Rocca San Casciano, 520 servizi svolti in paese durante la pandemia

La Misericordia di Rocca San Casciano è salita alla ribalta delle cronache nazionali con un recente servizio sulla Tv 2000, riguardante gli impegni delle Misericordie italiane nel tempo della pandemia covid-19. Mentre in studio era intervistato il presidente nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi di Firenze, la Misericordia di Rocca è stata portata come esempio fra le più impegnate associazioni locali a livello nazionale, con i suoi 100 volontari attivi su una popolazione di 1850 abitanti.

Racconta il governatore Grazia Romagnoli: “Ci siamo impegnati all’inizio nell’emergenza covid-19, portando la spesa e le medicine a domicilio a chi era chiuso in casa per la quarantena oppure anziani e impossibilitati a uscire”. Su questo fronte i volontari hanno svolto finora 520 servizi, oltre al mantenimento di tutte le attività del 118 con le ambulanze h24. Aggiunge il governatore: “Mentre facevamo il servizio di spesa e medicine a domicilio, ci siamo accorti che la gente aveva bisogno anche di un sostegno psicologico, specialmente chi era solo o anziano. Allora abbiamo istituito un servizio telefonico di sostegno psicologico, grazie all’impegno di una persona che conosce molto bene la gente del paese”. Rocca ha dovuto affrontare una situazione non facile durante la pandemia, con cinque morti, un focolaio nella casa di riposo (con reparto covid-19 per 12 ospiti su 34) e decine di persone positive in quarantena a domicilio. I volontari della Misericordia hanno collaborato sempre anche con l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pier Luigi Lotti, le autorità sanitarie e le altre associazioni di volontariato.

Racconta una signora che ha dovuto affrontare la quarantena, perché positiva: “I volontari della Misericordia sono stati bravissimi, svolgendo un servizio straordinario, sia per il prezioso servizio alle famiglie sia perché ci hanno tenuti su anche di morale. Insomma, li ringraziamo di cuore, perché non ci siamo sentiti soli”. Conclude il governatore Grazia Romagnoli: “All’inizio siamo partiti con tanti dubbi, ma poi ci siamo messi in gioco ed è stata un’esperienza nuova che ci ha fatto conoscere di più il paese e la sua gente, che ci ha arricchiti tutti”. Dall’azienda di motori elettrici e riduttori Siboni di San Martino in Villafranca (56 dipendenti) è arrivata alla Misericordia di Rocca una donazione originale: per due mesi e mezzo Francesco Ravagli di Dovadola, 37 anni, 20 dei quali spesi come volontario nella Misericordia, è stato pagato dalla sua azienda per fare il volontario soccorritore a tempo pieno fino al 31 maggio del 118 dell’associazione. Racconta Ravagli: “Si tratta di una donazione originale, di un gesto molto generoso da parte di un’azienda che non mi sarei aspettato, perché deve affrontare anche tanti problemi suoi. A fare l’autsita mi sono trovato benissimo”.

Ma come nasce l’iniziativa? Risponde Damian Molyneux, inglese d’origine, 53 anni, da 20 a Forlì come amministratore delegato della Siboni e marito di Federica, figlia del fondatore, l’87enne Enzo Siboni: “Quando all’inizio dell’emergenza covid-19 molte aziende e persone cercavano di aiutare gli ospedali e la Protezione civile, la direzione e la famiglia Siboni, in particolare il titolare Enzo, abbiamo deciso di aiutare la Misericordia di Rocca San Casciano prestando il nostro dipendente Francesco Ravagli, già volontario in quell’associazione, come gesto di solidarietà con le persone del territorio in difficoltà”. Commenta il governatore della Misericordia: “Siamo molto riconoscenti all’azienda e a Francesco”. Conclude l’amministratore delegato: “Siamo soddisfatti di aver fatto questo gesto che ritenevamo giusto nei confronti di chi si è impegnato tanto perché le cose andassero bene per tutti, fra cui appunto i volontari e gli autisti della Misericordia di Rocca”.

QUINTO CAPPELLI