La Cassa integrazione nel territorio romagnolo alla luce del covid-19

Nei primi 4 mesi del 2020 le ore autorizzate di cassa integrazione (Cig) totali nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono state pari a 12,56 milioni, di cui il 95,8% di natura ordinaria, derivanti dalle disposizioni per il covid-19. Le ore in deroga autorizzate risultano 190.304 (l’1,5% del totale), a fronte di 1,52 milioni di ore richieste alla Regione Emilia-Romagna (per 10.102 lavoratori, dati al 10 aprile 2020). Il periodo di lockdown economico ha inciso in modo univoco sul fenomeno di autorizzazione delle ore di Cig, per cui ogni comparazione con l’analogo intervallo del 2019 non assumerebbe significato. Tuttavia, il numero di ore autorizzate è già abbondantemente superiore a quello dell’intero 2009 (quando le ore autorizzate furono 9,22 milioni), anno in cui si palesarono pienamente gli effetti della crisi economica del 2008. Nel periodo in esame (gennaio-aprile 2020), i settori maggiormente coinvolti sono stati il manifatturiero (che assorbe il 76,1% delle ore totali autorizzate), le costruzioni (14,9%) e il comparto dei trasporti (3,8%). All’interno del manifatturiero, i comparti maggiormente interessati dalla Cig sono stati quello dei macchinari (per il 24,9% del totale manifatturiero), la fabbricazione dei metalli (14,8%), la fabbricazione di mobili (11,1%) e le calzature (7,5%).

“I dati delle ore di cassa integrazione utilizzate nei primi quattro mesi dell’anno – commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna – sono preoccupanti, ma non sorprendenti. Purtroppo, tutti i cittadini italiani hanno dovuto fare i conti con la pandemia da covid-19, ma, per le imprese, ci sono stati anche gli effetti particolarmente negativi del lockdown. Certamente la progressiva ripresa di tutte le attività economiche farà diminuire la richiesta di accesso alla cassa integrazione, ma le conseguenze di questa emergenza economica, purtroppo, si faranno sentire anche a lunga scadenza. Per questo, le Istituzioni devono impegnarsi al massimo, sia per sostenere le imprese in una situazione gravissima e inedita, sia per assicurare ai lavoratori di usufruire degli ammortizzatori economici necessari a garantire una vita dignitosa. Desidero, poi, ringraziare i tanti imprenditori che sono stati in grado di anticipare ai propri dipendenti l’erogazione degli ammortizzatori sociali, in un momento oggettivamente difficile per tutti”.

Nella provincia di Forlì-Cesena, nei primi 4 mesi del 2020 le ore autorizzate di cassa integrazione (Cig) totali sono state pari a 7,98 milioni, di cui il 95,8% di natura ordinaria, derivanti dalle disposizioni per il covid-19. Le ore in deroga autorizzate risultano 62.604 (lo 0,8% del totale), a fronte delle 619.536 ore richieste alla Regione Emilia-Romagna (1.491 richieste per 4.379 lavoratori, dati al 10 aprile 2020). Il periodo di lockdown economico, in cui, dalle elaborazioni di Unioncamere (al 20 aprile 2020), risultavano chiuse il 45,4% delle imprese (per il 32,2% degli addetti), ha inciso in modo univoco sul fenomeno di autorizzazione delle ore di Cig, per cui ogni comparazione con l’analogo intervallo del 2019 non sarebbe significativa. Tuttavia, il numero di ore di Cig autorizzate è superiore a quello rilevato nell’intero 2009 (quando furono pari a 5,99 milioni) e assai prossimo al livello del 2012 (con 8,34 milioni di ore autorizzate), periodi che rispecchiano in pieno gli effetti della prima crisi finanziaria e della successiva crisi dei debiti sovrani. Nel periodo in esame (gennaio-aprile 2020), i settori maggiormente coinvolti sono stati il manifatturiero (che assorbe il 78,8% delle ore totali autorizzate), le costruzioni (14,0%) e il comparto dei trasporti (2,3%). All’interno del manifatturiero, i comparti maggiormente interessati dalla Cig sono stati quello dei macchinari (per il 22,1% del totale manifatturiero), la fabbricazione dei metalli (17,2%), la fabbricazione di mobili (13,9%) e le calzature (11,1%).