Predappio, un convegno sul ruolo dell’informazione nell’Italia antisemita

A Predappio, terra natale di Benito Mussolini e luogo che richiama alla memoria una parte della storia novecentesca italiana, quella del totalitarismo fascista sfociato prima nelle leggi razziali del ’38 e poi nella tragedia della guerra, si trovano a convegno i giornalisti per discutere del ruolo dell’informazione nel propagare razzismo e antisemitismo.

Giovedì 10 ottobre, con inizio alle 14.30, nel teatro comunale predappiese (via Marconi 15), l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Unione cattolica stampa italiana sezione dell’Emilia-Romagna, organizza il convegno “Gli italiani e l’antisemitismo: il ruolo dell’informazione nella propaganda razzista e antisemita”. L’evento, pur inserito nel programma di formazione obbligatoria per i giornalisti è aperto a tutti e si propone una riflessione sul tema della relazione tra informazione e diffusione dell’antisemitismo in Italia. Si intende ripercorrere, dal fascismo anche prima delle leggi razziali fino all’informazione odierna online, quanto i mass media hanno assunto un ruolo rilevante nel diffondere e propagandare tematiche razziste e, specificamente, antisemite.

Nell’occasione, ricorrendo il 75° anniversario della morte nel campo di concentramento di Hersbruck, verrà ricordata la figura del beato Odoardo Focherini, carpigiano, giornalista collaboratore de L’Osservatore Romano e de L’Avvenire d’Italia, deportato dai nazifascisti per la sua azione di salvataggio di ebrei perseguitati. Dopo i saluti del sindaco di Predappio, Roberto Canali, del presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Giovanni Rossi, e del presidente regionale Ucsi, Matteo Billi, seguiranno gli interventi di Luciano Meir Caro, rabbino capo di Ferrara e delle Romagne, dei giornalisti e saggisti Domenico Segna e Paolo Poponessi, di Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto Parri di Bologna e della ricercatrice storica e nipote di Focherini, Maria Peri.