Ricordando don Dino Zattini: il suo accompagnamento “con cuore di padre”

Parafrasando l’incipit della esortazione apostolica di papa Francesco sulla figura di San Giuseppe, possiamo dire che il tratto più evidente e immediatamente percepibile dell’accompagnamento di don Dino era la sua innata paternità che ci trasmetteva sia nelle situazioni ufficiali sia nei colloqui personali. Per noi era Consigliere Spirituale a tutela della ortodossia del cammino dei gruppi e delle comunità del RnS, ma con noi era padre tenero ed esigente ad un tempo. Con senso di responsabilità era fedele al compito che la Chiesa gli aveva affidato, ci accompagnava alle varie conferenze/convocazioni nazionali e regionali facendosi uno di noi, prendendo appunti, pregando e cantando con noi.

Infatti si trovava a suo agio dentro il cammino del movimento e ne condivideva la spiritualità. E con umiltà, di quegli appunti faceva tesoro, rielaborandoli per noi e traducendo i contenuti in piccoli insegnamenti che tornavano nelle omelie e nei colloqui personali. Non era difficile stare in amicizia con don Dino che, semplice e umile, ogni volta che doveva entrare in ospedale o affrontare qualche situazione difficile, telefonava per chiedere la preghiera dei fratelli. Partecipava anche agli incontri a livello regionale della fraternità dei sacerdoti del RnS, ultimamente facendosi accompagnare da qualcuno di noi. Nessuno può manifestare in maniera integrale il cuore del Signore Gesù: don Dino esprimeva non solo la paternità di Dio, ma anche l’umiltà, frutto del lavorio dello Spirito che ha modellato il suo cuore rendendolo docile e “quieto e sereno come un bambino in braccio a sua madre”.

Affabile e sempre disponibile ci metteva con gioia a disposizione gli spazi del Seminario ogni volta in cui c’era necessità. Grande la sua capacità di far emergere il “buono e bello“ in ogni persona. Si congratulava con chi di noi, anche alle prime armi, si cimentava in piccoli insegnamenti per il gruppo e ne incoraggiava il cammino. Ricordo una volta rimase colpito da una citazione: “Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono; Egli le chiama ed esse rispondono: Eccoci!. E brillano di gioia per Colui che le ha create” (Ba 3, 34). Poeta nell’anima! Nei suoi occhi e nel suo sorriso traspariva la gioia di essere sacerdote e la pienezza della vita che la risposta alla chiamata del Signore gli aveva donato. Caro don Dino tu non sei morto, sei vivo in Colui per il quale hai speso la tua vita ed ora ti immaginiamo a cantare le lodi del tuo e nostro Dio insieme a padre Matteo La Grua, a don Guido Pietrogrande e tanti altri fratelli e sorelle nella nuova Gerusalemme e rispondere con gioia al grido: Gesù è il Signore, Alleluja Alleluja, Gesù è il Signore!

BRUNA PAGLIAI – Ex coordinatrice diocesana Rinnovamento nello Spirito