Forlimpopoli, estetiste e acconciatori protestano in piazza con un flash mob

“Fateci aprire: un altro mese di chiusura obbligherebbe molti di noi ad abbassare le serrande per sempre. La chiusura inoltrata alimenta solo gli abusivi, che operano senza i dispositivi di sicurezza necessari”. Parte da Forlimpopoli la protesta di oltre mille tra estetiste ed acconciatori di tutta Italia che, riuniti in un gruppo Facebook dall’estetista Francesca Flamigni, titolare nella cittadina artusiana del centro estetico Armonia, si sono dati appuntamento per un flash mob collettivo, lunedì 4 maggio alle 10.00, per chiedere tutti insieme la riapertura per la categoria entro e non oltre l’11 maggio, contro le ipotesi avanzate dal governo della riapertura spostata addirittura a giugno. Solo in provincia, le artigiane e gli artigiani che hanno aderito sono oltre una trentina, ai quali si aggiungono le decine di colleghi che hanno sede tra Rimini e Ravenna.

“Lunedì 4 maggio estetiste e acconciatori, dopo aver indossato tutti i dispositivi di sicurezza – spiega la portavoce Francesca Flamigni – si fotograferanno davanti ai propri saloni tenendo in mano un cartello con su scritto #FateciAprire. Le foto verranno pubblicate sui profili social e sulla pagina nata per l’occasione, cioè ‘Riapertura estetiste e acconciatori’.La speranza  è che le istituzioni ci ascoltino e non ci lascino indietro”. Il gruppo chiede che il governo indichi entro il 4 maggio le misure di sicurezza necessarie per poter riaprire le attività entro e non oltre l’11 maggio, per avere il tempo necessario per organizzarsi, ma aprire prima che le perdite obblighino molte a non alzare più la serranda. “In questo periodo – fanno sapere gli organizzatori della manifestazione – il lavoro nero sta avendo una crescita esponenziale e molto pericolosa. Come si può pensare che un operatrice abusiva investa nei dispositivi di sicurezza (costosissimi tra l’altro) per garantire un adeguato standard igienico? In questo caso il rischio di contagio sarebbe sicuramente maggiore”.

Con il flash mob del 4 maggio, estetiste e acconciatori chiedono anche che, se si ritiene che la loro attività sia troppo pericolosa, di poter disporre entro l’11  maggio di aiuti economici concreti  a sostegno delle loro attività. “Mediamente un’attività  come la mia – spiega Flamigni, con tre dipendenti al seguito – ha circa  5mila euro di spese mensili, 15mila in 3 mesi, a cui far fronte anche in questo periodo di chiusura, tra affitto, bollette, dilazioni di pagamenti già programmati, fatture di fornitori e di consulenza, noleggio o rate per l’acquisto di apparecchiature… e ad oggi l’unico aiuto ricevuto sono stati i 600 euro di bonus Inps”. Il gruppo chiede, inoltre, la possibilità di un importante sgravio fiscale per almeno tutto l’anno in corso, di contro all’unica concessione attuale di rimandare a giugno le scadenze di marzo,  aprile (e probabilmente maggio). 

Per rimanere aggiornati, è possibile seguire su Facebook il gruppo pubblico @Riapertura Estetiste e Acconciatori.