Azione Cattolica diocesana, al via il nuovo anno associativo

“A noi credenti, in modo particolare, è chiesto non solo di saper abitare in maniera significativa il tempo in cui viviamo, ma di farlo sapendolo leggere in profondità e sapendo, perciò, vedere il bene che è già all’opera, e quindi sapendo coltivare la speranza.  Saper leggere la storia e coltivare la speranza dentro di essa significa allora anche ricordare che siamo chiamati a vivere da fratelli. Capaci di custodire il sentimento di fiducia negli altri e di responsabilità verso tutti che questi mesi, per tradurlo in ricerca di nuove alleanze. Alleanze tra gruppi, tra le generazioni. Tra natura e abitanti della terra, tra istituzioni e cittadini, tra scienza e politica, tra ricchezza e bisogno. Tra credenti e non credenti. Perché più di ogni altra cosa questi mesi ci hanno insegnato che davvero nessuno si salva da solo”.

Così Edoardo Russo, presidente diocesano dell’Azione Cattolica, intervenuto alla giornata di inizio anno associativo svoltasi sabato in Sala Melozzo. “Non possiamo permetterci – continua Russo – che la storia passi sopra la nostra testa senza interrogarci a fondo sul nostro modo di vivere, di produrre, di consumare, di distribuire la ricchezza, di utilizzare le risorse, di organizzare, di investire sulla formazione, di partecipare alla vita politica, di costruire relazioni e alleanze, non possiamo ‘correre’ – abbiamo il dovere di interrogarci su tutte queste cose, sulla vita parrocchiale, la vita associativa, sul catechismo, sul servizio educativo e non. Vogliamo guardare ad un’associazione e una Chiesa che cambia e vogliamo farlo da protagonisti, inseriti nel territorio che abitiamo, camminando insieme”.