La Pieve di Polenta celebra il Sommo Poeta con il progetto “BandaDante”
Domenica 13 settembre, alla Pieve di Polenta, a partire dalle ore 20.00 si svolgerà l’anteprima della BandaDante, concerto viandante dei vivi, dei morti e dei tipi danteschi, a cura di Ambrogio Sparagna e del poeta Davide Rondoni. Ospite della serata sarà la cantautrice Roberta Giallo. Il progetto della “BandaDante” nasce dalla collaborazione tra l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta dal maestro Ambrogio Sparagna e il poeta Davide Rondoni.
Nell’imminenza del settimo centenario della scomparsa di Dante, il progetto nasce dalla volontà di tornare a cantare la Commedia come la cantava il popolo formato da pastori, contadini, uomini umili che hanno sempre sentito il senso profondo dell’opera dantesca. Un ulteriore obiettivo del progetto supera la ricorrenza del centenario dantesco e intende condividere con il pubblico il rapporto fecondo tra l’opera dantesca e gli artisti; un rapporto a volte dimenticato a livello accademico e ufficiale. Per questo, in occasione dell’anteprima della “BandaDante”, parteciperanno con letture delle loro opere i poeti Gianfranco Lauretano, Isabella Leardini, Eva Laudace, Matteo Zattoni e Martina Capezzuto, testimoniando come le questioni sollevate da Dante nella Commedia, non sono riservate ai pochi addetti ai lavori, ma soprattutto conservano intatta la loro forza generativa parlando all’uomo di ogni tempo.
La collaborazione il Museo Interreligioso assume un senso particolare: a volte Dante è stato definito come poeta interreligioso e il suo Poema come risposta e una riflessione cristiane rispetto alle questioni sollevate dalla filosofia arabo-islamica. A parte alcuni evidenti forzature in queste definizioni, Dante intende il dialogo con l’altro in modo corretto, a differenza di quanto accade nella nostra epoca. Per Dante, l’altro assume sempre il volto di una persona unica e irripetibile, portatrice di un destino e di una parte del mistero divino e non è mai ridotto a concetto astratto o idealizzato: l’altro è sempre realisticamente un abisso. Per questo l’opera e la figura di Dante rappresentano un’occasione per riscoprire l’aspetto essenziale del dialogo interreligioso, inteso come ricerca di senso davanti al Mistero, attraverso l’esperienza artistica. Da questo punto di vista il progetto della “BandaDante” si pone l’obiettivo si segnare il passaggio dal dialogo inteso come discorso sulla diversità al dialogo inteso come ricerca e scambio di esperienze attraverso i linguaggi artistici, poetici e musicali. Il carattere itinerante del progetto, che nei prossimi mesi toccherà diversi luoghi danteschi, mantenendo di base la partecipazione di Davide Rondoni e del maestro Ambrogio Sparagna con diversi componenti dell’Orchestra Popolare Italiana, consentirà il costante coinvolgimento di diversi artisti, provenienti da diverse tradizioni artistiche e culturali.
Particolarmente significativo è iniziare il percorso della “BandaDante” con l’anteprima alla Pieve di San Donato a Polenta, luogo legato in modo indissolubile alla presenza di Dante in Romagna. Da questo piccolo borgo sulle colline che provenivano i Da Polenta, futuri signori della città di Ravenna, che offrirono a Dante rifugio negli ultimi anni di esilio. Sempre ai Da Polenta apparteneva Francesca, incontrata dal poeta nel canto V dell’Inferno: la sua vicenda è esemplare di come l’arte dantesca abbia saputo trarre linfa vitale anche da un episodio marginale della storia duecentesca, abbattendo la barriera tra cultura alta e cultura popolare. Anzi, in Dante queste due dimensioni, spesso, arrivano a coincidere tra loro: per questo il viaggio della “BandaDante” parte dalla Pieve di Polenta.