QUINTA DOMENICA DI PASQUA

Traccia per la preghiera in famiglia

Si prepari il luogo della preghiera mettendo su un tavolo la Bibbia aperta, una candela accesa e una immagine di Gesù. In occasione di questo mese di maggio, si può aggiungere anche una immagine della Madonna e un fiore fresco (oppure disegnato, colorato e ritagliato dai bimbi di casa). Quando la famiglia è riunita, prima di iniziare, si faccia un breve momento di silenzio. La guida inizia la preghiera con il segno della croce:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G. In questa quinta domenica del tempo di Pasqua, ci ritroviamo per ascoltare Gesù, che parla di sé dicendo “Io sono la via, la verità e la vita”. Ci prepariamo ad accogliere la sua Parola pregando insieme:

Tutti pregano, alternandosi in due cori, con le parole di questo inno:

C1: O Signore, risorto da morte, d’ogni uomo speranza e salvezza, con la croce hai svuotato l’inferno, hai aperto ad Adamo il tuo Regno.

C2: Mite Agnello che porti i peccati, sei pastore del gregge di Dio. Tu precedi ciascuno di noi: dove vai noi vogliamo seguirti.

C1: Sei la vite piantata dal Padre, siamo i tralci mondati e potati: senza te non possiamo far nulla, noi vogliamo in te rimanere.

C2: Prega il Padre che sempre ti ascolta: manderà il Difensore promesso. Ogni lacrima asciuga dagli occhi e i tuoi servi vedranno il tuo volto. Amen.

G. Chiediamo ora il dono dello Spirito Santo:

T. Spirito santo di Dio, rendi limpide le nostre menti, attente le nostre orecchie, aperti i nostri cuori perché sappiamo ascoltare la Parola con quella disponibilità che impariamo da Maria. Amen!

Un membro della famiglia proclama il brano evangelico:

Ascoltiamo la parola del Signore dal vangelo secondo Giovanni (14,1-6): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Parola del Signore. Lode a te, o Cristo!

 Un membro della famiglia legge la meditazione sul brano evangelico:

Ciascuno di noi sa rispondere alla domanda: «Dove abiti?». Uno dirà «in via Garibaldi», un altro «in corso Mazzini» e così via. Una via di solito è intitolata a un personaggio importante… Non mancano poi strade dedicate a regioni… oppure a città, villaggi, piante, fiori animali. Si potrebbe continuare all’infinito. Non risulta però, fino a prova contraria, che in Italia esista una «via Gesù Cristo». Perché? Perché lui non può essere identificato con una via… lui è «la» via. L’abbiamo sentito nel vangelo: Gesù sta per lasciare il gruppo degli apostoli e sta per tornare dal Padre; vuole tranquillizzare i discepoli e dice che non li lascia per sempre, ma che va a preparare un posto per tutti; e aggiunge: «Del luogo dove io vado, conoscete la via». È qui che Tommaso esclama: «Signore, non sappiamo dove vai: come possiamo conoscere la via?»… E Gesù sembra non rispondere a tono, perché non rivela il luogo, che i discepoli non conoscono, ma la via, che secondo lui conoscono già: «Io sono la via». Sembra che per Gesù rivelare la via sia più importante che rivelare la meta. Se avesse detto «io sono il traguardo», noi potremmo rispondergli: «Noi invece siamo in cammino, siamo pieni di difetti, e siamo lontani dalla meta; come possiamo fare a percorrere il sentiero della vita?». Ma dicendo subito di essere lui stesso «la via», ci fa capire che è sempre al nostro fianco, cammina con noi. Nessuno si deve sentire perduto e smarrito, perché nella vita esistono tanti percorsi – a volte più facili, altre volte più faticosi – ed è possibile anche sbagliare strada, uscire dal sentiero. Anche in questo caso Gesù è «la via». Non è lui che ha detto di essere venuto non per i sani, ma per i malati? (cf. Mc 2,17). Allora, come dice Gesù stesso, non dobbiamo temere: in qualunque punto siamo del sentiero della vita, Gesù è con noi, fossimo pure fermi, feriti, scoraggiati. Gesù è la strada per essere felici. Ma ci vengono poste davanti tante strade false che promettono felicità: qualcuno pensa di essere felice se pensa solo a se stesso, qualcun altro se evita l’impegno e il sacrificio, oppure se si mette sempre al centro dell’attenzione, come se la vita fosse una strada sempre in discesa. Invece la vita è un percorso che richiede anche fatica e impegno. La buona notizia del vangelo di oggi è che il Signore non ci aspetta seduto alla meta, ma si mette al nostro fianco, cammina insieme a noi, prende il nostro ritmo e ci accompagna fino al traguardo, che è lui stesso. La verità e la vita, infatti, si identificano con la sua stessa persona. Se lui non fosse anche la via, se lui fosse solo la meta finale, sarebbe davvero difficile arrivare alla verità e alla vita. Allora tutto dipenderebbe dalle nostre forze. Papa Francesco segnala in proposito due pericoli, che esprime con due eresie molto diffuse nella Chiesa antica: lo gnosticismo e il pelagianesimo. Semplificando, si può dire che gli gnostici cercavano la salvezza nella conoscenza della verità, riservata a pochi eletti, mentre i pelagiani pensavano di salvarsi attraverso lo sforzo morale, un’osservanza scrupolosa dei comandamenti. Non che l’intelligenza e la volontà siano inutili: sono anzi, indispensabili. Ma sono «risposte» all’amore di Dio, non sono mezzi di «conquista» di Dio. È lui che ci vuole conquistare, accostandosi a noi, camminando insieme a noi, percorrendo il sentiero della nostra via. Dio è meta e via, punto di arrivo e guida nel percorso. Non è secondo a nessuno nel cuore. (dal Commento ai Vangeli festivi, di don Erio Castellucci)

 INTERCESSIONI

G. Siamo nati per conoscere e amare il Signore, che ci ha preparato un posto nel suo Regno. Rivolgiamo a Lui con fiducia la nostra preghiera: Signore Gesù, ascolta la nostra preghiera!

L. Per la Chiesa, perché sappia compiere quello che tu, Signore, le hai insegnato: farsi compagna di strada di ogni uomo nel cammino della vita verso il Padre, noi ti preghiamo:

L. Signore Gesù, tu sei la via per andare al Padre e ai fratelli; tu sei la verità perché ci fai conoscere il Padre; tu sei la vita perché chi crede in te vive in eterno. Fa’ che non desideriamo altro che conoscerti sempre di più e fare esperienza di te, noi ti preghiamo:

L. Signore Gesù, in questo mese, per intercessione di Maria tua madre, ti affidiamo tutte le mamme del mondo. Accompagnale e sostienile nella preziosa opera di crescere ed educare i loro figli, noi ti preghiamo:

L. Signore Gesù, tu che sei andato a preparare un posto ai tuoi amici, accogli nella dimora del Padre, che è immensamente grande perché è immenso il suo amore, tutti i morti di questi giorni, noi ti preghiamo:

 I membri della famiglia possono aggiungere altre intenzioni di preghiera. Poi la guida dice:

Ricordati di noi, Signore Gesù, presso il Padre tuo, e ammettici a pregare con le tue parole: Padre nostro…

La guida dice, mentre tutti fanno il segno della croce:

Ci benedica e ci custodisca Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.

 Si conclude con l’antifona mariana di Pasqua:

G. Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.

T. Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,

G. è risorto, come aveva promesso, alleluia.

T. Prega il Signore per noi, alleluia.