Alla Sala Lama a Forlì, proiezione del film “La Macchinazione”
Nell’ambito della rassegna cinematografica dedicata a Pierpaolo Pasolini, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa (2 novembre 1975), l’associazione Luciano Lama organizza la proiezione del film “La Macchinazione” per il giorno mercoledì 29 ottobre ore 20.30 in sala Lama presso Cgil via Pelacano 7 Forlì. L’evento è a ingresso gratuito. La regia del film è di David Grieco, amico personale di Pasolini che analizza la tragica morte del regista. “La macchinazione” di David Grieco ricostruisce gli ultimi mesi di vita di Pier Paolo Pasolini, concentrandosi sul periodo in cui stava completando le sue opere più controverse, tra cui il film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” e il romanzo incompiuto “Petrolio”. Grieco, che conosceva personalmente Pasolini, propone una visione intima e riflessiva dell’intellettuale, mostrando non solo la sua morte violenta, ma anche le tensioni politiche, sociali e culturali che circondavano la sua figura.
Il film esplora il rapporto tra Pasolini e Pino Pelosi, giovane di borgata coinvolto negli eventi che portarono all’omicidio. La scelta di concentrarsi su questa relazione permette al regista di mostrare le dinamiche di potere, manipolazione e fragilità umana. Pasolini, interpretato magistralmente da Massimo Ranieri, è rappresentato come un uomo intelligente, ironico e vulnerabile, sempre consapevole delle contraddizioni della società in cui vive. Pino Pelosi, interpretato da Alessandro Sardelli, appare come una pedina di un sistema più grande, simbolo di un’Italia che oscilla tra conformismo e sopraffazione.
Oltre a ricostruire eventi storici, il film indaga temi universali come la libertà di espressione, il ruolo dell’intellettuale nella società e la corruzione dei poteri. Grieco evita il tono documentaristico, mantenendo invece la tensione narrativa e suggerendo che la morte di Pasolini non è solo un fatto di cronaca, ma il risultato di un intreccio di interessi e responsabilità collettive. In sintesi, La macchinazione è un’opera intensa e riflessiva che restituisce la complessità del pensiero di Pasolini e il senso tragico della sua morte. Con interpretazioni convincenti, una regia attenta ai dettagli psicologici e simbolici e un contesto storico ricostruito con cura, il film invita lo spettatore a riflettere sul peso della denuncia sociale e sull’importanza di preservare la libertà di pensiero in un mondo spesso dominato dalla manipolazione e dall’ingiustizia. Seguirà il commento di Miro Gori, esperto cinematografico e Domenico Guzzo, docente del Dipartimento di Criminologia e direttore delll’Istituto storico della Resistenza di Forlì.
