Predappio, un percorso espositivo sulle radici storiche di Benito Mussolini

Realizzato dal Comune di Predappio in stretta collaborazione con l’Associazione “Tessere del 900” sta per vedere la luce il percorso espositivo “Il Paese de Mussolini: Luigi, Alessandro e Benito”. L’esposizione storico documentaria, sarà inaugurata venerdì 18 settembre alle ore 17.00 alla presenza delle istituzioni. Esposizione. La mostra è stata allestita nella Casa natale Mussolini e rimarrà aperta al pubblico fino al 29 agosto 2021.

Saranno in esposizione oltre 200 pezzi, tra lettere manoscritte, fotografie, giornali, libri opuscoli e tanto altro ancora. Buona parte del patrimonio storico che compone il percorso è costituito da inediti. Il filo conduttore dell’esposizione è il viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta delle radici storiche di Benito Mussolini e dei luoghi di famiglia attraverso le figure del nonno Luigi, del padre Alessandro e della madre, Rosa. Un itinerario nel tempo, che arriva fino al 1910 ma anche in quegli spazi che hanno segnato i momenti di vita privata e familiare di Mussolini, fino alla morte di Alessandro e di Andrea Costa, all’ascesa politica Benito, direttore all’epoca del settimanale socialista “Lotta di classe”.

Il progetto intende esporre un percorso di conoscenza delle radici storiche di Benito Mussolini e i luoghi di famiglia, attraverso la testimonianza di reperti storici di indubbia rarità”, illustra il sindaco di Predappio Roberto Canali. “Il percorso espositivo – prosegue l’assessore alla cultura del Comune di Predappio Luca Lambruschi – si svilupperà cronologicamente partendo dal nonno Luigi, il padre Alessandro, la madre Rosa Maltoni fino ai fratelli Arnaldo ed Edvige fino ad arrivare al 1910 un anno in cui si verificò la concomitanza di tre importanti avvenimenti”.

“Dal 1600 al 1900 in questo podere chiamato ‘Collina’ vissero e lavorarono le generazioni contadine dei Mussolini. E qui nacque mio padre l’11 novembre 1854”. Questo il testo della lapide posta nella casa del podere Collina a Montemaggiore e proprio il ricordo che Benito Mussolini volle il 29 luglio 1935 è una delle perle, accompagnata da immagini suggestive, che compongono lo splendido catalogo edito da Minerva che racconta l’intero progetto espositivo. A realizzarlo Giancarlo Gatta, architetto forlivese e coautore di altre pubblicazioni di ambito storico, come “Predappio al tempo del Duce – il fascismo nella collezione fotografica di Franco Nanni” e “Predappio. Il racconto di un progetto compiuto, 1813 -1943”, oltre che progettista del recupero della ex Casa de Fascio a Pievequinta, lavoro che gli è valso la Menzione d’Onore alla “Festa dell’Architettura Forlì Cesena” nel 2014.

Con lui Franco Moschi, dirigente d’azienda che da oltre quarant’anni raccoglie, archivia e studia documenti sui movimenti politici in Romagna tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento e sul movimento Futurista. Ha collaborato alla realizzazione di numerose mostre, tra cui “Novecento. Arte e vita in Italia fra le due guerre” tenutasi ai musei san Domenico nel 2013 e supportato Giancarlo Mazzucca e Nicholas Farrel nella realizzazione del volume “Il compagno Mussolini”, edito da Rubettino, nel 2013. La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e patrocinata dal Comune di Forlì