Camaldoli, la scuola di politica del Regno contro i populismi

Oggi, di fronte ai nazionalismi che ritornano, ai sovranismi e ai populismi, c’è la necessità di un pensiero profondo e di un riesame della nostra storia recente e del Novecento in particolare, in un confronto con l’attualità senza facili analogie o sovrapposizioni. Da qui l’idea di riprendere lo studio e la formazione dei concetti fondamentali attraverso i quali riusciamo a descrivere e narrare ciò che accade. Questo tenendo come riferimento le vicende internazionali e quelle del nostro Paese.
È a partire da questi obiettivi che è nata la scuola di politica del Regno a Camaldoli (AR) dal titolo “Non di solo pane vivrà l’uomo”, che prende il via giovedì 26 settembre e prosegue fino a domenica 29 settembre. Il primo ciclo di incontri ideato dalla rivista di cultura e informazione religiosa sarà dedicato al tema: “Alle radici della crisi attuale. Rivoluzioni e totalitarismi”. Sono circa 200 gli iscritti, per oltre la metà giovani, che prenderanno parte ai lavori presso la Foresteria del Monastero di Camaldoli; una ventina i relatori tra docenti universitari, storici, sociologi, teologi, scrittori. La scuola di politica vedrà la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, del presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, card. Walter Kasper, del giudice costituzionalista, Sabino Cassese, e del docente di Scienze politiche, Ilvo Diamanti.

“Se vogliamo che i cattolici tornino consapevolmente e autonomamente in politica, al di fuori degli schemi del passato – ha spiegato il direttore de Il Regno, Gianfranco Brunelli – debbono essere in condizione di farlo, con una capacità analitica del presente e una memoria sufficiente del passato e fuori da ogni strumentalizzazione, capaci di pensare e progettare il futuro. Per questo durante la quattro giorni di Camaldoli ci confronteremo su temi del passato, sui nazionalismi e fascismi, sui comunismi, sulle nuove tecnologie e sui modelli democratici per l’Italia e per l’Europa”. C’è un vuoto formativo su questi temi che riguarda anche il mondo cattolico.
“C’è stato un tempo forse anche troppo lungo – ha proseguito Brunelli – in cui, anche alla luce della fine del partito cattolico, la DC, per distinguere l’impegno dei cattolici dalla realtà del passato, si è creata indifferenza alla politica. Oggi bisogna tornare su tutti i livelli, il livello culturale, quello sociale, economico e politico-istituzionale; nessuna strada è esclusa all’impegno civile dei cattolici. Appartiene alla nostra identità profonda, l’annuncio che dobbiamo dare del Vangelo, l’impegno e la responsabilità anche della cosa pubblica”.
“La politica – ha aggiunto Piero Stefani, biblista, docente alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, uno dei relatori alla scuola di politica del Regno a Camaldoli – è diventata quasi sempre e soprattutto percepita come tattica di breve periodo, come ostentazione di se stessi. È molto difficile in questo contesto il senso profondo dell’impegno politico. Senza andare a una riflessione di più lungo periodo, anche la dinamica del presente è poco comprensiva. C’è una specie di paradosso che la storia condiziona tanto di più quanto meno la si conosce”.
Giovedì 26 settembre, nel pomeriggio, i lavori prenderanno il via con il saluto del priore generale dei Camaldolesi Alessandro Barban e dalla relazione del direttore de Il Regno Gianfranco Brunelli. “Non di solo pane vivrà l’uomo. Il cristiano e la stori” è il tema che verrà svolto da Massimo Epis, teologo, preside della Facoltà teologica Italia settentrionale di Milano. Al docente di storia contemporanea all’Università la Sapienza di Roma, Emilio Gentile, è affidata una lezione su “Gli dei in guerra. Rivoluzioni, conflitti, totalitarismi nel Novecento”. Concluderà la prima giornata il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Gualtiero Bassetti, con un intervento su “La Chiesa italiana in questo tempo”.
Venerdì 27 settembre la sezione del mattino prenderà il via con “Nuove definizioni. Quando dico populista” di Paolo Segatti, docente di sociologia all’Università statale di Milano. Di “Nuovi stili di vita. Com’è cambiata la società italiana” parlerà il sociologo Ilvo Diamanti, docente di scienze politiche all’Università Carlo Bo di Urbino. Nel pomeriggio si rifletterà su “Fascismi. Storia, linguaggi, interpretazioni” con Lucia Ceci, docente di storia contemporanea all’Università Roma 2, Tor Vergata. Una sessione sarà poi dedicata alla memoria di quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare la Shoa. Di “Memoria ebraica” parlerà Anna Foa, docente di storia moderna all’Università La Sapienza di Roma; la “Memoria cristiana” è affidata a Piero Stefani, biblista, docente alla Facoltà teologica Italia settentrionale; “La Chiesa e i totalitarismi” sarà invece affrontata da Daniele Menozzi, docente di storia contemporanea alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Sabato 28 settembre, Marcello Flores, docente di storia comparata all’Università di Siena, partirà con una lezione su “Il comunismo. Storia e interpretazioni”. “Mythos e Logos” è il titolo della sessione a cui parteciperanno Claudia Mancina, docente di filosofia morale all’Università La Sapienza di Roma (“Il linguaggio politico della sinistra nel Novecento”), e Massimo Borghesi, docente di filosofia morale all’Università di Perugia (“Il progressismo come ideologia”). Nel pomeriggio la quinta sessione della scuola di politica si soffermerà su “La democrazia tra vecchi e nuovi linguaggi”: Franco Marcoaldi, poeta, scrittore e critico su “La letteratura”, e Vera Gheno, sociolinguista, docente all’Università di Firenze sui “Social network”.
Domenica 29 settembre il card. Walter Kasper, teologo, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, terrà una relazione su “Chiesa e democrazia in Europa”. A Sabino Cassese, giudice costituzionalista della Repubblica italiana, è affidata una riflessione su “Democrazia e istituzioni in Italia e in Europa: una crisi di sistema?”. Nel corso della quattro giorni a Camaldoli, i relatori saranno a disposizione dei giornalisti per interviste a margine. A favore delle redazioni, è possibile concordare l’invio dei testi delle relazioni a disposizione e di video-interviste.