“Essere umane”, fotografie dal mondo, al femminile, ai Musei San Domenico

Si intitola “Essere umane” la mostra fotografica del ciclo Mostre del Buon Vivere, curata da Walter Guadagnini, che inaugurerà ai Musei di San Domenico di Forlì il prossimo 28 novembre come evento di apertura del Festival del Buon Vivere 2020. Tra le oltre 250 fotografie in mostra, si possono segnalare sin d’ora le leggendarie immagini di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, la strepitosa serie delle maschere di Inge Morath, realizzata con Saul Steinberg, gli iconici volti dei contadini durante la Grande Depressione di Dorothea Lange, il sorprendente servizio di Eve Arnold su una sfilata di moda ad Harlem negli anni Cinquanta e i rivoluzionari scatti di Annie Leibovitz per una epocale edizione del Calendario Pirelli.

Un viaggio per immagini nell’evoluzione del linguaggio fotografico mondiale, con una specifica attenzione allo “sguardo femminile”, a partire dagli anni Trenta del Novecento, quando grazie all’affermazione delle prime riviste illustrate la fotografia è diventata il principale linguaggio della comunicazione contemporanea. In mostra, dunque, sarà possibile seguire questa evoluzione attraverso i grandi reportage di guerra e i cambiamenti dei costumi sociali, la ricostruzione post-bellica e le questioni di genere, l’affermarsi della società dei consumi e l’osservazione del ruolo della donna nei paesi extra-occidentali. “Abbiamo voluto – dichiara Guadagnini – creare una mostra che per ampiezza di orizzonte e qualità delle autrici possa posizionarsi tra le più importanti rassegne dedicate alle fotografe di tutto il mondo. Con i loro scatti le autrici hanno raccontato l’ultimo secolo con immagini di un Buon Vivere praticato ma anche spesso negato”.

Tre sono le sezioni temporali che compongono la mostra. La prima è quella che va dagli anni Trenta agli anni Cinquanta e affronta temi cruciali come quello della grande crisi economica statunitense degli anni Trenta, la tragedia della seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione, eventi testimoniati dagli sguardi delle americane Dorothea Lange, Margareth Bourke-White, Berenice Abbott, Lee Miller, Lisette Model e Ruth Orkin, e delle europee Tina Modotti, Giséle Freund e Inge Morath. Nella seconda sezione (dagli anni Sessanta agli anni Ottanta) il focus si concentra sui grandi rivolgimenti sociali e di costume, la guerra del Vietnam, l’affermazione della società dei consumi, la mafia e le questioni di genere, che hanno caratterizzato il periodo. In alcuni casi, le artiste non si sono limitate a essere testimoni ma sono state anche protagoniste attive di tali rivolgimenti. Tra le presenze, si citano Susan Meiselas, Eve Arnold, Annie Leibovitz, Diane Arbus, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Dayanita Singh, Graciela Iturbide, Paola Mattioli, Claudia Andujar. Terza tappa, infine, negli ultimi anni del Ventesimo secolo e i primi del Ventunesimo. Il viaggio qui si concentra infine sull’emersione e sull’affermazione di tutte quelle culture extra-occidentali che acquistano nel periodo una centralità prima sconosciuta e che portano con sé anche tutta una serie di questioni relative al ruolo femminile all’interno dei diversi contesti socio-culturali ed economici. Le protagoniste sono fotografe africane come Zanele Muholi, asiatiche come Cao Fei, iraniane come Shadi Gadhirian o Natasha Tavakolian, europee come l’italiana Silvia Camporesi, la ceca residente in Germania Jitka Hanzlova e la giovanissima russa Nanna Heitmann, un’europea che vive in Sudamerica come Cristina De Middel, proprio a rimarcare la specificità di questo momento storico, e come esso si rispecchi nella ricerca fotografica contemporanea.

Si rinnova la tradizione delle mostre fotografiche che la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha inaugurato con nel 2015 con Steve McCurry, proseguendo l’anno seguente con Sebastiao Salgado, poi Elliott Erwitt, Ferdinando Scianna e con l’appena conclusa mostra “Cibo”, che ha visto nuovamente protagonista McCurry, richiamando complessivamente a Forlì oltre 200mila visitatori. Un percorso di immagini che ha accompagnato, aprendolo, il Festival del Buon Vivere, la kermesse che mette al centro il significato profondo del buon vivere, dal punto di vista dell’economia etica, bene comune, uguaglianza, giustizia, innovazione responsabile, sostenibilità e cultura e che quest’anno avrà come tema centrale la parità di genere. La mostra prosegue un percorso narrativo e artistico che attraverso la bellezza, l’emozione, la forza irripetibile e l’incisività della fotografia d’autore promuove e sensibilizza sui temi del buon vivere. Il progresso sociale, la relazione, l’equità e lo sviluppo durevole. “Essere umane” è una mostra curata da Walter Guadagnini, ideata e realizzata in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari. La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì ed è organizzata dalla società strumentale della Fondazione “Civitas srl”.

Walter Guadagnini è da anni attivo sulla scena nazionale e internazionale, attraverso un’attività che spazia dall’insegnamento alla scrittura all’organizzazione e alla cura di mostre. È titolare della cattedra di Storia di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove insegna dal 1990. Ha pubblicato “Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo” da Zanichelli nel 2010 ed è ideatore e curatore di una collana di storia della fotografia edita da Skira in 4 volumi dal 2011 al 2014, dal titolo “la Fotografia”. È direttore di “Camera”, il Centro Italiano per la Fotografia che si trova a Torino.

La mostra sarà allestita nel complesso Museale di San Domenico Forlì da sabato 28 novembre 2020 fino a sabato 20 febbraio 2021, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30 esclusi i lunedì e il 25 dicembre. Aperture straordinarie lunedì 23 e 30 dicembre e il 6 gennaio: Per info: www.essereumane.it.