Il Teatro delle Forchette finalista al Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale Fita

Sarà ospitata da Colleferro l’edizione 2022 del Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale della Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori). L’iniziativa, promossa da Fita Nazionale, organizzata da Fita Roma e Fita Lazio, con il contributo del Comune di Colleferro e con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale, è stata presentata giovedì 31 marzo nell’Aula Consiliare della cittadina alle porte di Roma e vedrà protagoniste, da aprile a ottobre undici compagnie provenienti da altrettante regioni vincitrici delle selezioni svoltesi nel 2021: Campania, Lazio, Calabria, Abruzzo, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Lombardia, Liguria e Umbria. La sfida si svolgerà sul palcoscenico del Teatro Comunale Vittorio Veneto e su quello del Parco del Castello del Comune di Colleferro. La formula del Gran Premio è ormai consolidata: dopo aver assistito agli spettacoli dei più diversi generi provenienti da ogni parte d’Italia, alla giuria spetterà il compito non facile di designare il miglior spettacolo.

Tra le finaliste, la compagnia di Forlì Teatro Delle Forchette, che metterà in scena “Nella città l’inferno” per la regia di Stefano Naldi, il 23 luglio 2022 alle ore 20.30 al Parco del Castello di Colleferro. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo film diretto nel 1958 da Renato Castellani, frutto a sua volta della sceneggiatura del romanzo di Isa Mari, “Roma, via delle Mantellate”. Sono molti, gli “inferni” nelle nostre città, ma i peggiori, forse, sono proprio le prigioni, soprattutto certe prigioni dove all’orrore della segregazione e della libertà perduta si aggiunge l’afa in estate, il gelo in inverno, l’esasperazione della promiscuità, dell’inerzia e, per i non cattivi, il rischio di guastarsi a contatto con quanti della bontà hanno perduto anche il ricordo. C’è di tutto nell’inferno di questa prigione femminile, in questa bolgia: la delinquente abituale, cinica e violenta, la pazza omicida, la ladra, la truffatrice, l’innocente, o quella che si dice tale, l’ingenua che è rimasta vittima di un raggiro e che mette piede in quell’orrore per la prima volta. Ritorna così un appuntamento molto atteso dal pubblico, grazie all’impegno della Fita la più importante realtà del teatro amatoriale del nostro Paese, con i suoi 25.000 associati e le 1.400 compagnie affiliate. Un traguardo non scontato, ottenuto con un inedito sforzo organizzativo che ha permesso di svolgere le selezioni regionali lo scorso anno nel pieno rispetto delle restrizioni legate all’emergenza coronavirus. La passione per il teatro è così rimasta accesa anche in un periodo difficile di restrizioni e rinunce.

“È con immenso piacere che Colleferro ospita la fase finale del Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale organizzata dalla Fita. La nostra città ha superato la concorrenza di due capoluoghi di provincia che avevano presentato la loro candidatura per ospitare questa importante rassegna, dimostrando così di essere sempre di più un polo culturale non solo regionale, ma anche nazionale. Colleferro è una città di fondazione nella quale sono immigrati cittadini provenienti da tutta Italia.  È per questo motivo che, ne siamo certi, gli attori con i loro familiari si sentiranno a casa loro. La nostra comunità, oltre ad essere inclusiva, è anche particolarmente sensibile e attenta a queste forme di spettacolo che potranno essere per il pubblico colleferrino, ma anche per quello dei paesi limitrofi, occasione di svago, oltre che di approfondimento conoscitivo di altre culture presenti a livello nazionale”, ha dichiarato il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna.

