Teatro Testori, in scena lo spettacolo “Ciò che resta dei poeti. A funeral tea party”

Di cosa sono morti Pascoli e Leopardi? Chi ha ucciso Pasolini? Dove si trova veramente il corpo di Dante? A tutte queste domande, solo apparentemente ininfluenti, risponderà lo spettacolo “Ciò che resta dei poeti. A funeral tea party”, atteso al debutto martedì 16 aprile al teatro Testori di Forlì in due distinte repliche, alle 10.00 per le scuole secondarie e alle 21.00 nella stagione di prosa fuori abbonamento.

Le circostanze della morte dei poeti – così come le modalità delle esequie – costituiscono infatti un angolo prospettico spesso privilegiato per comprendere non solo la loro opera ma anche il modo in cui questa ha influenzato la cultura contemporanea e, ancor più, il modo in cui la posterità l’ha fatta propria.

Partendo quindi dalla descrizione degli ultimi attimi di vita di alcuni tra i maggiori poeti italiani (Dante Alighieri, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Italo Svevo, Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio e Pier Paolo Pasolini) e dall’illustrazione delle loro diverse sepolture (tutti loro ne hanno avuta più di una), Paolo Rambelli (già docente di lingua e letteratura italiana presso gli atenei di Bologna e di Londra) costruirà insieme all’attrice Laura Sciancalepore, al chitarrista Paolo Benedetti (autore anche delle musiche originali di scena) e al pubblico stesso (che verrà invitato a costruire in prima persona il percorso attraverso 4 degli 8 poeti citati), un inedito viaggio attraverso la storia delle letteratura italiana, alternando la narrazione di aneddoti sconosciuti ai più, all’analisi di un aspetto troppo spesso trascurato dalla critica come l’uso strumentale del corpo e dell’opera dei poeti, facendo ampiamente ricorso anche ad immagini e video.

Lo spettacolo, diretto da Daniela Piccari e prodotto dal Centro Studi “Diego Fabbri” di Forlì, parteciperà quindi alla terza edizione della rassegna ravennate “Musei a cielo aperto”, che si tiene all’interno dei cimiteri monumentali della provincia, replicando tra maggio e giugno nei cimiteri di Lugo e Cotignola.