Acli Bologna, premiazione del concorso “Adotta un nonno –  Cresciamo insieme sportivamente”

Martedì 5 aprile alle ore 11.00 in Piazza di Porta Ravegnana (in caso di pioggia, presso gli spazi di Decathlon City in via Rizzoli) si terrà la Premiazione del Concorso “Adotta  un nonno – Cresciamo insieme sportivamente”, promosso dall’Unione Sportiva Acli di Bologna, in collaborazione con il Caf Acli, la Lega Consumatori Bologna e il Circolo Acli Renzo Pillastrini. Il concorso, pubblicato lo scorso dicembre, è nato dall’esperienza intergenerazionale di “Adotta un nonno”. “Abbiamo richiesto ai partecipanti di preparare degli elaborati accompagnati da immagini, foto o video” spiega Filippo Diaco, dirigente dell’Unione Sportiva Acli “per raccontare l’importanza della pratica sportiva ad ogni età e di come sia fondamentale per mantenere la relazione tra generazioni diverse.”

La Commissione Giudicatrice era composta da Chiara Pazzaglia, Presidente Provinciale Acli Bologna,  Ettore Di Cocco, Presidente Circolo Acli Pillastrini e Simone Zucca, Presidente Caf Acli e, dopo attente valutazioni, hanno proclamato vincitrice una classe della scuola primaria dell’Istituto Paritario Santa Giuliana. “Attraverso testi e disegni, la classe è riuscita ad esprimere l’universalità dello sport in maniera semplice e creativa”, ha motivato la Commissione. “Dagli elaborati dei bimbi si evince la capacità dello sport di generare dialogo tra persone di ogni età per fare, anche nelle differenze, gioco di squadra”.

La premiazione avverrà alla presenza degli enti promotori, di Mons. Dott. Stefano Ottani, Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna, Roberta Li Calzi, Assessora allo sport del Comune di Bologna, Filippo Diaco, Presidente della IX Commissione “Volontariato, Sport e Disabilità” e Silvia Cocchi, Incaricata Pastorale Scolastica della Curia di Bologna e co-ideatrice di “Adotta un nonno”.  Il premio consiste in un voucher per l’acquisto di materiale e attrezzatura sportiva presso il negozio della Decathlon: “Questo premio – conclude Diaco – è il punto di partenza per aiutare questi bambini a crescere con la consapevolezza che lo sport è strumento di inclusione e relazione. Esso è portatore di valori sociali di fair play, di integrazione, di sana competizione che li accompagneranno nella crescita e potranno essere da loro applicati anche in altri contesti”.