“Viaggio nella Chiesa di Francesco”: nella prossima puntata si parla anche della guerra

La guerra continua. Non si fermano gli appelli di Papa Francesco, con la Consacrazione di Russia e Ucraina, il lavoro della diplomazia vaticana e la solidarietà. “La Civiltà Cattolica” la rivista dei gesuiti mette in primo piano la parola “Fermatevi”. “Abbiamo deciso per la prima volta come rivista dal 1850 di mettere in sfondo il nome della rivista per lasciare spazio a questo appello perché è quello che coinvolge le parti in conflitto in qualche modo insieme che siano vittime o aggressori”, dice a Rai Vaticano il direttore padre Antonio Spadaro, che poi spiega la geopolitica vaticana: “La diplomazia della Santa Sede è molto particolare, tende sempre alla riconciliazione, questo il suo obiettivo, è direi, sartoriale nel senso che cuce, non taglia e per questo ad esempio il Papa non cita mai, come del resto hanno fatto i suoi predecessori le persone e gli attori in campo o le nazioni in maniera diretta. Il Papa dice con chiarezza qual è il problema. In questo caso non è un’operazione militare, si tratta di una guerra l’ha detto con grande chiarezza. Nello stesso tempo deve lasciare spazio per i colloqui di pace che è il vero obiettivo della Santa Sede”.

Una Chiesa in cammino, la diocesi di Roma è la diocesi del Papa che vive il lungo percorso sinodale. In questa prima fase la riscoperta di una città che è un santuario a cielo aperto. “Mi interessa che diventi una vera comunità di fratelli”, dice il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per Roma. I giovani dopo due anni di Covid, tra lockdown, scuole chiuse e relazioni sociali indebolite. Un convegno di Scholas Occurrentes, fondazione pontificia voluta da Papa Francesco, ha raccolto il lavoro sulla salute psicoemotiva degli adolescenti in questo periodo. Grazi a una “piazza virtuale” per giovani studenti italiani e stranieri, una piattaforma di ascolto e condivisione. Ora messa a dura prova anche dalla guerra. Ministri, imprenditori, artisti, giovani studenti in presenza e on line a riflettere sul presente e sul futuro dei giovani, con la lucidità e lo spirito originale proprio di Scholas, volta a educare i giovani alla pace e all’incontro e a creare una nuova cultura. “O si educa alla pace – dice il direttore mondiale di Scholas, Jose Maria del Corral – o alla guerra, non ci sono vie di mezzo e la strada per la pace è l’incontro, l’ascolto, non i risultati e il profitto”.

E ancora, nella puntata il ruolo dei media e la responsabilità dei comunicatori. È l’ascolto il tema centrale lanciato da papa Francesco nel messaggio per la 56esima Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il 29 maggio. Un’esortazione e un imperativo sul quale abbiamo raccolto le riflessioni di comunicatori cattolici e di professionisti del mondo dell’informazione, come il presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, il responsabile dei siti web cattolici Fabio Bolzetta e il presidente Aiart Giovanni Baggio, chiamati a rinnovare, nel vorticoso meccanismo dell’informazione, le ragioni della propria professione nel confronto con le sfide che giornalismo e comunicazione digitale sono chiamati ad affrontare. “Papa Francesco – dice Vincenzo Varagona, presidente dell’Ucsi – ci invita a recuperare l’umanità delle persone e a recuperare l’umanità nella professione. Ascoltare significa mettersi in frequenza con le persone con cui si vuole comunicare o che si vogliono informare. Significa ascoltare il loro cuore innanzi tutto”.

E, infine, quale rischio si corre nel tempo in cui la tecnologia ha cambiato i codici dell’informazione e la fruizione delle notizie stesse? Si può parlare di verità, obiettività, nel mondo in cui la comunicazione ha permeato ogni aspetto della vita sociale e privata? E cosa accade in tempo di guerra? Per Don Giuseppe Costa, salesiano, “le tecnologie hanno cambiato il modo di produrre e accedere alle informazioni, se da un lato hanno facilitato la formazione dall’altro possono creare facilmente delle fake news. A me hanno insegnato sin da ragazzo nella scuola salesiana a leggere a scrivere a compilare bollettini giornali, e ho cercato attraverso la comunicazione di fare educazione, perché la comunicazione può fare crescita può fare democrazia”. Per Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio della Cei delle Comunicazioni Sociali “la formazione è fondamentale, dobbiamo avere un approccio formativo integrale ai nuovi sistemi di comunicazione. Questi sistemi possono apparire come delle piattaforme con dei vantaggi enormi, apertissime, che abbattono tempi e costi alle volte, che inducono a nuove relazioni, ma possono celare rischi. Il nostro compito è diffondere una cultura della consapevolezza di ciò che si usa. La professione del giornalista per chi comunica per tutti gli operatori della comunicazione la responsabilità proprio del ruolo, della missione chiamiamola missione noi cattolici, è avere come scopo la verità”.

“Viaggio nella Chiesa di Francesco” è un programma di Massimo Milone e Nicola Vicenti. Con Elisabetta Castana, Paola Coali, Stefano Girotti, Martha Michelini, Costanza Miriano. Musiche di Giovanni Scapecchi. Edizione Pier Luigi Lodi. Produttore esecutivo Milvia Licari. Regia di Nicola Vicenti.