“Questa edizione della fase finale del Gran Premio del Teatro Nazionale è ancora una volta il risultato della capacità della nostra Federazione di coinvolgere le Istituzioni locali nella costante e meritoria azione volta a valorizzare il ruolo che il teatro amatoriale svolge per la promozione culturale ed artistica, che ben si coniuga con la valorizzazione del territorio. Ringraziamo il Comune di Colleferro e il Comitato Provinciale Fita Roma che con la loro proposta, in sinergia con il Comitato Regionale Lazio, hanno interpretato al meglio lo spirito della manifestazione, per di più collocandola nel contesto di ‘Colleferro Capitale europea dello spazio’. Tutto ciò sarà d’auspicio per il teatro amatoriale e per lo spettacolo dal vivo. È come proiettare il teatro verso un futuro senza confini, con lo sguardo aperto sul mondo e il cuore saldo nelle radici della propria tradizione. La grande tradizione del nostro teatro, che ha origine in ogni parte d’Italia dove la Fita è sempre presente con le sue compagnie, sarà nei prossimi mesi protagonista a Colleferro, affinché il teatro sia anche uno dei più attivi spazi di difesa della civiltà”, ha dichiarato il presidente nazionale Fita Carmelo Pace.

“Essere riusciti, grazie all’immediata disponibilità del Comune di Colleferro, ad organizzare la fase finale del Gpta nel Lazio è per noi un motivo di grande soddisfazione. È la dimostrazione che le buone idee, come piante benefiche, attecchiscono con facilità dove trovano terreno fertile. Ora si apre il sipario e la parola passa alle compagnie. Ma il sipario del Gpta 2021/22, visto il momento storico che stiamo vivendo, si aprirà non solo su uno spettacolo. Si aprirà anche sul desiderio della nostra Federazione e dei suoi iscritti di non mollare; si aprirà sul messaggio forte, importante che il Comune di Colleferro ha dato decidendo di supportare l’iniziativa, proprio nell’anno in cui è Capitale Europea dello Spazio; si aprirà sulle compagnie e sul pubblico di Colleferro che, insieme, faranno questo viaggio nell’Italia del Teatro”, spiegano in una dichiarazione congiunta Fiammetta Fiammeri, presidente Fita Roma, e Andrea Serafini, presidente Fita Lazio. “Sarà un’ottima occasione per partecipare, dal vivo, ad un super cartellone allestito dalla Fita che, nonostante i tempi che corrono, non smette mai di avere idee per i suoi associati. Anche in questo periodo così difficile sono convinto che il pubblico laziale non si farà sfuggire l’occasione di assistere agli spettacoli di alcune delle migliori compagnie della Fita. Questo è anche il momento in cui c’è grande fermento attorno al teatro, e tanta determinazione delle nostre Compagnie ad andare in scena e recuperare la normalità tanto attesa”, ha dichiarato Mauro Pierfederici, direttore artistico Fita Nazionale.

Note di regia di “Nella città l’inferno” di Stefano Naldi

È molto casuale pensare al perché si è spinti ad una messa in scena piuttosto che ad un’altra, diciamo che ciclicamente mi si ripropongono certe esigenze, come quella di questa volta, cioè di raccontare elegantemente una storia fatta di legami forti, senza cadere nel veloce effetto scenico o nel divertito intrattenimento, se penso a miei spettacoli come Don Chisciotte, Amleto e non per ultimo Peter Pan, oppure alle forti riletture se penso al mio Romeo e Giulietta. Questa volta mi ritrovo a competere con uno stile che già affrontai per il mio testo inedito “Tre Bambole di Pezza”, ovvero dedico ad una semplice ed elegante rilettura registica una difficile prova d’attore, come d’altronde il testo stesso richiede. Prova fatta di fortissime emozioni, spesso trattenute, spesso manifestate, un po’ come la vita, no?: ci si sveglia tutte le mattine nel solito letto, ripetutamente si compiono le stesse azioni e quando arriva l’imprevisto ci si trova ad avere 8000 reazioni diverse, perché fondamentalmente nulla è certo nella vita di nessuno ed il più grande timore di tutti è proprio il senso di precarietà che ci circonda. Ecco perché ho scelto di ricreare un carcere fatto di sbarre in continuo mutamento e movimento, poiché anche nella certezza di essere rinchiusi fra quattro mura, la vita riserva comunque delle sorprese e tutto diviene relativamente stabile e instabile allo stesso momento, come la psiche umana.