Quartiere Romiti, inaugurata la panchina gialla in memoria di Giulio Regeni

Lunedì 4 aprile 2022 nel Quartiere Romiti della città di Forlì nel parco Santarelli in Via Martiri delle Foibe, è stata inaugurata una panchina gialla in memoria di Giulio Regeni. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente del Consiglio comunale Alessandra Ascari Raccagni, della vice dottoressa Elisa Massa, dell’assessore Paola Casara, di Mario Proli, dirigente del comune di Forlì responsabile dei rapporti con i quartieri, del Comitato di Quartiere Romiti, dei rappresentati di Amnesty International, e degli studenti di terza media dell’Istituto comprensivo 5 “Tina Gori” accompagnati dalla dirigente scolastica Daniela Bandini e dai tanti cittadini del quartiere Romiti presenti.

L’idea, avanzata dai volontari che risiedono nella zona, è stata subito raccolta e messa in pratica dal Comitato di Quartiere Romiti. Una panchina gialla per ricordare Giulio Regeni, il giovane ricercatore morto in Egitto in circostanze ancora misteriose. Nell’occasione anche una targa applicata sulla stessa panchina ricorderà Giulio, nell’area verde “ parco Santarelli ” in via Martiri delle Foibe, quartiere Romiti, dove già è stata allestita una panchina rossa contro la violenza sulle donne e dove altre iniziative sono allo studio per far diventare il parco un luogo dedicato alla “Tutela dei diritti dell’uomo”. A spiegare l’iniziativa è proprio il coordinatore del Comitato di Quartiere Romiti, Stefano Valmori: “Perché su di una panchina all’aperto ci si può sedere, osservare e pensare con calma al messaggio che questa vuol rappresentare. Ancora oggi la vicenda giudiziaria legata alla morte di Giulio Regeni non ha visto la parola fine e probabilmente dovremo attendere anni per conoscere l’esatto andamento dei fatti. Ma Giulio Regeni e la sua vicenda non è la storia di un uomo e delle sue vicende. È la dimostrazione di come nel mondo intero ci sia ancora fame e necessità insoddisfatta di giustizia. Registriamo oltre 1.300 casi di soli italiani scomparsi da anni e di cui non si sa nulla oltre ad una decina di rapimenti ancora in fase di soluzione. Sono decenni che vorremmo sapere cosa è successo a tantissime persone che purtroppo però ancora oggi ci sono domande senza risposte ben precise”.

“Solo nel 2017 – continua Valmori – Regeni era già morto, in Italia il codice penale introduce il reato di tortura e di istigazione alla tortura, eppure la nostra Costituzione impone la necessità di giusto processo per ogni imputato dal 1948. Non abbiamo bisogno di andare in Egitto per ricordare i Regeni della storia italiana. I Falcone, i Borsellino, i tanti, troppi, rappresentanti delle forze dell’ordine assassinati nelle strade, cercavano una giustizia che ancora, in molti casi deve essere trovata. Vorremmo che in quella panchina gialla non ci fermassimo solo a leggere un nome. Vorremmo che nella nostra  comunità salisse sempre più forte il sentimento di giustizia che ci deve essere garantito e che dobbiamo volere garantito a chiunque. Tale iniziativa è stata avviata solidalmente  con tutti quei comuni  che già dal 2016 espongono fuori dai palazzi municipali un manifesto con  sfondo giallo: ‘Verità per Giulio Regeni'”.

“Ai ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo n° 5 Tina Gori presenti, è stato dato nell’occasione un forte messaggio di pace: ‘Stop alle guerre, stop alle violenze e soprattutto non dimenticare chi è ancora rimasto senza giustizia’, perché il nostro quartiere Romiti possa contribuire ad affermare che le bombe, le armi, le torture, gli assassinii e le guerre non sono mai giuste. Sediamoci su quella panchina che insieme ci siamo messi a disposizione. Se vogliamo, riusciremo a starci tutti assieme”.