VENERDÌ SANTO

PASSIONE DEL SIGNORE

TRACCIA PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA

Nel pomeriggio di questo giorno, la famiglia si ritrova unita nello spazio della casa dedicato alla preghiera familiare. Si consiglia di tenere, nel luogo della preghiera, la Bibbia aperta sul Vangelo del giorno (il brano completo è Gv 18,1-19,42), accanto ad essa una candela accesa e al centro un crocifisso coperto da un panno. La preghiera può essere guidata dal papà o dalla mamma. In questo giorno vengono proposti il digiuno e l’astinenza dai cibi pregiati. La situazione che stiamo vivendo in questo tempo ci porta già a tante rinunce, ma il segno di qualche forma di digiuno e astinenza ci può aiutare a ritrovare il primato di Dio e di ciò che è più prezioso ai suoi occhi. Ci si prepara alla preghiera con il silenzio. La guida inizia la preghiera con il segno della croce:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 Un membro della famiglia legge l’introduzione:

Oggi veniamo condotti silenziosamente nell’evento della passione e morte di Gesù. Riconosciamo che questo è il modo con cui Dio ha rivelato la misura, l’ampiezza e la profondità del suo amore per noi. Baciando il crocifisso siamo coinvolti in questo amore con il corpo e l’affetto, ed esprimiamo il desiderio di essere guariti e trasformati in uomini nuovi, figli di Dio capaci di compassione. Con la preghiera universale presentiamo il mondo all’amore di Dio.

Un membro della famiglia proclama il brano evangelico con calma e attenzione:

Ascoltiamo la parola del Signore dal vangelo secondo Giovanni: (forma breve: 19,1-34) “In quel tempo, Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine,gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggètelo; io non trovo in lui nessuna colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande». Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”.

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo!

 Nel silenzio, dedichiamo un po’ di tempo per riflettere ed eventualmente rileggere personalmente qualche passaggio del brano appena ascoltato. La Guida, togliendo il panno che copre il crocifisso posto al centro della tavola, invita i presenti a contemplare, in silenzio, questo “segno” di salvezza:

Contempliamo il Crocifisso. Sul legno della croce Gesù ha sconfitto la morte e ci ha lasciato un esempio,perché anche noi impariamo ad amare come lui.

 Dopo qualche momento di contemplazione silenziosa, si dice insieme l’invocazione che segue e poi si passa il crocifisso di mano in mano e ognuno compie il gesto semplice e intimo del bacio, come espressione della propria fede e del proprio amore per Gesù.

 Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

 Poi la guida introduce la preghiera di intercessione, le intenzioni vengono lette da un altro membro della famiglia:

 La salvezza realizzata dal sacrificio di Cristo supera ogni confine della terra e si estende a tutti gli uomini. Soprattutto in questo giorno e in questo periodo così difficile per il nostro Paese e per tante parti del mondo, preghiamo Dio nostro Padre dicendo: Ti preghiamo, ascoltaci.

  • Per tutta la Chiesa: Signore, donale unità e pace e proteggila su tutta la terra.
  • Per il papa, i vescovi, i sacerdoti, i diaconi: Signore, concedi loro vita e salute e conservali come guide e pastori del tuo popolo.
  • Per tutti i battezzati e per i catecumeni che desiderano far parte della Chiesa: Signore, secondo il dono della tua grazia fa’ che tutti i membri della comunità ti possano fedelmente servire.
  • Per l’unità dei cristiani: Signore, raduna e custodisci tutti nell’unica tua Chiesa.
  • Per i fratelli ebrei e per i non cristiani: Signore, aiuta i primi a progredire nella fedeltà alla tua alleanza e dona anche agli altri di camminare alla tua presenza.
  • Per chi non crede in Dio: Signore, fa’ che, vivendo con bontà e rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero.
  • Per i governanti: Signore, illumina la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace.
  • Per i poveri e i tribolati soprattutto nel tempo presente: Signore, allontana la pandemia, scaccia la fame, dona la pace, estingui l’odio e la violenza, concedi salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.

Ora, con gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, portiamo nel cuore le sofferenze e le aspirazioni di tutti gli uomini e uniti a lui preghiamo: Padre nostro

La guida conclude invocando la benedizione di Dio:

Scenda, o Padre, su tutti noi e sull’umanità intera la tua benedizione; per la morte del tuo Figlio donaci il tuo perdono, consolaci con la tua grazia e sostienici nel cammino della vita. Amen.

Questa celebrazione termina così, nel silenzio. Silenzio che siamo invitati a mantenere anche nella giornata di domani, per custodire quanto abbiamo vissuto e in attesa della grande gioia della Risurrezione del Signore Gesù