QUARTA DOMENICA DI PASQUA

TRACCIA PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA

Si prepari il luogo della preghiera mettendo su un tavolo la Bibbia aperta, una candela accesa e una immagine di Gesù. In occasione di questo mese di maggio, si può aggiungere anche una immagine della Madonna e un fiore fresco (oppure disegnato, colorato e ritagliato dai bimbi di casa). Quando la famiglia è riunita, prima di iniziare, si faccia un breve momento di silenzio. La guida inizia la preghiera con il segno della croce:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G. In questa quarta domenica del tempo di Pasqua, il Vangelo ci propone l’immagine di Gesù come “porta”:porta di accesso alla vita divina di Dio Padre. Con il desiderio di entrare e sostare presso di Lui, preghiamo:

 Tutti pregano, alternandosi in due cori, con le parole di questo inno:

 C1: La gioia della Pasqua ci inonda, l’Agnello è diventato buon Pastore, vediamo nella luce della fede, perché Gesù risorto è in mezzo a noi.

C2: La pace della Pasqua ci pervade, lo Spirito discende su di noi, sappiamo cosa sia la salvezza perché i peccati sono perdonati.

C1: La Fede della Pasqua ci sostiene, la pietra della tomba è rimossa, corriamo a proclamare il lieto annuncio, perché la morte è vinta e calpestata.

C2: La luce della Pasqua ci avvolge, appare nella gloria il Signore, cantiamo tutti insieme il canto nuovo perché il primo giorno è anche ottavo. Amen.

G. Chiediamo ora il dono dello Spirito Santo, perché, come Maria, ascoltiamo la Parola con un cuore aperto alla grazia:

T. Scenda su di noi, o Padre, il tuo Santo Spirito, perché la Parola sia proclamata, accolta, custodita e vissuta come a te piace. Per Cristo nostro Signore. Amen!

 Un membro della famiglia proclama il brano evangelico:

 Ascoltiamo la parola del Signore dal vangelo secondo Giovanni (10,1-109: In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».Parola del Signore. Lode a te, o Cristo!

 Un membro della famiglia legge la meditazione sul brano evangelico:

 “Io sono la porta”: ma che tipo di porta è Gesù? Coglierei tre significati di questa immagine. Prima di tutto Gesù è una porta che non si chiude mai né verso l’esterno né verso l’interno. È sempre aperta verso l’esterno, perché ciascuno è libero di aderire a lui e di prendere altre strade; nessun’altra dimensione della persona deve essere così libera come la scelta del credere; e quando purtroppo si è cercato di imporre la fede si è compiuta una operazione contraria al Vangelo. Ma questa porta che è Gesù è aperta anche verso l’interno: tutti possono accedere a lui. Molte persone, pur senza passare attraverso la chiesa, riconoscono in Gesù un punto di riferimento; o per qualche aspetto del suo messaggio o per un certo fascino della sua persona. Certo, il fatto che queste persone non aderiscano al cammino più completo, quello ecclesiale, pone un problema pastorale; però è bello constatare che Gesù è accessibile a tutti e che noi cristiani non ne abbiamo l’appalto. Gesù, in secondo luogo, è una porta a ingresso libero. Papa Francesco più volte si è chiesto se nella chiesa non abbiamo messo troppe “dogane pastorali”, rendendo difficile l’accesso a Gesù. Dovremmo sicuramente domandarci quali sono le condizioni fondamentali per accedere al gregge di Gesù e quali sono invece le regole che abbiamo posto noi,complicando forse troppo la vita alla gente.Infine Gesù è una porta che serve non solo per entrare ma anche per uscire. Gesù non va trattenuto per noi stessi, ma va portato al mondo, va comunicato e offerto a quelli che sono fuori dall’ovile. Gesù stesso, nel seguito del Vangelo appena ascoltato, dice: “E ho altre pecore che non provengono da questo recinto; anche quelle io devo guidare “… quasi per mettere in guardia i suoi discepoli dal ripiegarsi su loro stessi, dal pensare che Gesù “appartiene” in esclusiva a loro. Chiediamo al Signore che ci aiuti a testimoniare la gioia di fare parte del suo gregge e apprezzare tutto ciò che di buono, di vero e di bello vivono molti di coloro che non appartengono visibilmente ad esso, ma ricevono comunque dallo Spirito Santo tanti doni di grazia. Se sapremo spandere la gioia, e non la noia, di credere in lui, saranno anche molti di più quelli che entreranno volentieri nel suo gregge, attraverso la porta che è Gesù stesso. (dal Commento ai Vangeli festivi, di don Erio Castellucci)

G. In un momento di silenzio facciamo risuonare in noi la parola del Vangelo, e domandiamoci:

  • Abbiamo un atteggiamento di apertura e di ascolto verso la voce del buon Pastore?
  • Siamo disponibili a uscire da noi stessi e a entrare nella vita di altri come compagni di viaggio?

 INTERCESSIONI

G. A Cristo, buon Pastore di tutto il popolo cristiano, affidiamo la nostra vita, la Chiesa e il mondo intero, dicendo: Signore, buon Pastore, ascoltaci!

L. Signore, tu ci chiami per nome, perché ci conosci e ci ami per come siamo; aiutaci a chiamare per nome e ad amare ogni nostro fratello e ogni nostra sorella, preghiamo.

L. Signore, fa’ che la porta della nostra casa sia sempre aperta per chi ha bisogno, preghiamo.

L. Signore, fa’ che le comunità della nostra diocesi siano come gli ovili del vangelo: luoghi sicuri dove risuona la tua voce e luoghi aperti dove chiunque può entrare per trovare ristoro, preghiamo.

G. Oggi è la 57ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Dentro la realtà di ogni giorno il Signore ci chiama perché, seguendo Lui, possiamo trovare il meglio della vita. Preghiamo insieme: Signore Gesù, incontrare te è lasciare che il tuo sguardo ci raggiunga lì dove ci siamo nascosti. Solo i tuoi occhi vedono e amano tutto di noi: donaci la luce del tuo Spirito perché, guardando te, conosciamo il nostro vero volto di figli amati. Signore Gesù, scegliere te è lasciare che tu vinca l’amarezza delle nostre solitudini e la paura delle nostre fragilità; solo con te la realtà si riempie di vita. Insegnaci l’arte di amare: avventura possibile perché tu sei in noi e con noi. Signore Gesù, seguire te è far sbocciare sogni e prendere decisioni: è darsi al meglio della vita. Attiraci all’incontro con te e chiamaci a seguirti per ricevere da te il regalo della vocazione: crescere, maturare e diventare dono per gli altri.

 I membri della famiglia possono aggiungere altre intenzioni di preghiera. Poi la guida dice:

Invochiamo Dio con la preghiera dei figli e dei fratelli: Padre nostro…

 La guida dice, mentre tutti fanno il segno della croce:

Ci benedica e ci custodisca Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.

 Si conclude con l’antifona mariana di Pasqua:

G. Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.

T. Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,

G. è risorto, come aveva promesso, alleluia.

T. Prega il Signore per noi, alleluia.