Bando ristori, 239 imprese ammesse a contributo dal Comune di  Forlì

Sono 305 le domande avanzate e 239 quelle ammesse a contributo poiché rientranti nei parametri previsti dal bando. È questo il consuntivo dell’istruttoria relativa al bando, chiusosi il 31 gennaio scorso, che metteva a disposizione delle piccole e medie attività prevalentemente di natura commerciale del forlivese contributi a fondo perduto, a seguito dello stato di emergenza derivante dalla diffusione epidemiologica del covid-19. 

“L’immediatezza e la semplicità del bando hanno fatto sì che le domande pervenute fossero centinaia”, esordisce soddisfatta l’assessore alle imprese Paola Casara. “In meno di tre settimane i nostri uffici hanno istruito più di 300 domande, verificandone i requisiti, l’idoneità ai criteri previsti nel bando e la sussistenza delle condizioni camerali. Per ogni attività è stato fatto un lavoro minuzioso e interlocutorio, che ha portato i nostri funzionari a entrare nel merito delle singole richieste con la volontà di non lasciare indietro nessuno, se non nei casi di evidente insussistenza dei requisiti prestabiliti”.

Facendo una radiografia delle 239 domande ammesse a contributo spiccano le 80 relative ad attività di commercio fisso, 79 di artigianato non alimentare, 67 relative a commercio su aree pubbliche, 9 di spettacolo viaggiante e 4 di strutture ricettive. “A questa prima cernita – conclude la Casara – farà seguito, già dai prossimi giorni, l’assegnazione degli importi sulla base delle perdite dichiarate e del calo del fatturato di ogni attività. I contributi verranno quindi erogati entro la fine del mese per dare un supporto concreto ed immediato alle numerose situazioni di sofferenza del nostro territorio. Nella stesura del testo ci siamo voluti focalizzare sulla capacità di reazione del nostro Ente alla contingenza della crisi e alle sue evoluzioni. Nell’ambito delle nostre competenze, abbiamo voluto fornire ai commercianti uno strumento facile e non farraginoso, che rispondesse ai criteri di immediatezza e semplicità, mettendo da parte inutili cavilli e labirinti burocratici. Al netto dell’evolversi del quadro epidemiologico e degli attesi ristori da parte dello Stato e della Regione, ci riserviamo di ragionare su ulteriori misure di sostegno a favore delle nostre imprese”.