Meldola, i Silenziosi Operai della Croce lasciano la loro sede dopo 40 anni di attività
L’Associazione internazionale dei “Silenziosi Operai della Croce” lascia la sede di Meldola (ex-Villa del Seminario, ribattezzata Casa “Nostra Signora di Fatima”) dopo 40 anni di ininterrotta attività nel settore dell’handicap giovanile. Meldola, la città per eccellenza dei servizi alle persone (qui hanno sede l’Irst, l’Istituzione ai S.S., Centro Socio – Riabilitativo) perde un punto di riferimento importante in termini di solidarietà, volontariato, vita evangelica. Ci si troverà per un momenti di preghiera insieme domenica 11 luglio alle 17.00 alla chiesa di san Francesco (Meldola) per ricordare, ringraziare e salutare. Viene naturale allora fermarsi un momento, voltarsi indietro, per riavvolgere il nastro del tempo e rivedere in retroscena i fatti, le persone che hanno reso grande l’opera e la storia di questa benemerita Associazione Religiosa nel lungo periodo di permanenza nel nostro Paese.
Pregevole e innovativo il progetto educativo realizzato in tanti anni di lavoro: laboratori e attività formative nel settore dell’ortofrutticoltura e dell’economia domestica, nel giardinaggio, nella serigrafia, pelletteria, tessitura, bigiotteria, ippoterapia, attività motoria, religione, teatro, cultura generale, le vacanze estive in montagna e al mare, le vacanze all’estero; un cammino operoso e proficuo fatto anche di momenti di silenzio e di deserto con i ritiri e gli esercizi spirituali e poi i convegni e i pellegrinaggi, le feste di fine anno, le celebrazioni religiose; di grande merito e valore i servizi di accoglienza e di ospitalità a sacerdoti anziani ed ammalati.
Riappaiono tutt’ora imperdibili i volti di persone care e indimenticate che hanno voluto e frequentato quel luogo: il beato Mons. Luigi Novarese (il fondatore dell’Opera), Maria Nanni (la grande benefattrice della Casa “Nostra Signora di Fatima”), Marisa Canali (una pietra miliare dell’Unitalsi e del CVS), sorella Rosa e sorella Eleonora (antesignane ed accompagnatrici lucide e preziose del grande progetto educativo-formativo), assieme alle tante sorelle, di grande virtù, che sono transitate o sono presenti nella struttura. Elogio agli operatori di vario profilo professionale, agli educatori in servizio civile, che con l’entusiasmo della loro giovane età, hanno retto il peso del lavoro e la fatica della relazione. Gratitudine ai tanti volontari (piccoli e preziosi eroi silenziosi della nostra comunità) che, con amore e passione, hanno collaborato negli anni.
I veri destinatari e al tempo stesso i protagonisti di ogni azione didattica – formativa e terapeutica restano comunque loro: i tanti ragazzi e ragazze che sono transitati e cresciuti nel Centro Socio-Riabilitativo (diurno e residenziale), che con l’impegno delle rispettive famiglie hanno potuto sperimentare la socializzazione, lo studio, il lavoro, la scoperta del territorio, la preghiera e che hanno animato e valorizzato, con la loro presenza quotidiana, lo spazio di quella splendida collinetta meldolese da cui è fluita e si è diffusa sull’intero paese, per 40 anni (silenziosa e rassicurante ), una testimonianza di bontà e positività verso tutti. Continua la presenza dei “nostri ragazzi” con una nuova direzione che ha dedicato a Maria Nanni il Centro Socio Riabilitativo. Continua l’attività del CVS diocesano come presenza viva del carisma lasciato dal beato Luigi Novarese.