Alla Sala San Luigi torna la 25esima rassegna di cinema africano a Forlì

Al via la 25° Rassegna di Cinema Africano di Forlì. Quando nel 1988 iniziò l’esperimento a Forlì di una rassegna di cinema africano, l’intento era quello di creare opportunità di conoscenza della cultura africana narrata dagli africani. Quella del 2022 sarà la 25° edizione. Da quest’anno, oltre alla programmazione classica di film (lungometraggi e cortometraggi), verrà proposta una serata di docu-short. Il tema scelto è quello del cambiamento climatico e della gestione dei rifiuti, letto attraverso l’esperienza della ong Lvia, in Etiopia, Burkina Faso e Mozambico.

Dopo l’inizio della rassegna il 17 ottobre, si prosegue lunedì 24 ottobre, ore 21.00 (ingresso 5 euro) con la serata “On the road”. Si parte con il lungometraggio “Yomeddine” di Abu Bakr Shawky (Egitto 2018). Beshay non è mai uscito dal lebbrosario nel deserto egiziano dove la famiglia l’ha abbandonato da bambino. Dopo la scomparsa di sua moglie, decide per la prima volta di partire alla ricerca delle sue origini. Prende sotto la sua protezione un orfanello e insieme vanno alla ricerca di una famiglia. Un viaggio iniziatico, un road movie nell’Egitto profondo, che con tono leggero ci parla di miseria, tabù religiosi ed esclusione.

Lunedì 31 ottobre alle 21.00 è la volta della “Serata cortometraggi” (ingresso 5 euro). Saranno proiettati “Da Yie” di Anthony Nti (Ghana/Belgio 2019). Mathilda e Prince sono due bimbi vivaci e desiderosi di nuove avventure. All’insaputa dei genitori salgono sull’auto di un ragazzo straniero che li porta a mangiare in un lussuoso hotel e li fa divertire. Ma il giovane lavora per una gang di malavitosi che recluta bambini per una misteriosa missione. Segue “This is my night” di Yusuf Noaman (Egitto 2019). Contro il volere del marito e della società giudicante, una donna della periferia è determinata a passare una bella serata con il figlio affetto dalla sindrome di Down nei quartieri chic del Cairo, nella città caotica e festante per l’imminente partita di calcio. Riuscirà a guadagnarsi questi attimi di libertà? Terzo cortometraggio “Soko Sonko” di Ekwa Msangi-Omari (Kenya/Usa 2014). Quando la madre di Kibibi si ammala, il padre Ed si incarica del compito di portare la bambina al mercato per acconciarle i capelli prima dell’inizio della scuola. Soko Sonko è il viaggio esilarante di un papà ben intenzionato che con coraggio arriva dove nessun uomo è mai giunto prima. Infine, “Debout Kinshasa” di Sébastien Maitre (R.d.Congo/Francia 2016). Samuel, un ragazzino di 10 anni, è costretto dalle circostanze a mettere in gioco tutta la propria arguzia e il proprio ingegno per risolvere problemi famigliari e personali e riuscire finalmente ad andare a scuola.

Lunedì 7 novembre alle 21.00 “Le registe del cinema africano” (ingresso 5 euro). In sala le luci si accenderanno su “Des Etoiles” di Diana Gaye (Senegal). La storia di una famiglia senegalese divisa tra Torino, New York e Dakar. I destini di Sophie, Abdoulaye e Thierno si incrociano e divergono, disegnando una costellazione dell’esilio. Sofferenze, assenze, tradimenti e nostalgie. Il film ci racconta i sentimenti, gli stati d’animo e le emozioni, rilevando quell’aspetto più intimo della migrazione che spesso viene dimenticato quando si parla di Africa. Attraverso le vicende dei tre personaggi viaggiamo nei tre continenti per scoprire le realtà e le speranze dei movimenti migratori contemporanei. Come di consuetudine dopo la proiezione, potremo gustare assieme una bevanda africana, e chiacchierare dei film appena visti con la nostra esperta di cinema Barbara Grassi, e scambiarci opinioni e commenti. 

Proporre una rassegna cinematografica dedicata alle produzioni africane è un evento qualificante per la città sia in termini culturali sia sociali: si favorisce la conoscenza di opere cinematografiche che altrimenti non sarebbero disponibili al vasto pubblico poiché è impossibile vedere questi film al di fuori dei festival; si offre la possibilità di avere uno sguardo originale sulla realtà sociale, politica, culturale e sulla vita quotidiana africana; si forniscono strumenti per meglio comprendere le dinamiche dei rapporti fra Africa ed Europa e sull’emigrazione; si stimola l’incontro fra italiani e altre culture attraverso l’empatia che il cinema, con l’immagine, la musica e la parola, riesce a creare. La proposta di immagini pensate, prodotte e filmate in Africa e la lettura critica dei film in una ottica interculturale, che proponiamo con interventi di esperti prima e dopo le proiezioni, permette il superamento di stereotipi reciproci che spesso esistono e che sono di impedimento ad una autentica integrazione. In un momento travagliato da violenze e derive razziste, con la nostra iniziativa miriamo a contribuire a disinnescare la paura del “nuovo arrivato”.