Portico di Romagna, il primo Consiglio comunale con la nuova giunta

Si è insediato sabato 8 giugno il Consiglio comunale di Portico e San Benedetto, presieduto dal sindaco Maurizio Monti, che ha prestato giuramento solenne di fedeltà alla Costituzione italiana. Poi sono stati nominati gli assessori: Domenico Nannetti, che è anche vicesindaco, e Caterina Mordenti. Eletto capogruppo per la maggioranza Federico Pace, mentre per la minoranza il ruolo è ricoperto da Sonia Bendoni. Andranno nel Consiglio dell’Unione dei Comuni della Romagna forlivese il sindaco Maurizio Monti per la maggioranza e Francesco Rabiti per la minoranza.

Il sindaco ha poi tracciato le linee fondamentali del programma, che si basano sul turismo, la revisione della raccolta differenziata porta a porta con la società Alea, la difesa della casa di riposo. A quel punto, ha chiesto la parola il consigliere di minoranza ed ex sindaco Luigi Toledo, contestando alla maggioranza e al sindaco Monti “il programma inesistente, pieno solo di spregiudicatezze, falsità e cinismo”. L’ex sindaco Toledo ha poi messo in dubbio “le capacità del sindaco e della maggioranza a governare il Comune”, concludendo in un clima molto teso e nervoso, sorvegliato dai Carabinieri della locale stazione: “Vi sfideremo sulle cose da fare”.

Di seguito, sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza, fra cui Marzia Marchesini, invitando il consigliere Toledo ad abbassare i toni e la minoranza a “fare opposizione, anche dura, ma nel rispetto delle regole e, dove è possibile, anche per fare qualcosa insieme per il bene comune dei tre paesi”. L’assessore Caterina Mordenti ha precisato a nome dei colleghi di “non avere mai fatto alcuna assemblea sporca”, come accusava Toledo. Il capogruppo di maggioranza Federico Pace ha chiesto al sindaco “di riportare il Consiglio comunale nei binari del rispetto delle regole”, proseguendo con i successivi punti all’ordine del giorno. Durante l’ultimo punto si è discusso del modo con cui prendere il gettone di presenza. Toledo ha dichiarato di rinunciare, mentre i consiglieri di maggioranza hanno deciso di incassarlo, “per poi mettere a disposizione per progetti pubblici”.

QUINTO CAPPELLI