Deposta una corona d’alloro in Comune in ricordo degli sminatori forlivesi
Ancora oggi, dopo 75 anni dalla fine del Secondo conflitto mondiale, capita di frequente di registrare il ritrovamento di residuati bellici esplosivi che, per cause diverse, allora non manifestarono il loro potenziale distruttivo, rimanendo attivi nonostante lo scorrere del tempo e le condizioni dei luoghi in cui ancora si trovano. È avvenuto anche a Forlì nei giorni scorsi con il rinvenimento di oltre 50 bombe a mano nel cortile di una casa poco distante da piazzale della Vittoria, prontamente rimosse dai militari del Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito italiano di stanza a Castel Maggiore. L’episodio è capitato quasi in contemporanea con l’anniversario della morte di Luigi Valpiani, il primo sminatore forlivese deceduto nelle operazioni di bonifica del territorio romagnolo, avvenuta il 24 maggio 1945, che insieme ad altri sminatori è ricordato nella lapide posta sotto l’androne del Palazzo Comunale di piazza Saffi. Ed è su questa lastra di marmo che Giovanni Valpiani, figlio di Luigi, e si suoi nipoti Simone Valpiani e Luca Bandini hanno deposto una corona di alloro in ricordo di tutti coloro che persero la vita per assolvere a un compito estremamente difficile e pericoloso, ma fondamentale per restituire sicurezza a tutti i cittadini.