazionale alle politiche di discriminazione necessitano di un segnale forte e di una reazione alle narrazioni svilenti e semplicistiche della nostra storia. Isolare il passato dall’attualità ci rende miopi e acritici verso l’odierno nazionalismo, militarismo e razzismo.

Per questo invitiamo la cittadinanza ad un ciclo di eventi e proiezioni che parte proprio nella giornata del 26 gennaio e che sarà così composto:

26/01 ” La battaglia di Nikolajewka e antimilitarismo”: proiezione del film “Il varco”, in dialogo il regista del film e Sheik Abdu, attivista antimilitarista. Ore 20.00 presso il Centro Pace.

27/01 “Soggettività dimenticate: persone romanì e queer”: proiezione del film “C’è un soffio di vita soltanto”, in dialogo Morena Pedrialli e attivistə per i diritti lgbt. Ore 20 presso il Centro Pace. Riproduzione di testimonianze di Rom e Sinti durante il pomeriggio presso la sede di Forlì Città Aperta.

04/02 “La frontiera in/valicabile”: presentazione del fumetto “S. Louis. Il coraggio di un capitano, in dialogo il prof. Sandro Bellassai e il fumettista Alessio Lo Manto.

11/02 “… E le foibe?”: lettura pubblica del poemetto “La fossa” di Ivan Goran Kovacic e intervista allo storico Pietro Purich presso la sede di Forlì Città Aperta.